Giornate FAI d’Autunno 16 e 17 ottobre. Rieti presente con il treno storico

I Giovani del FAI, con il supporto di tutte le Delegazioni, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI Ponte tra culture, propongono per sabato 16 e domenica 17 ottobre la decima edizione delle Giornate d’Autunno con visite in 600 luoghi solitamente inaccessibili o poco noti in 300 città d’Italia tra cui 42 luoghi del Ministero della Difesa, dello Stato Maggiore della Difesa e delle Forze Armate, aperti in occasione del centenario del Milite Ignoto.

Torna la grande festa delle Giornate FAI, la più importante manifestazione di piazza dedicata al nostro patrimonio artistico e culturale. Con energia, coraggio, voglia di fare, di migliorare e migliorarsi, di condividere e soprattutto con una passione travolgente per il nostro Paese, oltre 5.000 tra delegati e volontari FAI sono pronti a far innamorare tutti gli italiani dell’Italia. L’opportunità, ogni anno nuova e diversa, per accostarsi a un patrimonio smisurato e policromo, raccontato per l’occasione con l’entusiasmo contagioso di tutti i giovani che sposano la missione culturale del FAI: diffondere e coltivare la consapevolezza che l’Italia custodisce tesori inestimabili, fondamento dell’orgoglio che ogni cittadino prova davanti all’eccezionale bellezza del Paese e solida base su cui costruire la prosperità del futuro. Le Giornate FAI sono, dunque, un incontro sentimentale, un abbraccio collettivo tra i visitatori e l’ambiente che li circonda, prodigo di natura, arte e storia. In una parola: cultura.

Il catalogo dei luoghi visitabili è, come di consueto, amplissimo così come tantissime sono le tipologie rappresentate: dai complessi religiosi ai palazzi, dai castelli alle aree archeologiche, dai piccoli musei ai parchi e giardini storici, e ancora borghi, aree naturalistiche, luoghi produttivi e molto altro. Inoltre, in occasione del centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto, il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze Armate concederanno l’accesso straordinario in 42 loro luoghi-simbolo di significativa importanza storica e istituzionale.

Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI. È infatti suggerito un contributo non obbligatorio di 3 euro. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati. Chi lo vorrà potrà anche iscriversi al FAI online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. Agli iscritti saranno dedicate aperture speciali. Prenotazione online consigliata (salvo diverse indicazioni segnalate sul sito) su www.giornatefai.it; i posti sono limitati. N.B. il programma potrebbe subire variazioni. La realizzazione dell’evento nelle singole Regioni dipenderà dal loro colore nella settimana dell’11 ottobre.

Le visite si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative anti Covid. In base alle disposizioni del D.L. 105 23/07/2021, l’accesso sarà possibile solo alle persone in possesso della certificazione verde Covid-19 (Green Pass). La certificazione verde è richiesta anche per l’ingresso ai luoghi di carattere naturalistico. Per i bambini al di sotto dei 12 anni il Green Pass non è obbligatorio.

Elenco completo dei luoghi aperti in LAZIO e modalità di partecipazione all’evento su:
https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-autunno/i-luoghi-aperti/?regione=LAZIO

Verificare sul sito i luoghi aperti ed eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse.

Selezione di itinerari e aperture in Lazio:

ROMA
Palazzo Esercito e Biblioteca Militare Centrale
Apertura: sabato 16, dalle ore 9.30 alle ore 18.30; domenica 17, dalle ore 9.30 alle 18.30

Durante le Giornate d’Autunno 2021 si potrà accedere eccezionalmente a Palazzo Esercito, grande complesso a pianta rettangolare con cinque cortili interni, costruito nel 1876 su progetto del capitano Bernardini e del colonnello Garaviglie, oggi sede dello Sato Maggiore dell’Esercito e dello Stato Maggiore della Difesa. Il percorso di visita partirà dal Cortile d’onore con il Sacrario dei Caduti e toccherà la cappella con le reliquie di San Giovanni XXIII papa, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli, che durante la Prima Guerra Mondiale, prima di diventare pontefice, venne arruolato come tenente cappellano. Proseguendo, la tappa più importante sarà dedicata alla Biblioteca Militare Centrale, che custodisce un patrimonio librario il cui nucleo principale è costituito dalla Biblioteca del Corpo Reale dello Stato Maggiore e della Tipografia, istituita a Torino nel 1814 dal Re di Sardegna Vittorio Emanuele I.

La biblioteca raccoglie oltre 120.000 volumi e 1000 riviste di carattere storico, militare, politico, sociologico e scientifico, con titoli italiani ed esteri, e annovera un fondo antico di circa 1200 volumi e cinquecentine. Tra le opere di maggiore pregio si trovano il De Bello Persico, unito in un’edizione a stampa del 1506 al De Bello Gothorum, che insieme al De Bello Vandilico costituiscono la più importante trilogia dello storico bizantino Procopio di Cesarea; la Divina Commedia in un’edizione del 1529 con il celebre commento di Cristoforo Landino; la celebre Encyclopédie ou dictionnaire raisonné des Sciences, des Arts et des Métiers di Diderot e d’Alembert, di cui sono presenti le prime tre edizioni complete. La visita permetterà di scoprire, inoltre, il mosaico romano della metà del II secolo d.C., appartenente in origine al complesso di edifici dei Castra Praetoria, caserma principale della Guardia Pretoriana alle dirette dipendenze dell’imperatore, fatto costruire da Tiberio tra il 23 e il 26 d.C. e la Fontana dei delfini, composta da una vasca circolare in travertino e da una scogliera di tufo sulla quale sono adagiati quattro delfini, in pietra artificiale.

Palazzo Chigi
Apertura: sabato 16 e domenica 17, dalle ore 9 alle 17.30
Palazzo Chigi, uno dei più prestigiosi palazzi romani – con una storia architettonica complessa, fatta di successioni di progetti e continui adattamenti – è dal 1961 sede della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Edificato a partire dal 1580 per Piero Aldobrandini, fu ampliato e portato a termine nella seconda metà del Seicento per i principi Mario e Agostino Chigi. Sarà possibile visitare alcune delle sale più sontuose e importanti dei piani nobili, come la Sala delle Scienze, quella del Consiglio dei Ministri detta dei Mappamondi, coperta da un imponente soffitto ligneo e da arazzi della scuola di Rubens e percorrendo lo scalone d’onore la visita proseguirà al secondo piano con la Biblioteca Chigiana, il salone dell’antica libreria, costruita da Giovan Battista Contini per accogliere il ricchissimo patrimonio del cardinale Flavio, fratello del papa Alessandro VII, caratterizzata da magnifiche scaffalature lignee.

RIETI
Treno storico

Apertura: domenica 17, dalle ore 12 alle 15.30

L’arrivo a Rieti per la prima volta di un treno storico della Fondazione delle Ferrovie dello Stato è un’attività promossa dal gruppo Amici di Rieti e concordata con l’associazione Le Rotaie che gestisce percorsi turistici con treni storici. Durante la sosta, in collaborazione con l’associazione Le Rotaie, le visite al treno storico permetteranno di scoprire le caratteristiche e la storia della ferrovia che attraversa gli Appennini dal versante adriatico a quello tirrenico.

Appartenente alla terza generazione di automotrici leggere a nafta della fortunata serie ALN 668, prodotte dalla Fiat Ferroviaria e dalla OMECA (RC), il treno storico fa parte di un gruppo di 42 esemplari realizzati tra il 1975 e il 1976. Questo modello, rispetto alle serie precedenti, rappresentò una svolta nell’evoluzione del rotabile in quanto ne fu rivista l’immagine e la confortevolezza, pur mantenendo l’austero arredamento interno pensato per i servizi locali, e ne venne elevata la velocità massima a 130km/h.

Per migliorare le condizioni dei viaggiatori furono adottati per la prima volta due vestiboli simmetrici provvisti ciascuno di una coppia di porte a libro a tre ante, posizionati a tre quarti della cassa, anziché il classico vestibolo unico centrale adottato su tutte le precedenti serie di ALN 668.

Casino del Bel Respiro
Apertura: sabato 16 e domenica 17, dalle ore 9.30 alle 17
All’interno del più grande parco di Roma, quello di Villa Doria Pamphilj, si trova il Casino del Bel Respiro, detto anche dell’Algardi dal nome dell’architetto e scultore bolognese che ne curò la realizzazione, Alessandro Algardi. Fu costruito per volere di papa Innocenzo X (Giovanni Battista Pamphilj) a partire dal 1644, come fastosa residenza nobiliare di campagna della famiglia Pamphilj. Attualmente in uso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è sede di rappresentanza durante le visite di Capi di Stato e di Governo. Da un viale ornato da statue romane del I-II secolo d.C. si accede alla villa di stile tipicamente barocco, che presenta facciate impreziosite da fregi, rilievi, stucchi e statue.

L’interno ha una pianta di ispirazione palladiana, con due gallerie – dei costumi romani e di Ercole – diverse sale e un salone centrale dalla doppia altezza, decorati con stucchi, affreschi e sculture classiche. All’esterno si trova il Giardino Segreto, trasformato dall’Algardi in un luogo di delizie e vero gioiello di architettura paesaggistica: siepi modellate in forma di colomba e giglio, simboli araldici dei Pamphilj, piante sempreverdi ed esotiche, fiori, la fontana di Venere e due romantiche peschiere, una delle quali ospita un cipresso calvo. Un tempo residenza di nobili e prelati, il Casino del Bel Respiro è stato acquistato, insieme a Villa Pamphilj, dallo Stato e dal Comune nel 1967 e viene aperto in Giornate d’Autunno dopo una lunga campagna di restauri.

Palazzo Wedekind
Apertura: sabato 16 ingresso riservato agli Iscritti FAI dalle ore 9 alle 19; domenica 17 aperto a tutti, dalle ore 9 alle 19

In Piazza Colonna, vicino a Palazzo Chigi, si potrà visitare eccezionalmente Palazzo Wedekind, di proprietà dell’INPS dal 1925 e oggi sua sede istituzionale. Di origine seicentesca, nel 1838 il palazzo, che allora era di proprietà ecclesiastica e ospitava le Poste Pontificie, è stato rinnovato per opera di Pietro Camporese il Giovane: in particolare, la facciata è stata impreziosita con le colonne provenienti dagli scavi nella città etrusca di Veio e quattro provenienti dalla Basilica di San Paolo Fuori le Mura.

Nel 1870 l’edificio entrò nelle proprietà del demanio del Regno d’Italia e nel 1876, a seguito dell’acquisto da parte del banchiere Roberto Wedekind, furono attuati sostanziali ristrutturazioni sulla base dei progetti di Giovanni Gargiolli e di quelli, a partire dal 1879, di Giovanbattista Giovenale. In questa fase vennero ridistribuiti gli spazi interni, con lo spostamento dello scalone sul fondo, la realizzazione di un salone a doppia altezza al piano nobile e la sistemazione sulla sommità dell’attico di un orologio inserito fra quattro cariatidi. Nel 1878 all’interno del palazzo si insediò il Circolo Nazionale e l’Associazione della Stampa, mentre nel 1880 venne inaugurato sotto i portici quello che divenne uno dei locali più alla moda della Capitale: il Caffè Sommariva detto “delle colonne”. Il palazzo passò nel 1925 all’INPS, allora Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali.

Nel periodo compreso fra il 1940 e il 1944 ospitò la sede del Partito Nazionale Fascista, per essere ripartito nel Dopoguerra fra vari affittuari, fra cui, dal 1945, la storica redazione del quotidiano Il Tempo, che installò le rotative nel piano interrato e apportò notevoli modifiche strutturali. Oggi l’edificio, i cui spazi sono tornati nella quasi completa disponibilità dell’INPS, ospita anche un’importante collezione di opere d’arte del Novecento, con sculture di Leoncillo Leonardi e Publio Morbiducci e altri e dipinti di maestri come Ugo Attardi, Domenico Purificato, Renato Guttuso, Carla Accardi, Enrico Prampolini, Guido Marussig, Domenico Cantatore, Piero Dorazio. Oltre alla preziosa collezione, durante la visita si potrà scoprire, percorrendo lo scalone e giungendo al primo piano, la fastosa Sala Angiolillo, intitolata al senatore Renato Angiolillo, fondatore de Il Tempo, ricca di stucchi, decorazioni parietali e caratterizzata da un grande pavimento in mosaico.

Circolo del Ministero degli Affari Esteri
Ingresso riservato agli iscritti FAI
Apertura: sabato 16, dalle ore 10 alle 15; domenica 17, dalle ore 10 alle 17

Solitamente accessibile solo ai soci, aprirà in via eccezionale il Circolo del Ministero degli Affari Esteri, sulle rive del Tevere, inaugurato il 30 maggio 1937 con finalità di rappresentanza in seguito al decisivo impulso di Galeazzo Ciano. Il progetto comprendeva inizialmente, oltre alla palazzina e al galleggiante, due campi da tennis e la piscina. Negli anni Cinquanta si ampliò e furono migliorate le strutture: iniziò un periodo glamour per il circolo che, nella Roma della “dolce vita”, grazie alla sua signorilità attirò l’attenzione delle movie people come Audrey Hepburn, che aveva sposato Andrea Dotti, socio del circolo.

Alla fine degli anni Cinquanta il Ministero degli Esteri si trasferì alla Farnesina e la maggiore vicinanza alla sede favorì l’utilizzo del circolo per scopi di rappresentanza. L’incremento delle attività favorì negli anni Sessanta e Settanta l’avvio di rinnovamenti, restauri e trasformazioni dal punto di vista estetico e ornamentale, oltre che pratico e funzionale: il Circolo degli Esteri diventò, così, un ambiente vivo e ricco di attrazioni, capace di offrire svariate forme di intrattenimento sportivo e culturale. Il centro è stato arricchito, inoltre, con una prestigiosa collezione d’arte contemporanea, “sorella” della grande raccolta della Farnesina, che affianca opere di grandi maestri – come Giorgio de Chirico, Giuseppe Capogrossi e Mimmo Paladino – e di artisti emergenti e che si potrà ammirare durante le Giornate FAI. Particolari turni di visita saranno dedicati alle famiglie con bambini, con la proposta di una narrazione adatta ai piccoli e di attività interattive.

Hotel St. Regis. Ingresso riservato agli Iscritti FAI Apertura: sabato 16 e domenica 17, dalle ore 9.30 alle 18.30

Era il 1891 quando nella city di Londra, il marchese di Rudinì, all’epoca Presidente del Consiglio italiano, si lamentava con l’albergatore Céser Ritz della mancanza nel suo Paese di un hotel elegante e moderno come quelli delle altre capitali europee. In solo tre anni, nel 1894, Ritz inaugurò a Roma il suo The St. Regis. Restaurato meticolosamente nel 2018, celebrando la suggestiva luce di Roma e reinterpretando in chiave contemporanea l’eleganza senza tempo dell’albergo, il St. Regis, dotato di 138 camere e 23 lussuose suite completamente rinnovate, vanta una collezione di opere d’arte e antiquariato, una scalinata di stucchi realizzati a mano, lo storico ascensore, gli scintillanti lampadari di cristallo di Murano e la sala da ballo Ritz, maestoso simbolo della Belle époque e rappresenta un luogo iconico della capitale, meta di star, uomini di affari, politici e artisti di tutto il mondo.

FRASCATI (RM)
Villa Falconieri
Apertura: sabato 16 e domenica 17, alle ore 10.30 (due turni di visita) e alle 15.30 (due turni di visita)

Nel fine settimana delle Giornate d’Autunno 2021 sarà visitabile Villa Falconieri, sui Colli Albani, che oggi ospita Vivarium novum, la prima sede del campus mondiale dell’umanesimo, rivolto ai giovani che vogliono condividere un’esperienza di vita comunitaria e dedicarsi agli studi umanistici. Costruita a metà del Cinquecento per volere del vescovo di Melfi Alessandro Rufini, tra il 1573 e il 1623 la dimora, prima fra le dodici ville tuscolane nell’area dei Castelli Romani, appartenne, con alterne vicende, alle famiglie Cenci, Sforza, Gonzaga, Montalto e Orsini.

Nel 1628 fu acquistata dai Falconieri, che ne furono proprietari fino al 1879 e ne commissionarono un ampliamento, la cui progettazione è stata attribuita dapprima a Francesco Borromini e poi a Camillo Arcucci. Tra la fine del Seicento e i primi decenni del Settecento vennero realizzati affreschi di notevole interesse: tra i più importanti, il Ratto di Proserpina di Ciro Ferri, un allievo del grande pittore barocco Pietro da Cortona e il ciclo realizzato nel 1727 da Pier Leone Ghezzi nella Sala dell’Inverno, dove si trovano ritratti i membri della famiglia Falconieri a grandezza naturale a passeggio nella loro proprietà, che include un importante giardino all’italiana realizzato nel Seicento e un’altra porzione di parco di inizio Settecento, con note di romanticismo ante-litteram tra cui un laghetto circondato da cipressi. Dopo aver ospitato, dal 1898 al 1905, i frati trappisti dell’Abbazia delle Tre Fontane, nel 1907 la villa fu acquistata dal barone tedesco Ernest Mendelssohn-Bartholdy, nipote del compositore, che la donò all’imperatore Guglielmo II, il quale decise di destinarla a sede di una scuola tedesca di belle arti e lettere e fece eseguire diversi lavori per rendere più piacevole il soggiorno degli ospiti, come la costruzione della “casetta rossa” per gli studi degli artisti. Dopo la Prima Guerra Mondiale la villa fu confiscata dallo Stato; a partire dal 1928 fu sede del pioneristico Istituto Internazionale di Cinematografia educativa, diretto da Luciano De Feo e nel 1929 ospitò anche Louis Lumière.

Dopo essere stata, a partire dal 1938, sede dell’Istituto Nazionale per le Relazioni con l’Estero (INRE), diretto da Galeazzo Ciano, durante il secondo conflitto fu occupata dal comando militare tedesco agli ordini del Feldmaresciallo Kesserling. Gravemente danneggiata dai bombardamenti dell’8 settembre 1943, dopo un periodo d’abbandono e di saccheggi, interrotto dalla presenza di “colonie elioterapiche” per i bambini di Frascati, la villa fu restaurata tra il 1956 e il 1958 e subì un nuovo, importante intervento di riqualificazione tra il 1983 e il 1996. Ha poi ospitato il Centro Europeo dell’Educazione dal 1959 al 1999, mentre dal 2000 al 2015 è stata sede dell’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione (INValSI). È stata affidata all’Accademia Vivarium novum nel 2016. L’apertura della villa è parte di un itinerario di Giornate FAI d’Autunno dedicato alla famiglia Falconieri, insieme al Castello di Torre in Pietra a Fiumicino e a Palazzo Falconieri in via Giulia a Roma, sede dal 1927 dell’Accademia d’Ungheria.

CALCATA (VT)
Giardino di Paolo Portoghesi
Ingresso riservato agli iscritti FAI
Apertura: sabato 16 e domenica 17, alle ore 10 e alle 16
Aprirà eccezionalmente per gli iscritti FAI il “Giardino delle Meraviglie” dell’architetto e storico dell’architettura Paolo Portoghesi (Roma, 1931), autore di opere come Casa Baldi a Roma, l’aeroporto di Khartoum in Sudan, la Moschea di Roma, il teatro Politeama di Catanzaro, Santa Maria della Pace a Terni e del restauro del “quartiere latino” di Treviso. Si tratta di un luogo poco conosciuto nell’incantevole borgo medievale di Calcata, arroccato su una rupe vulcanica e chiuso nelle mura del castello, nella valle del fiume Treja. Nato nel 1990 dalle suggestioni che il professor Portoghesi ha ricevuto dal contatto con la natura, questa opera-giardino è un racconto dove elementi architettonici incontrano il paesaggio.

Lungo il percorso si possono ammirare fontane, installazioni, giardini all’italiana, uno scalone che evoca quello disegnato da Michelangelo per la Biblioteca Laurenziana a Firenze e un tempietto circolare che si riflette in uno specchio d’acqua popolato da numerose varietà di uccelli acquatici e altri animali rari, personalmente accuditi da Portoghesi e da sua moglie Giovanna Massobrio (tra questi esemplari, la gru antigone Chicca, che ama “danzare” e volteggiare con il professore). Incastonata tra le numerose specie botaniche, come gli scultorei ulivi secolari, anche la piccola Biblioteca dell’Angelo, che custodisce volumi e oggetti provenienti da tutto il mondo. La visita è resa più suggestiva dai pensieri e dai versi di scrittori e filosofi illustri riportati su leggii disseminati nel giardino.

ARPINO (FR)
Visita ai monumenti della città
Apertura: sabato 16, dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18; domenica 17, dalle ore 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.
Durante le Giornate d’Autunno si potrà scoprire Arpino, di origini volsche, città natale di Cicerone e Caio Mario, dello scultore Umberto Mastroianni e di Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino, maestro del Caravaggio. Attraverso un percorso della durata di circa un’ora e mezza, si potranno ammirare i maggiori monumenti della città e conoscere la sua storia, dall’Acropoli, detta Civitavecchia, sul versante sinistro della media valle del fiume Liri, fino a Palazzo Innuccelli, già Di Vito, di proprietà privata e solitamente chiuso.

L’itinerario toccherà luoghi emblematici di Arpino. Si partirà da piazza Municipio, fulcro della vita sociale, culturale e religiosa cittadina anche in epoca romana. Si proseguirà alla Collegiata di S. Michele Arcangelo, edificata sul sito di un tempio pagano, con la facciata settecentesca, che all’interno conserva notevoli opere del Cavalier D’Arpino. Ancora, si toccherà la vicina ex Chiesa di S. Domenico, che ospita il Museo dell’Archeologia industriale e dell’Arte della Lana, dove sono esposte le attrezzature che testimoniano la storia e la fiorente vita socio-economica di metà Ottocento ad Arpino e nella Valle del Liri, e nel Museo della Liuteria si potranno vedere gli strumenti costruiti nella storica bottega Embergher-Cerrone, attiva nella seconda metà dell’Ottocento.

Ancora, Santa Maria di Civita, edificata anch’essa sulle rovine di un tempio pagano, caratterizzata da forme tardo-barocche, in cui sono custoditi altri due dipinti del Cavalier d’Arpino, e Palazzo Sangermano, costruito tra il 1879 e il 1884, che fu sede della “Scuola Apostolica Venerabile Castelli” dei Padri Barnabiti: nel salone delle feste si potrà ammirare lo splendido affresco di Giuseppe Sciuti L’Aurora e l’ampio parco, ricco di piante secolari.