Pensionamenti del personale scolastico

Il 24 settembre si è tenuto un incontro tra i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali e la Direzione del personale del Ministero dell’Istruzione sui Pensionamenti del personale scolastico con decorrenza dal 1° settembre 2022. Per la Uil Scuola hanno partecipato Giancarlo Turi e Francesco Sciandrone.

In apertura di incontro l’Amministrazione ha presentato la bozza del Decreto .Ministeriale relativo alla cessazione dal servizio del personale scolastico dal 1° settembre 2022, completo delle indicazioni operative. In esso si fissa il termine per la cessazione dei dirigenti scolastici al 28 febbraio 2022 e per tutto il personale scolastico (docenti, ATA, educatori)al 31 ottobre 2021, con facoltà di revocare le istanze prodotte entro lo stesso termine del 31 ottobre 2021. Le richieste andranno inoltrate attraverso il sistema POLIS.

La Uil Scuola ha eccepito che il termine del 31 ottobre per tutto il personale scolastico, ad eccezione dei dirigenti, è assolutamente incongruo ed ha richiesto all’Amministrazione di riconsiderare la decisione. È stata, inoltre, rappresentata l’esigenza di regolamentare diversamente la definizione degli atti certificativi del diritto a pensione, richiedendo espressamente, che la sussistenza del diritto stesso debba essere reso noto al personale prima della scadenza del termine per l’eventuale revoca. Tanto al fine di consentire la revoca dell’istanza di cessazione dal servizio qualora non sussistano i requisiti di legge per accedere al trattamento pensionistico.

L’Amministrazione ha preso atto dei rilievi eccepiti e si è impegnata a convocare un nuovo incontro in cui presenterà una nuova bozza con i termini per la presentazione delle istanze di cessazione aggiornati. La stessa ha comunicato che l’apertura delle aree telematiche per la presentazione delle istanze di cessazione sarà aperta, quindi operativa, a partire dai primi giorni del mese di ottobre. Anche di questo aspetto, sarà fornita comunicazione ufficiale.

La Uil Scuola ha ribadito l’esigenza di riconsiderare l’intera materia del trattamento pensionistico del personale scolastico con maggiore riguardo non solo alla tempistica (scadenza, adempimenti), ma anche con un’attenzione specifica ai livelli di professionalità del personale amministrativo delle scuole a cui è stato demandato un adempimento molto impegnativo senza neanche la dovuta formazione specialistica.