Confsal ha sottoscritto l’accordo quadro del pubblico impiego e ne chiede l'attuazione

La Confsal a cui aderisce lo SNALS per il comparto scuola ed università ha sottoscritto l’accordo-quadro con il governo sulle questioni aperte riguardanti il pubblico impiego, con particolare riferimento ai presupposti economici e normativi necessari al fine di aprire il negoziato per il rinnovo dei contratti di lavoro.
L’intesa impegna, tra l’altro, le parti anche in materia di potenziamento delle relazioni sindacali, di ampliamento della materia negoziale e di attuazione della riforma della pubblica amministrazione.
L’accordo rispecchia in buona parte quanto sostenuto e proposto al governo da parte della Confsal – la quarta confederazione sindacale italiana – nei precedenti incontri politici e tecnici al Ministero della funzione pubblica.
Ora la Confsal – chiede al governo di passare dagli impegni sottoscritti ai fatti e agli atti, partendo dall’emanazione dell’atto d’indirizzo all’Aran per l’immediata apertura del negoziato che vedrà impegnato per il comparto scuola lo SNALS.
Il segretario provinciale dello SNALS-CONFSAL Luciano Isceri (nella foto) dichiara: “L´intesa sottoscritta con il Governo non è il contratto di lavoro ma semplicemente un impegno di carattere politico (speriamo non pre- elettorale) e la strada per arrivare al rinnovo risulta ancora lunga e piena di ostacoli. Oltre al problema delle risorse che dovranno comunque essere reperite nella legge di stabilita 2016/2017/2018 dovranno essere modificate alcune norme della Legge Brunetta sulla contrattazione per ridare dignità al sistema contrattuale.
Dovranno essere chiariti quindi molti aspetti determinanti per la definizione di un rinnovo contrattuale che il personale aspettano da sette anni e per il quale continueremo a batterci senza però cedere sulla parte normativa.
Dire oggi se saranno 85 euro pro capite medie di aumento effettivo è praticamente impossibile ricordando che gli impegni politici dovranno trovare attuazione sui tavoli tecnici che speriamo il governo voglia onorare a prescindere dall’esito del referendum del 4 dicembre p.v.”