NOME Officina Politica su condanna di Ferroni e assenza Comune

Apprendiamo dalla stampa, a mesi dalla sentenza (9 febbraio 2018) che Andrea Ferroni, presidente del CdA del Consorzio Industriale, è stato condannato a 5 mesi di arresto per alcune irregolarità legate agli scarichi industriali, in assenza della autorizzazione da parte del Comune di Rieti.

In particolare, in attesa di tutti i gradi di giudizio e prescindendo dalla condanna di Ferroni, a NOME Officina Politica interessa il fatto che il Giudice abbia rigettato la tesi difensiva, secondo cui il Consorzio non sarebbe stato tenuto ad ottenere il nulla osta dal Comune di Rieti.

Una rivendicata “autonomia” dal contesto (civile, politico, economico) – che motiva la esistenza stessa del Consorzio industriale – pare ormai un atteggiamento permeato nel DNA di questo Ente che, ad esempio, autonomamente decide sulla propria permanenza nell’Università, asserisce la “proprietà” di strade del Nucleo Industriale, si lancia in liti e dispute legali contro altri Enti pubblici e privati.

Dopo alcuni giorni, in attesa di una presa di posizione politica da Palazzo di città, tutto tace. Nulla dal Comune di Rieti, principale socio del Consorzio Industriale.

Non occorre certo una sentenza penale per porre il problema POLITICO dei rapporti tra Consorzio e Amministrazione Comunale. Che fine ha fatto il procedimento di alienazione dei capannoni industriali che procede a passo di lumaca da anni, fondamentale per rilanciare un minimo di imprenditoria al nucleo industriale? Perché non si proferisce parola su tutte le questioni che giornalmente fanno capolino dal parcheggio dè Lellis?

RIETI, SVEGLIA! E’ forse il silenzio del sindaco Cicchetti parte del canovaccio per portare in Autunno, al posto di Ferroni (da lui insediato 20 anni fa, poi riconfermato da tutti quelli che si sono succeduti) un altro identico, di diverso apparente colore, e che continuerà nello stesso modo?
NOME lo dice con forza: possibile che Rieti non sia in grado di esprimere un processo trasparente e partecipato per scegliere un soggetto COMPETENTE, al compenso di € 90.000 annui, che tiri fuori il Consorzio dal pantano delle logiche di spartizione politica?

CICCHETTI, dove sono le tue promesse di rinnovamento della classe dirigente?

Dobbiamo invocare che al netto delle reticenze, giochetti e scarsa presenza della politica, arrivi un giorno la magistratura a fare chiarezza, come auspicano alcuni pavidi rappresentanti politici che preferiscono “aspettare Godot”? Noi non vogliamo essere ipocriti, non crediamo nella magistratura come deus ex machina quando la politica non funziona, perché un conto è l’etica ed uno la legge.”

NOME Officina Politica