DENUNCIATA UNA 44ENNE PER ESTORSIONE

Carabinieri

La Squadra Mobile della Questura di Rieti ha denunciato in stato di libertà, alla locale A.G., una donna di anni 44, (A.D.G.), residente in Filacciano, perché ritenuta responsabile dei reati di estorsione e simulazione di reato.

Le indagini prendevano le mosse dalla denuncia di un uomo, spaventato dai numerosi messaggi di minaccia che da alcuni giorni riceveva sul proprio telefono cellulare, nei quali, l’anonimo interlocutore, richiedeva un ingente somma di denaro per non rendere pubblica, attraverso la divulgazione di fotografie compromettenti, la relazione clandestina che lo stesso coltivava con la predetta.

La donna, consapevole del  fatto che l’uomo si era rivolto alla Polizia ed incurante dei rischi correlati, al fine di ottenere comunque il denaro  depistando le indagini in corso, per rendere maggiormente credibile l’estorsione, simulava il suo rapimento sul G.R.A. da parte del finto  criminale il quale, a suo dire, le avrebbe mostrato su  un computer portatile le foto che la ritraevano in atteggiamenti intimi con la vittima all’interno dell’autovettura di quest’ultimo.

Tale segnalazione causava, peraltro, l’attivazione dell’apparto di emergenza predisposto dalla Questura di Roma nel caso di commissione di reati di particolare gravità.

Insoddisfatta di quanto non ottenuto e decisa ad estorcere al malcapitato l’ingiusto provento dell’attività criminosa, inscenava, poi, la richiesta di deposito di 5.000 euro all’interno di una borsa che il malcapitato avrebbe dovuto lasciare incustodita in una via del centro di Roma.

La Squadra Mobile della Questura di Rieti procedeva quindi ad effettuare una operazione controllata, assecondando la richiesta, ma la borsa, contenente il denaro, lasciata nei pressi di una cabina telefonica indicata,  non veniva prelevata da nessuno.

Nel frattempo le indagini procedevano attraverso attività tecnica, delegata dal Sost. Proc. della Repubblica Dott.ssa Lucia DE SANTIS e, tipica di p.g. pedinamenti ed appostamenti che permettevano di individuare in (A.D.G.) l’ unica responsabile dei predetti reati.

La donna, difatti, era solita spostarsi fra la provincia di Roma e Rieti, alla ricerca di cabine telefoniche  dalle quali inviare inquietanti  messaggi al suo amante attraverso una scheda prepagata.

Che fosse la stessa, ad inviare tali sms, emergeva  attraverso l’analisi dei telefoni cellulari in suo possesso dai quali risultava che la donna, nei medesimi orari in cui le chiamate partivano dalle cabine, si trovava proprio nelle località ove esse erano ubicate.

A dimostrazione ulteriore della condotta criminale della donna,  gli inquirenti acquisivano un filmato relativo alle telecamere di sicurezza di una stazione di servizio situata sull’A.1, nel Comune di Magliano Sabina,   nel quale A.D.G. veniva  ripresa, nell’orario in cui l’uomo riceveva un messaggio estorsivo,  mentre entrava all’interno di una cabina Telecom per uscirne poco dopo riprendendo l’autostrada a bordo della propria autovettura.

Durante il corso della indagini il malcapitato era oggetto anche di numerosi danneggiamenti alla propria autovettura.

La chiusura del cerchio inerente il quadro accusatorio proveniva dall’analisi degli spostamenti dell’autovettura in uso alla donna effettuata attraverso i movimenti registrati dal Telepass istallato sulla vettura, dai quali risultava l’assoluta compatibilità con quanto già accertato attraverso i  riscontri telefonici.

La donna è stata pertanto denunciata in stato di libertà è dovrà rispondere dei reati commessi ai danni del suo amante