COSTINI: GRAVE ASSENZA DELLA PROVINCIA AL GIORNO DEL RICORDO

Commemorazione Foibe 2010

“Mi indigna il fatto che per l’ennesima volta il presidente Melilli e la sua giunta non abbiano partecipato, almeno con una propria rappresentanza o con il gonfalone dell’ente, alla celebrazione del Giorno del ricordo per i martiri delle foibe”. Lo afferma il capogruppo Pdl alla Provincia di Rieti, Felice Costini.

“Su quanto accaduto presenterò una interrogazione – prosegue – per capire i motivi che hanno portato, ad esempio, il consigliere provinciale Scacchi, con delega alla Cultura, a non ottemperare alla legge del 2004 che istituisce le commemorazioni per questa importante giornata. Lo stesso aveva dimostrato scarsa sensibilità già in occasione del ventennale per la caduta del Muro di Berlino: aveva affermato, infatti, in consiglio provinciale, che l’amministrazione di palazzo Dosi avrebbe realizzato un manifesto e una serie di eventi, iniziative in realtà mai avvenute. Con l’assenza di oggi, quindi, si ribadisce con i fatti che per il centrosinistra l’unica memoria da condividere è solo quella della propria parte politica. Per loro la storia è a uso e consumo della ideologia e tutto il resto deve rimanere nell’oblio.
Dopo aver trattato gli esuli giuliano-dalmati come dei senza patria colpevoli della propria identità, sentono ancora la necessità di lasciare nell’indifferenza una delle pagine più oscure della Storia".

"Ringrazio, invece, il sindaco di Rieti, – commenta Costini – l’amministrazione comunale, la prefettura e le forze dell’ordine per la partecipazione e l’organizzazione del Giorno del ricordo, come del resto fanno per tutte le commemorazioni. Dispiace, al contrario, che tra i tanti studenti in piazza Mazzini per la deposizione della corona ai Caduti non ci fossero, ad esempio, anche i rappresentanti sindacali, alcuni dei quali ritengono spesso di essere i custodi della coscienza civile”.

“Sono contento – conclude il capogruppo Pdl – che a ricordare gli esuli e i morti italiani di quelle terre ci fossero i giovani delle scuole reatine per ribadire che a Fiume, Pola e Ragusa anche le pietre parlano italiano”.