LA UIL CON NÈNÈ LANCIA UNA RACCOLTA FIRME CONTRO SPRECHI E PRIVILEGI

Paolucci, UIL Rieti

Risparmiare 50 milioni di euro ogni anno si può: parola del Comitato "Né privilegi né sprechi" promosso dalla Uil di Rieti e del Lazio, che ha fatto i conti in tasca alla Regione Lazio, questa mattina in conferenza stampa presso la sala consiliare del comune . E ha annunciato due iniziative: una proposta di legge per la riduzione del numero dei consiglieri della Pisana da 70 a 58, e un referendum popolare al fine di abrogare i vitalizi dei consiglieri regionali e tanti altri sprechi della politica laziale.

"Attualmente – commenta Alberto Paolucci, segretario generale della Uil di Rieti – ogni consigliere regionale guadagna 12.800 euro netti al mese. Riducendo l’indennità di carica del 30%, abolendo la diaria mensile per i consiglieri e gli assessori esterni e tagliandone il numero da 70 a 58, la Regione risparmierebbe ogni anno 8 milioni di euro".

Seguendo la scia degli sprechi, un posto d’onore va riservato al vitalizio. Ogni consigliere rimasto in carica per una singola legislatura, dopo aver versato solo l’1,3% del suo stipendio a fini contributivi, riceve all’età di 55 anni un vitalizio mensile di circa 3.500 euro, che possono arrivare anche a 7mila se il politico è stato rieletto per una seconda legislatura.

L’ulteriore scandalo – gridano gli organizzatori del referendum – è che questo vitalizio è reversibile non solo alla moglie, ma anche ai figli fino ai 26 anni di età, se frequentano studi universitari. "In un periodo di crisi – commenta Paoluccii – dove gli esodati lottano per vedere riconosciuti i loro diritti, abbiamo dei privilegiati che prendono pensioni d’oro a 55 anni".

Questo non è tutto, però, perché la prassi degli sprechi tocca direttamente la presidente Polverini e la sua giunta. L’ufficio di presidenza di Renata Polverini è composto da 59 addetti, come fosse una media azienda, e costa complessivamente ogni anno circa un milione di euro. Un taglio deciso al numero e ai compensi di questi uffici, unito ad una razionalizzazione degli addetti esterni delle Commissioni e della presidenza del Consiglio regionale, porterebbe secondo il Comitato referendario ad un risparmio annuale di 7,5 milioni di euro.

Una politica di alleggerimento della spesa pubblica dovrebbe quindi passare per la riduzione dell’indennità dei consiglieri regionali da 12.800 a circa 5mila euro al mese; per l’abbattimento del loro numero e per il taglio dei consulenti esterni. Ma questo non è tutto, perché quella degli sprechi è una giungla dentro la quale è difficile districarsi, come è difficile capire perché ai consiglieri che vivono a più di 15 chilometri dalla Pisana è concesso un rimborso chilometrico, o ancora perché, in tempi di spending review, la giunta Polverini abbia riconosciuto il vitalizio anche agli assessori non consiglieri, che prima non lo ricevevano. Sono domande ancora inevase alle quali il referendum promosso dal sindacato cercherà di dare una risposta.