Interventi sul fiume Velino, l'assessore Antonio Emili precisa

In risposta al comunicato diramato dal consigliere comunale Giovanni Ludovisi, circa l’entità degli interventi in via di esecuzione dalla società Atifer sul fiume Velino, l’assessore Antonio Emili precisa quanto segue:
“La società Atifer ha ottenuto in concessione la facoltà di sfruttare per vent’anni ed a fini energetici il fiume Velino, realizzando in loco una centrale idroelettrica. A fronte di tale concessione detta società non pagherà royalty al territorio e per effetto degli impegni negoziati con l’amministrazione Petrangeli è tenuta unicamente alla realizzazione di una passerella sul fiume che è opera di valore pari a sole 50mila euro. Eppure, quel che tale sfruttamento energetico palesa come ovvio sul piano dell’evidente sproporzione che ne deriva, tra il beneficio milionario del privato e l’interesse pubblico assicurato dalla realizzazione della passerella di 50mila euro, agli occhi del consigliere Ludovisi si materializza nei panni della tragedia, in cui a suo dire sarebbe caduta la città per mano e per colpa della giunta Cicchetti.
E tanto basta a Ludovisi per rivendicare il merito della giunta Petrangeli di aver fatto si che la città guadagnasse una passerella quale contropartita di una sfruttamento energetico del fiume Velino che alla città appartiene. Nel che consiste, evidentemente, il metro di valutazione dell’interesse pubblico dell’ex giunta Petrangeli e dell’ex assessore Ludovisi, ex non a caso, se è vero come è innegabilmente vero che 50mila euro di passerella a fronte di venti anni di profitti certi e milionari non sono un granché. Soprattutto ove si consideri che nell’originaria formulazione di quella passerella erano previste delle scale in luogo delle rampe che la giunta Cicchetti ha opportunamente chiesto ed ottenuto in variante dalla società Atifer, per far si che l’opera malamente negoziata da Petrangeli e compagni risultasse almeno fruibile da parte degli anziani e dei soggetti disabili della città di Rieti.
Del pari prive di pregio sono le rimanenti considerazioni cui si abbandona il Ludovisi anche in ordine alla destinazione del food corner ed all’inesorabilità di tale collocazione per effetto della convenzione siglata con la Provincia di Rieti dalla precedente amministrazione comunale, posto che tale convenzione può e deve essere cambiata, per far si che il food corner non diventi una cattedrale nel deserto all’indomani della manifestazione sportiva in funzione della quale esso è stato concepito.
Per il resto il consigliere Ludovisi un po’ mente allorché riferisce che il Progetto Rieti 2020 è risultato primo nella graduatoria ministeriale degli interventi finanziati, dal momento che il medesimo in realtà è risultato il primo degli esclusi dal finanziamento e che tale finanziamento gli è stato accordato solo allorché la legge n. 232/2016 e la Delibera del Cipe del 3 marzo 2017 hanno assicurato copertura a tutti i progetti ammessi in graduatoria. E un po’ fa da Cassandra il consigliere Ludovisi al momento in cui dipinge lo scenario apocalittico della perdita del finanziamento di Rieti 2020, basando tale profezia sull’incriminazione delle rimodulazioni del progetto che la giunta Cicchetti ha messo in cantiere per adeguarne i contenuti alle esigenze di rilancio della città di Rieti.
Tale è il principio che ispira la volontà di impiegare i fondi destinati al food corner alla riqualificazione dell’ex mercato coperto di Rieti, in cui si ravvisa l’esempio di un’amministrazione che affronta il degrado e la desertificazione del centro storico della città, ponendo rimedio ad un fenomeno ingrossato, non ultimo, anche dalle ferite e dalle paure prodotte dal terremoto. Tale, del resto, è la volontà espressa dai cittadini a mezzo della maggioranza accordata alla giunta Cicchetti e tale è la direzione intrapresa da questa giunta per rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini. Se ne faccia una ragione il consigliere Ludovisi, dal quale ci si aspetta qualcosa di più della solita polemica, in un momento in cui la città ha bisogno di idee e di fatti concreti.”