CONSIGLIERE PAGGI: DICHIARAZIONE STATO DI CRISI, MEGLIO TARDI CHE MAI

Ivano Paggi FLI Rieti

L’avvicinarsi alla dichiarazione dello Stato di Crisi del perimetro industriale di Cittaducale e, con buone probabilità, anche di quello di Rieti non può che darmi soddisfazione. Innanzitutto per le ricadute positive e per il rilancio delle aree che saranno interessate al provvedimento (programmi di sviluppo, agevolazioni alle imprese, aumento dell’occupazione, etc.), poi per il fatto che, insieme al Consigliere Tigli, avevamo tenuto nel Dicembre 2009 un’ apposita conferenza sulle tematiche relative alle risorse del territorio e, quindi, sulle problematiche occupazionali, con una particolare attenzione alla irrinunciabilità della dichiarazione dello stato di crisi (di cui già beneficiano L’Aquila, Terni e Latina), punto indispensabile e prioritario di quel “Patto per Rieti” già sottoscritto nel settembre 2006 da tutte le forze
istituzionali, sociali, politiche ed economiche.

Ciò che comunque, pur nella positività di questa notizia, provoca sconforto ed amarezza è il fatto di aver ritardato, non di mesi ma di anni, la presa di coscienza della reale situazione di estrema precarietà del Reatino, con le conseguenze sotto gli occhi di tutti ma non in maniera sufficiente a creare quella compattezza e determinazione politica indispensabile per fare il tanto auspicato “passo in avanti”. Voglio allora ricordare gli oltre 30.000 iscritti all’Ufficio di Collocamento, una inesorabile chiusura delle aziende ed una infinita rincorsa alla mobilità e, soprattutto, alla Cassa Integrazione Straordinaria. Numeri impietosi che, nel loro aggravarsi, hanno probabilmente fornito l’accelerazione che occorreva. L’augurio è che, ora, si faccia finalmente sul serio e che alla “buona volontà” finalmente manifestata, seguano fatti concreti, cioè il reale riconoscimento dello stato di crisi nelle nostre aree produttive, senza ulteriori e non più giustificabili perdite di tempo.