Ennesima crisi nella maggioranza

L’attuale compagine di centro sinistra che amministra la città, si accinge a varcare la soglia di metà consigliatura presentando ai cittadini l’indecoroso spettacolo dell’ennesima crisi. Una crisi che evidenzia la carenza operativa di una maggioranza che sembra abbia sostituito l’impegno a perseguire un progetto per dare un nuovo futuro alla città, ammesso che ce l’abbia, con una guerriglia sistematica tra le diverse fazioni interessate a risposte di parte, a questioni contingenti o per ritagliarsi un maggiore ruolo di potere.
Evidentemente due anni non sono sufficienti per concludere che questa Giunta e questa coalizione ha tradito le aspettative dei cittadini anche perché, si è trovata a gestire le conseguenze di una precedente gestione pressochè fallimentare ed una contingente crisi economica e sociale generale che il governo sta fronteggiando taglieggiando gravemente i bilanci dei comuni e delle autonomie locali ma, se è vero che quel largo consenso elettorale offerto ad una maggioranza di centro sinistra nasceva dalla necessità di rimuovere un ventennio dominato dalla destra, durante il quale la città aveva subito un pesante declassamento economico, sociale, politico e culturale, è anche vero che, i segnali che questa maggioranza ha trasmesso alla città fino a questo momento sono stati considerati dalla maggioranza dei reatini del tutto inadeguati e comunque non quelli sperati, in essi non si è riusciti a cogliere quell’auspicata inversione di marcia che aveva motivato tanti elettori ad esprimere quel massiccio fiducioso consenso.
Se il Sindaco, a fronte del serio rischio che la sua coalizione si decomponga o sancisca un definitivo divorzio con la città, risponde offrendo ai DS la disponibilità a riordinare la Giunta garantendo un riequilibrio di potere in loro favore, significa che non si rende conto dei limiti accumulati in questi due anni e che una ricucitura vecchia maniera avrebbe solo il sapore di un continuismo che i cittadini giudicherebbero inevitabilmente deleterio.
Se non si comprende che oggi la soluzione di questa crisi non può essere giocata solo sulla redistribuzione del potere tra i partiti ma, nel rapporto diretto con la città, rispondendo al suo bisogno di sapere se si è capaci di produrre quel cambio di marcia che si rende necessario e che, potrebbe restituire ai tanti reatini la speranza che quel loro consenso, a suo tempo accordato, non rappresenta l’ennesima occasione perduta per rianimare il respiro di una città in affanno.
Se da questa crisi non se ne uscirà facendo conoscere ai cittadini le priorità sulle quali s’intende operare e che sono parte di un progetto generale per il suo futuro, acquisito e condiviso, accompagnate da un calendario operativo che ne scandisca l’impegno a realizzarle, i cittadini capiranno che anche questa volta la poltronite ha trovato la sua aspirina il cui effetto durerà fino alla prossima poltronite mentre la città, ancora una volta, non è riuscita ha trovare l’antibiotico giusto per curare la sua grave polmonite.
Forse più a torto che a ragione ma, è innegabile che la maggioranza dei reatini considerano questi due anni di gestione della Giunta Petrangeli tempo perduto e, pare logico che non vorrebbero se ne perdesse altro senza innescare quel dinamismo operativo sul quale far leva, per risollevare le sorti di una città che fa estrema fatica ad intravvedere i percorsi sui quali incanalare la sua ripresa.