CRISI: FEDERLAZIO RIETI, L'USCITA NON PRIMA DI FINE 2010

Federlazio Rieti«Una crisi che viene da lontano, una crisi reale, da cui le piccole e medie imprese reatine non usciranno prima della fine del 2010». Lo ha detto il presidente della Federlazio di Rieti, Carmine Rinaldi, presentando con il direttore Antonio Zanetti i dati dell’indagine congiunturale dell’associazione relativa al primo semestre 2009.

«Tutti gli indici sono in calo – ha spiegato Rinaldi – a partire dagli ordini. Il 36,4% degli intervistati ha dichiarato un calo, il 51,5% ha segnalato un livello di ordini stazionario, ma considerato che il semestre precedente si era registrata una diminuzione anche la stazionarieta non è un buon segnale». Percentuali identiche sul livello della produzione.

Per quanto riguarda gli investimenti solo il 42,4% degli imprenditori ha detto di averne fatti.
Quanto all’occupazione il 25,81% del campione registra una diminuzione, solo il 9,68% ha assunto. Piccola ripresa nell’export, in particolare per le pompe dosatrici. Soffrono i settori chimico, tessile e informatico-elettronico.

Per Rinaldi «serve liquidità, le banche devono riavvicinarsi alle imprese, la pubblica amministrazione, in particolare la Regione, deve pagare le fatture a 30 giorni e ridistribuire i fondi di bilancio perchè non è più accettabile che l’80% sia concentrato sulla spesa sanitaria».
«Il peso della burocrazia si deve ridurre – ha aggiunto Zanetti – Devono partire al più presto i lavori del polo della logistica di Passo Corese, bisogna investire con convinzione sulla nascita della cittadella della ricerca e sul polo dell’innovazione tecnologica».