MONTINO PD: LA POLVERINI, 40 MILIONI AI PRIVATI E TAGLIO AGLI OSPEDALI DI PROVINCIA

Esterino Montino

"Come al solito la Polverini, quando non sa che dire o si avventura sull’impervio sentiero dei numeri, dice cose campate in aria. Visto che i conti lei li conosce, farebbe bene a dirli.

A parte l’ego ipertrofico, pochi si sono accorti della sua azione di governo, anzi, le province sono in rivolta sul piano di riordino a cominciare proprio dai Presidenti che fanno parte del suo schieramento. I nostri risultati sul fronte del risanamento della sanità sono tutti certificati dal tavolo tecnico ministeriale: in 3 anni abbiamo ridotto le spese di 600 milioni, e riconvertito 3187 posti letto, governando anche le tensioni sociali.

E fino a marzo il Governo, proprio per questo, ha sbloccato un miliardo dei fondi dovuti. Dopo il 28 marzo nemmeno un euro, mentre la spesa sanitaria ha ripreso a correre in allegria. Questi i fatti. Restano inevase comunque alcune domande fondamentali rispetto alle questioni poste dalle opposizioni tutte. Con il suo piano quanto si risparmia? Quale la copertura prevista per il disavanzo tendenziale 2010? La chiusura di 24 ospedali quanto produce di minore spesa?

Come opposizione – mi permetto di farle sapere che la gente ci dice che la facciamo bene e che comunichiamo ancora meglio – studiamo i suoi provvedimenti uno ad uno, perché per questo ci pagano e bene. Lei invece si vuole per forza specializzare nella negazione della realtà. Si è accorta, per esempio, oppure non glielo hanno spiegato oppure tenterà di negarlo, che mentre taglia gli ospedali di provincia, ha regalato 40 milioni in più ai privati rispetto al 2009?

E’ a conoscenza del fatto che alla 12 cliniche private psichiatriche, in due mesi, lei ha fatto uno sconto del 60% rispetto ai budget previsti, sempre  da lei medesima, a maggio?  Noi di solito prima di parlare ci informiamo e verifichiamo, lei invece mi pare sia un pò nervosa. Lo sforamento fino a 1 miliardo e 550 milioni dei conti 2010,  deriva semplicemente dalla somma algebrica delle sue inadempienze gestionali e delle sue regalie di cui chiede ora il conto ai cittadini residenti nelle zone meno servite delle province. Lei ha lasciato senza governo la sanità del Lazio dallo scorso marzo. E questi sono i risultati.

Dai primi giorni di settembre è sulla sua scrivania l’elenco di tutti coloro che hanno i requisiti per essere nominati direttore generale delle Asl, si tratta di qualche centinaio di manager.  Nonostante questa abbondanza ancora non riesce a nominarne nemmeno uno. Intanto però ha trovato il tempo per nominare l’ennesimo assessore esterno della sua "Giunta d’oro" al modico prezzo, per le casse pubbliche di altri 300mila euro lordi. Se mento, presenti la terza denuncia".