Quello che abbiamo vissuto non ha niente a che vedere con lo sport e con il suo spirito. Non dobbiamo farci sopraffare dalla rabbia: dobbiamo vincere il male con la forza del bene”. Queste le parole di don Massimo, fratello di Raffaele Marianella, l’autista del Pistoia Basket morto nell’assalto al bus lo scorso 19 ottobre, celebrando i funerali della vittima martedì mattina nella chiesa di San Sebastiano in via della Stazione a Cesano di Roma. Visibilmente commosso, al termine dell’Eucaristia, padre Massimo, ha ringraziato tutta la comunità per la vicinanza a nome dell’intera famiglia: “Quando assistiamo a questi gesti – ha precisato – sembra che la vita della persona non abbia alcun valore. Ma noi non vogliamo che questo prevalga nella nostra società”. “Occorre trovare le ragioni per restare uniti. Dopo questi interminabili giorni, a titolo personale, dico: quando le parole risultano inadeguate, il silenzio e la preghiera – ha aggiunto – devono essere le armi per superare il dolore, e ritrovare la speranza”.
“C’è un invito che sta facendo Raffaele: andate a trovare quei ragazzi in carcere. Perché non si può mettere sotto la coperta il male, non basta che sia solo punito. Non basta che sia fatta giustizia. È troppo poco”. Così al termine dei funerali di Raffaele Marianella, il vescovo di Rieti, Vito Piccinonna. “Ciascuno nelle prossime ore spenga i social e senta nel cuore l’invito che fa Raffaele”, ha aggiunto. “Siamo qui a esprimere vicinanza, da parte di tutto il club, alla famiglia Marianella che ha perso il proprio caro per un atto criminale. Continueremo a sostenere la famiglia”, ha detto Andrea Di Nino, direttore generale del Pistoia Basket, prima dei funerali. “Avranno davanti a sé momenti difficili – ha aggiunto – ci sembra il minimo che la comunità pistoiese si stringa attorno alla famiglia che ha perso un proprio caro per un’azione così vile e criminale”, ha ribadito il direttore generale. (ANSA) FOTO: Massimo Percossi / ANSAUna domenica di ascolto al Perseo con la postazione allestita dal Comitato Civico Rieti Consapevole promotore del convegno per l’Endometriosi in collaborazione con A.L.I.C.E, lo scorso 3 ottobre durante il quale era già emersa una situazione allarmante per questa patologia cronica invalidante per cui non esiste nella sanità pubblica reatina un ambulatorio specifico con personale medico adeguatamente formato. Il convegno, realizzato all’interno del progetto itinerante di sensibilizzazione e consapevolezza sull’endometriosi voluto dal vice Presidente della Commissione Sanità della Regione Lazio, On. Angelo Tropdi, presente all’incontro reatino, è stato un punto di partenza per un cambiamento concreto. Già in sede di convegno era stato raccolto il grido di allarme di molte donne che si sono sentite inascoltate e sole ad affrontare una malattia subdola e multifattoriale per la cui diagnosi, ancora oggi servono anni. La referente del comitato civico Rieti Consapevole, Simona Cardella, già si era presa l’impegno di dialogare con la regione Lazio e i referenti della ASL di Rieti, dott. Spina e dott.ssa Rachele Tittoni per attivare uno spazio deputato all’endometriosi.
“In seguito al convegno che mi dicono che non si faceva da moltissimi anni su questo argomento, siamo stati travolti da telefonate di donne affette da endometriosi – ha sottolineato Simona Cardella – per questo abbiamo deciso di allestire domenica una postazione al Perseo ed effettivamente sono arrivate tante donne a chiedere informazioni e soprattutto a raccontarci la loro storia di dolore, di mancate o errate diagnosi, di castrazione della qualità di vita, di rassegnazione alla sofferenza.”
In postazione al Centro Commerciale Perseo, donne volontarie del comitato (artigiane, infermiere, insegnanti, imprenditrici) che hanno dato un aiuto concreto ad altre donne, mettendole in contatto con centri specializzati di endometriosi (Ospedali Gemelli, Ospedale Cristo Re, Ospedale Sant’Andrea) con medici già intervenuti al convegno che hanno dato la loro disponibilità non solo per le visite ma anche per attivare un protocollo multidisciplinare di contrasto all’endometriosi che va da un dieta antinfiammatoria, terapie integrate come fisioterapia viscerale, riabilitazione del pavimento pelvico, medicina naturale. Dalle 10 alle 18, sono stati richiesti oltre 100 volantini informativi e di sensibilizzazione e in particolare 10 donne provenienti da Rieti e da comuni della sabina tra cui Poggio Nativo, Poggio Mirteto, hanno compilato un questionario sui sintomi generali e dell’apparato riproduttivo, sistema digestivo, apparato urinario, regione toracica, sciatalgia, sistema immunitario, carenze nutrizionali.
“Felici di aver potuto aiutare, ma commossi da tanta sofferenza che ci è stata raccontata. Tante donne si sono confidate come fossimo sorelle, tutte incredule che si stesse finalmente parlando di endometriosi, tutte hanno riferito un ritardo pluriennale per la diagnosi, tanto dolore vissuto sin dalla giovane età e la mancanza di formazione dei medici. Arrivare al Pronto Soccorso con dolori indicibili ed essere definite pazienti psichiatriche, mentre era endometriosi, credo sia grave e dobbiamo assolutamente fare qualcosa di concreto per aiutare queste persone che hanno sofferto già abbastanza” – conclude Simona Cardella.
Il Consorzio Acquedottistico Marsicano S.p.A. (CAM), fornitore di APS della risorsa idrica per l’area Cicolano-Turanense, ha comunicato che a causa del livello basso delle sorgenti “Liri” e “Verrecchie” è stato interrotto il flusso idrico che serve anche i comuni di Collalto Sabino e Pescorocchiano. Dalle ore 8:30 fino alle ore 16:30 di oggi 28 ottobre pertanto, in questi comuni, potranno verificarsi sospensione dell’erogazione del servizio o abbassamenti della pressione idrica. APS è presente sul territorio, con diversi operatori, che stanno monitorando di continuo la situazione ed è in contatto con i tecnici CAM, affinché il servizio venga ripristinato nel più breve tempo possibile.
APS rende noto infine che, al momento del ripristino del servizio, l’acqua potrebbe essere caratterizzata da piccoli fenomeni di torbidità o di opalescenza. In tal caso sarà sufficiente farla scorrere per breve tempo per eliminare l’inconveniente. Acqua Pubblica Sabina S.p.A. resta a disposizione per le dovute informazioni o richieste di interventi urgenti attraverso il proprio ufficio di pronto intervento 24 ore su 24 al seguente numero verde: 800 210.992. Così nella nota APS
Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookie. Abilita o disabilita i cookie del sito dal pannello sottostante. Alcuni cookie non possono essere disabilitati perchè necessari al funzionamento del sito stesso.