Palmerini (CISAL): Rischio licenziamenti in APS

Stiamo assistendo all’inverosimile, dichiara il Segretario Provinciale del Sindacato CISAL Rieti, Marco Palmerini e potremmo dire che come il diavolo anche la politica fa le pentole ma non i coperchi.

Il riferimento è diretto all’avanzamento del piano di acquisizione degli impianti idrici e di depurazione dei comuni dell’ATO3 da parte del nuovo soggetto gestore che, sotto la totale indifferenza della politica e della stessa A.P.S. rischia seriamente di lasciare senza lavoro un gran numero di operai già impegnati nelle gestioni degli impianti oggetto di trasferimento.
Un primo concreto segnale di quanto affermato, dichiara Palmerini, lo abbiamo avuto nell’esperimento della prima (e certamente non ultima) procedura di tentativo di conciliazione convocata presso l’Ispettorato del Lavoro alla quale nessuno tra Sindaci e rappresentanti di A.P.S. chiamati in causa ha ritenuto opportuno presenziare.

Il segretario della CISAL rincara la dose evidenziando la “ratio legis” di un consolidato orientamento giurisprudenziale circa l’obbligo di assorbimento del personale che deve sempre e comunque essere armonizzato con l’organizzazione aziendale del soggetto subentrante (perseguendo la prioritaria finalità di garantire la continuità dell’occupazione in favore dei medesimi lavoratori già impiegati dall’impresa uscente nell’esecuzione dell’appalto, quale forma di tutela occupazionale ed espressione del diritto al lavoro (art. 35 Cost.).
La convenzione per la gestione del servizio idrico integrato tra ATO3 ed A.P.S., dichiara ancora Palmerini, non fa certo eccezione e richiama in pieno quanto affermato ed è proprio per questo che la CISAL intende tutelare in ogni opportuna sede tutti quei lavoratori che si troveranno in una situazione di precarietà.

Oltre ad A.P.S. chiameremo alla responsabilità in solido anche i Sindaci dei comuni che non hanno adempiuto all’obbligo di effettuare la corretta ricognizione del personale già adibito ai servizi idrici e di depurazione, le cui inadempienze rischiano oggi di essere causa di ingenti danni per i lavoratori estromessi.

Non è tollerabile, conclude Palmerini, che proprio in questi giorni molti lavoratori vedono recapitarsi una bella letterina di Natale di messa in mobilità o licenziamento.