PAOLUCCI UIL: BASTA CON GLI SPERPERI DEI SOLDI PUBBLICI AI POLITICI

Alberto Paolucci

Il caso delle “spese folli” della Regione Lazio riporta sotto i riflettori il tema dei costi della politica e del funzionamento degli Organi Istituzionali Centrali dello Stato e di Regioni, Province e Comuni. Ma è bene guardare oltre i singoli e gravissimi episodi balzati alla cronaca in queste ore.

Attraverso il monitoraggio dei dati ufficiali dei Bilanci delle Istituzioni (per Stato e Regioni il 2012, per Province e Comuni il 2011), emerge che, per il solo funzionamento degli Organi Istituzionali si spendono circa 6,4 miliardi di euro (209 euro per contribuente), di cui: 3,1 miliardi di euro per il funzionamento degli Organi dello Stato centrale (Presidenza della Repubblica, Camera dei Deputati, Senato della Repubblica e Corte Costituzionale, Presidenza del Consiglio, Indirizzo politico dei Ministeri), equivalente a 101 euro medi per contribuente; 1,1 miliardi di euro per il funzionamento di Giunte e Consigli Regionali (38 euro medi a contribuente); 2,1 miliardi di euro per il funzionamento di Giunte e Consigli Provinciali e Comunali (70 euro medi per contribuente).

Secondo le stime del Servizio Politiche Territoriali della Uil, sono oltre 1 milione e 100 mila le persone che vivono direttamente o indirettamente, di politica, il 4,9% del totale degli occupati nel nostro Paese. Un esercito composto da quasi 144 mila tra Parlamentari, Ministri, Amministratori Locali di cui 1.067 Parlamentari nazionali ed europei, Ministri e Sottosegretari; 1.356 Presidenti, Assessori e Consiglieri regionali; 3.853 Presidenti, Assessori e Consiglieri provinciali; 137.660 Sindaci, Assessori e Consiglieri comunali, a cui aggiungere la pletora di persone di CDA Aziende pubbliche, Consulenti, apparato politico.

Per quanto concerne il caso specifico delle Regioni, nel 2012 complessivamente gli stanziamenti per il funzionamento di Giunte e Consigli diminuiscono dell’1,6% rispetto al 2011. Diminuzione che riguarda 12 Regioni, mentre nelle restanti 9, continua, nonostante tutto, il trend di aumento, tutto ripartito tra Centro Nord e Mezzogiorno.

Infatti, l’aumento più consistente negli stanziamenti del 2012, in termini percentuali, si registra in Molise con il 15,3% rispetto all’anno precedente; nel Lazio con il 5,2%; in Veneto 3,2%; in Sardegna 2,5%; in Campania 1,3%. In valori assoluti, nel Lazio, lo stanziamento del 2012, aumenta di 6,8 milioni di euro rispetto al 2011; in Molise di 4,8 milioni di euro; in Sardegna di 2,6 milioni di euro; in Veneto di 2,2 milioni di euro; in Campania di 1,1 milioni di euro.

Gli stanziamenti, nel 2012, diminuiscono, invece, in Calabria del 15,1%, rispetto al 2011; del 9,2% in Toscana; 9,1% nella Provincia Autonoma di Trento; 8,8% in Liguria; 5,3% in Abruzzo. La spesa più alta per quest’anno si registra in Sicilia dove tra Giunta e Consiglio gli stanziamenti 2012 ammontano ad oltre 162,2 milioni di euro, rispetto ai 158,3 milioni del 2010 e ai 162,2 milioni di euro del 2011; nel Lazio l’importo per tali spese passa dai 128,3 milioni del 2010 ai 132 milioni di euro del 2011, per arrivare ai 138,8 milioni di euro del 2012; in Sardegna nel 2012 sono stati stanziati 104 milioni di euro, passando per i 104,2 milioni di euro del 2010 e i 101,8 milioni di euro nel 2011; in Campania 83,9 milioni di euro, mentre nel 2010 erano 88,6 milioni di euro, nel 2011 82,9 milioni di euro; in Piemonte 74,2 milioni di euro nel 2012, a fronte dei 64,9 milioni di euro del 2010 e i 74,1 milioni di euro del 2011.

A livello pro capite in Molise per il funzionamento di Giunta e Consiglio, nel 2012, il costo ammonta a 257 euro per ogni contribuente; in Val d’Aosta 201 euro; in Sardegna 191 euro; in Calabria 96 euro; in Basilicata 95 euro.  Mentre in Lombardia per il funzionamento di Giunta e Consiglio, nel 2012, il costo ammonta a 12 euro pro capite per ogni contribuente; in Emilia Romagna 14 euro; in Veneto e nelle Marche 25 euro; in Puglia 26 euro.

È del tutto evidente, che occorre rivedere al ribasso le indennità dei Parlamentari e dei Consiglieri Regionali, così come i loro vitalizi, se non altro per un atto di equità e di giustizia sociale. Non c’è non alcun dubbio che sono troppi 1.112 Consiglieri regionali (mediamente 53) e 243 tra Presidenti di Giunta ed Assessori (mediamente 12).  Cosi come, per le funzioni assegnate alle Regioni, è alta la media di 9 Commissioni Consiliari (prima degli eventuali e tardivi interventi) con punte di 20 nel Lazio, 15 in Campania e 12 in Lombardia. Ma sul costo complessivo dei costi della politica incidono anche e soprattutto i costi di funzionamento (sedi, acquisto beni e servizi, auto ecc.).

Per questo la UIL, sostiene il segretario della Uil di Rieti Alberto Paolucci, ritiene, che i temi della razionalizzazione della spesa pubblica e dei costi della politica vadano affrontati nella loro globalità e, a tal fine, ritiene che occorrano riforme di “sistema”. C’è però il timore che la maggioranza della classe politica non sia capace di “autoriformarsi”, anche in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo dove si chiede ai cittadini di fare sacrifici e non si riesce a dare, salvo alcune parziali eccezioni, un taglio strutturale vero e concreto ai suoi costi, a meno che non sia costretta da eventi traumatici.