Lotta contro il cancro infantile: Molte scuole reatine piantano un Melograno simbolo dell’energia vitale

Le iniziative in Italia a cura di FIAGOP Onlus per riaffermare l’impegno dei genitori italiani nella lotta contro i tumori infantili: piantare un melograno il 15 febbraio nelle principali città italiane.
A Rieti partecipa ancora una volta alla celebrazione, l’ALCLI Giorgio e Silvia

Il 15 febbraio si celebrerà in tutto il mondo la Giornata Mondiale Contro il Cancro Infantile – ICCDAY (International Childhood Cancer Day) con lo scopo di: informare il grosso pubblico, la stampa, sensibilizzare le Istituzioni, riconoscere apertamente il coraggio, la forza e l’eroismo dei bambini e degli adolescenti colpiti. La giornata è promossa, a livello mondiale dall’organizzazione Childhood Cancer International (CCI), network globale formato da 188 associazioni di familiari di bambini e adolescenti malati di cancro, presenti in 96 paesi di 5 continenti, e a livello nazionale dalla federazione FIAGOP, rappresentante sul piano nazionale di trenta Associazioni di genitori distribuite su gran parte del territorio, e socio fondatore CCI.

Le iniziative di sensibilizzazione messe in campo da FIAGOP in Italia:

Venerdì 15 febbraio alle ore 11 migliaia di persone si daranno appuntamento presso ospedali, case d’accoglienza, piazze e scuole, in quasi tutte le regioni italiane, per il progetto “Piantiamo un Melograno”, albero simbolo dell’energia vitale.

A Rieti il 15 febbraio alle ore 11, molte scuole reatine pianteranno il melograno per sostenere la lotta contro il cancro infantile. Partecipano i seguenti Istituti Comprensivi Minervini Sisti, A.M. Ricci, Lombardo Radice, Pascoli, Istituto Alda Merini (Vazia e Campoloniano) e la scuola Marconi.

L’APPELLO: FIAGOP torna a chiedere a gran voce alle Istituzioni, nazionali ed Europee, che la lotta al cancro in età pediatrica diventi una priorità nelle loro agende, che siano destinate allo scopo le necessarie risorse economiche, al fine di garantire a tutti i bambini malati una diagnosi tempestiva e cure appropriate; sostegno ai genitori costretti a trasferirsi nella città dove si trova l’ospedale di riferimento e alle associazioni che li supportano.

La FIAGOP chiede:
DIAGNOSI PRECOCE – ATTENZIONE AI SEGNI!

ACCESSO ALLE CURE PIU’ AVANZATE indipendentemente dal luogo in cui sono nati. E’ atroce per un genitore sapere che “altrove” esiste una cura per tuo figlio e che lui non potrà accedervi! La realtà scioccante è che nella maggior parte delle nazioni in via di sviluppo i minori malati di cancro moriranno senza nessuna terapia anti dolore, senza supporto psicologico.

NUOVI FARMACI MIRATI – Più del 50% dei farmaci somministrati in oncologia pediatrica sono stati testati solo sugli adulti, ma i bambini non sono adulti in miniatura. Inoltre, Abbiamo impellente bisogno d nuovi farmaci appositamente studiati per l’infanzia. In assenza di studi specifici sono le buone pratiche e l’uso consolidato di certi farmaci a supplire a queste carenze

TRATTAMENTI MENO TOSSICI – In modo che i guariti abbiano meno effetti collaterali tardivi

POTENZIAMENTO CURE PALLIATIVE – Quando una cura non è possibile, e la morte inevitabile, dobbiamo batterci perché i bambini e gli adolescenti possano accedere alle cure palliative e non provare dolore

PROTEZIONE SOCIALE PER I GUARITI – Contro ogni discriminazione sociale, compresa la possibilità di accedere a coperture assicurative.

INCIDENZA DELLA MALATTIA: Anche se l’oncologia pediatrica è la branca della medicina che in questi ultimi decenni ha registrato i più sorprendenti ed esaltanti progressi, in Italia ogni anno si ammalano di tumore (linfomi e tumori solidi) o leucemia, 2200 bambini, 1 bambino su 650 entro i 15 anni di età, circa 1400 bambini e 800 teenager.

Circa l’80% dei malati pediatrici vive nei paesi a basso reddito, nei ‘sud’ del mondo, e, l’80% di loro muore di cancro, perché qui non avrà né una diagnosi corretta, né una possibilità di cura. Più di 100.000 bam­bini ogni anno potrebbero essere strappati alla morte se anche a loro fosse garantita una diagnosi tempestiva e l’accesso alle cure al pari dei loro coetanei europei.