Esperti a confronto per diffusione della cultura di solidarietà e responsabilizzazione sociale

L’appuntamento di oggi alla Camera di Commercio di Rieti ha voluto porre in risalto l’importanza del rapporto consumatore-produttore e la valorizzazione della filiera corta, nell’ambito del progetto di Konsumer Italia “Agricercando”.

Ad aprire e moderare i lavori, l’avvocato Maria Antonietta Cenciarelli, responsabile centro giuridico Konsumer Italia e referente territoriale di Rieti.

Il primo intervento è stato del presidente della CCIAA reatina, Vincenzo Regnini, fche ha posto l’accento sulle logiche commerciali che vertono sul confezionamento dei cibi in funzione delle esigenze dei singoli e delle famiglie, pianificate ormai dalla grande distribuzione, che ha rivoluzionato la disciplina dell’alimentazione e sottratto alla gestione familiare la qualità e la quantità dei cibi. Questa tendenza a sottrarre “potere decisionale” ai nuclei familiari è una riferibile anche alle politiche territoriali.

“La decisione, presa dal precedente governo, di accorpare a tavolino alcune Camere di Commercio preoccupa il mondo delle imprese, – ha dichiarato a margine del Convegno lo stesso Regnini -, poiché andrebbe a detrimento della territorialità delle sedi decisionali, con una conseguente ed inevitabile perdita di sensibilità nei confronti delle problematiche locali. Siamo favorevoli ad un accorpamento delle Camere di Commercio volontaria, che può determinarsi sulla base di una contiguità del tessuto socio economico dei territori, ma abolire delle realtà decisionali locali in favore di una sedicente razionalizzazione delle spese non ha alcun senso, dal momento che, oltretutto, il referendum dello scorso anno ha bocciato l’abolizione delle province”.

L’intervento del Presidente dei Lions Club Micigliano Terminillo, Gianni Turina, ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di una maggiore cultura e sensibilizzazione sugli sprechi di cibo, nonostante dal 2016 ad oggi siano stati ridotti del 40% nel nostro paese. “Ciò che auspico è una maggiore spinta anche della politica in questo senso, valorizzando le best practice adottate da altre amministrazioni come Genova, che ha previsto il 30% di sconto sulla TARI ai negozianti che donano il cibo invenduto a onlus e associazioni caritatevoli – ha suggerito Turina -, se adottato dal nostro Comune, questo provvedimento comporterebbe un risparmio di circa 1500 euro annui sulla bolletta”.

Enzo Nesta, Presidente della Coldiretti reatina, ha lanciato un appello al Comune di Rieti affinchè finalmente venga ripristinato il mercato contadino di “Campagna Amica” in città, “affinchè i nostri produttori abbiano la possibilità di vendere i prodotti a km zero, direttamente ai propri concittadini, per valorizzare le eccellenze locali e stringere un patto coi consumatori per incentivare la filiera corta” – ha detto.

Contributi interessanti, dal punto di vista della qualità di prodotti DOP come l’olio, (autentica eccellenza sabina) o il vino, lo hanno fornito Manuele Petri ed Eleonora Cimarelli, illustrando all’uditorio alcune curiosità sulle produzioni locali e sulle strategie da attuare per la lotta allo spreco alimentare. In particolare, la Cimarelli ha posto l’accento sulla necessità di una maggiore consapevolezza sulla filiera di distribuzione, sulla differenza fondamentale tra le diciture “data di scadenza” e “da consumarsi preferibilmente entro”, primo step per la prevenzione allo spreco e per un corretto utilizzo del cibo. Fondamentale è anche conoscere quali siano i requisiti di un alimento, dal punto di vista organolettico, per una nutrizione salutare oltre che di qualità.

Ha concluso i lavori Fabrizio Premuti, Presidente di Konsumer Italia, con un intervento chiarificatore dello scopo del progetto Agricercando: riscoprire le nostre origini e le nostre tradizioni di contadini, ritrovandole a ritroso temporale ancor prima dei romani, per riappropriarsi di un valore di autenticità che oggi si è purtroppo perso.

“Valorizzare i prodotti a Km zero e la filiera corta, proprio come avveniva una volta, incentivando i cittadini a coltivare l’orto urbano a due passi da casa propria, rappresenta il vero trionfo sociale ed economico della nostra collettività, un ritorno al passato che genera e rigenera l’autenticità delle relazioni, dei sapori e della genuinità dei prodotti” – ha concluso Premuti.