“La Morte Negata”, docufilm in programma il 25 febbraio nell’aula consiliare della Provincia di Rieti

Dott. Daniele Giovanardi: “Non c’entra nulla la medicina, con ciò che è accaduto”.

In arrivo a Rieti un pool di medici provenienti da tutta Italia per partecipare
al dibattito dopo la proiezione del film documentario la Morte Negata in programma a Rieti, il 25 febbraio alle ore 16 preso la sala della Provincia, a Palazzo d’Oltre Velino, in Salaria, 3. Un parterre nazionale composto da medici, avvocati, giornalisti, psicologi si riunirà per discutere di una delle più tragiche pagine della pandemia: la perdita di umanità nelle corsie degli ospedali italiani. Anche in sala saranno presenti molti medici del gruppo delle terapie domiciliari in camice bianco.

La questione infatti è al centro del film documentario“ La Morte Negata” di Alessandro Amori regista e produttore della Playmastermovie, una società benefit nata per diffondere contenuti di informazione indipendente promuovendo spazi di libera espressione, per fornire chiavi interpretative della realtà che possano creare consapevolezza e favorire l’evoluzione etica della nostra società. Le linee guida e i protocolli imposti dal governo durante la pandemia hanno impedito ai familiari di
seguire la degenza in ospedale dei propri cari, in molti casi perfino di comunicare telefonicamente con loro e di poter vedere il corpo del defunto in quanto consegnato in un sacco nero.

Il docufilm denuncia la morte in solitudine di centinaia di persone, senza il conforto dei propri cari, avvolti in lenzuola imbevute di candeggina e sepolti in bare sigillate senza che nessuno potesse vederli un’ultima volta. Quelle persone hanno lasciato dietro di sé familiari distrutti, a cui è stato negato anche il conforto di una carezza. Pochi fortunati hanno potuto beneficiare della tecnologia, di quelle famose videochiamate che per i media mainstream rappresentavano il massimo dell’umanità in quel frangente. Altri hanno saputo da un giorno all’altro della morte del familiare da una breve e gelida telefonata.

Storie di umanità persa nelle corsie degli ospedali. Tra i relatori il dott. Daniele Giovanardi, già Primario di PS di Modena che ha sottolineato: “Non c’entra nulla la medicina, o motivi sanitari con tutto quello che abbiamo vissuto negli ospedali, ogni decisione non è stata sanitaria, o su basi medico scientifiche, ma solo politiche”.

Parteciperanno all’evento anche cittadini di Rieti che hanno vissuto il trauma, mai superato, della morte di un familiare senza saluto, senza accudimento, senza conforto. Il pubblico potrà rivolgere domande ai medici ed esperti per creare uno spazio di confronto nel quale tutte le idee potranno essere espresse nel rispetto di tutte le posizioni.

“Hanno aderito molti esperti al dibattito che seguirà il film, mi auguro che sia un’occasione preziosa per tutti per trovare delle soluzioni, non dovrà più capitare una cosa del genere, abbiamo perso umanità. Partirà da Rieti la proposta per garantire sempre un familiare al capezzale del malato, anche in pandemia – ha dichiarato Simona Cardella alla guida del gruppo civico Rieti Consapevole promotore dell’evento a caratura nazionale che ha avuto il patrocinio della Provincia di Rieti.

Al tavolo dei relatori : Erich Grimaldi, fondatore del Gruppo delle Terapie Domiciliari, il
sindaco-medico Riccardo Szumski, la psicoterapeuta Tiziana Franceschini, l’avvocato Gianluca Gismondi, la farmacista dott.ssa Luz Donninelli, l’editore Andrea Caldart, il regista Alessandro Amori, il dott. Daniele Giovanardi.

Attesi anche interventi dalla sala. Sono stati invitati a partecipare alla giornata-evento, le massime autorità locali.

Ingresso gratuito. Per info e prenotazione obbligatoria solo whatsapp: 388 9378651