CONSIGLIO COMUNALE, IL SINDACO EMILI: LA RESPONSABILITA' DELL'ACCADUTO E' DELLA MINORANZA

Giuseppe Emili, sindaco di Rieti

“La responsabilità dell’accaduto – spiega il sindaco Giuseppe Emili – è esclusivamente della minoranza che aveva richiesto la convocazione del consiglio. Al primo appello, alle ore 9, sono risultati presenti 18 consiglieri comunali: ben 5 consiglieri di minoranza (circa il 30 per cento dei componenti l’opposizione, che si ribadisce aveva richiesto la convocazione della seduta) sono risultati assenti. In caso di loro presenza, facendo un semplice calcolo aritmetico (18+5=23), la seduta si sarebbe potuta celebrare poiché il numero legale è di 21. Tutto il resto è speculazione di coloro che si sono ricordati soltanto ora, dopo oltre nove anni, che a Rieti esiste una ztl, della quale ora chiedono la ‘sospensione’ dopo che si sono ben guardati da intervenire quando la stampa locale sottolineava quotidianamente la mancata attivazione dei varchi elettronici”.

“Circa la ‘favola’ che la maggioranza debba garantire il numero legale delle sedute – prosegue il sindaco – si chiede agli illustri giuristi dell’opposizione a quale norma tale affermazione faccia riferimento: dimenticano che ogni consigliere comunale risponde unicamente a sé stesso e all’elettorato. Nella prassi, si comprende che se il sindaco richiede la convocazione del consiglio è opportuno che i consiglieri eletti nella maggioranza garantiscano il numero legale. Se, invece, il consiglio comunale viene richiesto da un quinto (1/5) dei consiglieri saranno i richiedenti a darsi da fare in modo tale che venga garantita la presenza numerica sufficiente alla celebrazione della seduta”.

“Appare, infine, superfluo rammentare – conclude il sindaco Emili – che la normativa sul traffico e la sosta è di competenza della giunta, la quale non intende abdicare al proprio ruolo conferitole dalla legge, pur continuando a ricevere, sentire e acquisire agli atti le proposte di associazioni vere o presunte dei residenti, associazioni di categoria, singoli cittadini o gruppi di essi e chi più ne ha più ne metta”.