PALMERINI UGL: E' GIUNTO IL MOMENTO DI UNA POLITICA CHE NON ABBIA IL TIMORE DI PERDERE LA "POLTRONA"

Palmerini UGL

La drammatica situazione economica del nostro territorio, la crisi politica e il logoramento dei valori, impongono con urgenza una riflessione sulla distanza tra le priorità della classe dirigente politica ed i bisogni degli elettori.

La pratica del potere e dei privilegi attraverso la politica, ha ridotto i cittadini a meri clienti dei politici di professione che restano lontani dal compito di risolvere i problemi della comunità,  sottraendo tempo alla propria famiglia e al proprio lavoro, con spirito di volontariato e passione.

Come non concordare  con i tanti i cittadini che provano un diffuso senso di sfiducia verso la politica, Rieti esce da un periodo contraddistinto da numerosi “tavoli”, si ricordano ad esempio,Rieti 2015, quello per il ristoro per lo sfruttamento delle sorgenti Capore e Peschiera e ancora altri; ma ad oggi il risultato è chiaro ed evidente a tutti, sono state solo occasioni per parte della politica sia di destra, sia di sinistra, mirate ad operazioni autoreferenziali e prelettorali, con nessun vantaggio per il nostro territorio anche se lo scopo e i risultati di detti “tavoli” erano assolutamente positivi, fondamentali per la salvezza dell’intera provincia reatina.

Si parla tanto in questi giorni di etica con mille dichiarazione, la sensazione è che stia nascendo una nuova moda, quella di dimostrare chi è più bravo ed onesto, la gara a chi è più educato, ma la realtà è che quando si toccano argomenti che riguardano il futuro di Rieti e della sua popolazione, la rissa verbale è sempre dietro l’angolo, rispecchiando l’andazzo nazionale.

E’ arrivato il momento di costruire una politica che si assuma un ruolo e un significato politico, con attori portatori dei propri valori ma che siano in grado di un elaborazione teorica e progettazione, cioè di una politica in grado di fare e realizzare le proprie scelte, senza condizionamenti e vincoli, soprattutto senza il timore di perdere “la poltrona”.