L' ARVO FESTEGGIA I 25 ANNI DI ATTIVITA'

ARVO festa dei 25 anni

Grande festa, ieri (martedì 15 dicembre, ndr), per l’A.R.VO. (Associazione Reatina Volontariato Ospedaliero). Tutti i volontari si sono incontrati per celebrare il 25° anniversario dalla nascita dell’associazione. Si tratta di un traguardo importante e prestigioso, ma anche di un vero e proprio record di longevità.

L’associazione è saldamente guidata, fin dalla propria nascita, dalla Presidente Isolina Picchi, che in questi anni ha saputo tenere unito un gruppo coeso ed eterogeneo al tempo stesso, composto da volontari anziani, ma anche da adulti e da giovani.

La vitalità dell’associazione è testimoniata dallo splendido e intenso impegno che essa ha profuso in tutti questi anni nei reparti di Ortopedia, Geriatria, Medicina I e II, Malattie infettive e Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura del Presidio Ospedaliero “San Camillo de’ Lellis”.

L’anniversario “d’argento” dell’associazione si è aperto con la S. Messa prenatalizia officiata dal Vescovo di Rieti, Mons. Delio Lucarelli, organizzata insieme all’ALCLI “Giorgio e Silvia”, alla quale ha presenziato anche il Direttore del “San Camillo de’ Lellis”, il Dottor Pietro Manzi. I festeggiamenti sono proseguiti in un noto locale cittadino. Oltre ai volontari dell’A.R.V.O. erano presenti anche l’Assessore all’Associazionismo del Comune di Rieti, Lidia Nobili e il Direttore del Dipartimento di Salute Mentale, il Dottor Roberto Roberti, e tutto lo staff della Casa del Volontariato di Rieti, dal quale la Presidente ha ricevuto una targa a celebrativa dell’anniversario e di ringraziamento per il lavoro svolto dall’associazione.

Molto toccante è stato il momento in cui Isolina Picchi ha pubblicamente ringraziato la Vicepresidente, Fabrizia Salerni, sua fedele compagna e amica con cui ha condiviso anni di impegno e di dedizione verso i pazienti assistiti dall’A.R.VO..

Isolina Picchi ammette che «portare avanti un’associazione avanti per 25 anni è un’impresa assai difficile. È una meraviglia vedere come siamo cresciuti». Un moto d’orgoglio illumina le sue parole. «L’associazione oggi è conosciuta e stimata e questo ci fa immensamente piacere. Vuol dire che abbiamo lavorato bene». Infine, la Presidente dell’A.R.VO. ha auspicato «una sempre più viva partecipazione dei giovani al volontariato, non solo ospedaliero. Indipendentemente dall’associazione che si sceglie, è bello vedere i ragazzi impegnarsi e dedicare un po’ del proprio tempo in favore della solidarietà e della gratuità».