CAVALLI IDV: CAOS CALMO E GIUNTA "CONGELATA"

Giorgio Cavalli

Si avvia alla conclusione, nel peggiore dei modi, l’esperienza di governo della città del centro destra.

Come in un film scritto da un grande sceneggiatore o tratto da un buon romanzo, è sul finale che vengono al pettine e si acuiscono le contraddizioni, i conflitti senza soluzioni.

Si sgretola una apparente e simulata unità di intenti e di contenuti, nella lotta interna alla coalizione, nella spasmodica ricerca di nuove collocazioni, ruoli e posizioni di potere, conseguenza prima della creazione del PDL e poi dello sfarinamento dello stesso, dopo la scissione finiana e la costituzione di correnti e sottocorrenti.

Emergono e si stagliano all’orizzonte le negatività e i problemi irrisolti di diciotto anni di malgoverno, sempre denunciati dall’opposizione, denunce che a quanto pare non hanno penetrato la coscienza della maggioranza dei cittadini, che oggi si incarnano nelle insicurezze sui servizi sociali, nelle bollette TARSU “sbagliate” che abrogano di fatto le facilitazioni per i single e gli ultrasessantacinquenni, oltretutto senza che il Sindaco e l’Assessore al Bilancio ne sapessero nulla, nei problemi irrisolti del bilancio, evidenziati dai revisori dei conti e sotto la lente di ingrandimento della Ragioneria Generale dello Stato e della Corte dei Conti, nella “nuova” politica urbanistica che smentisce totalmente le precedenti scelte della maggioranza e che sovverte il nuovo PRG da questa approvato, ma che, forse non a caso, è andato perso nei meandri della “amica” Regione Polveriniana, nel colpo di teatro del cosiddetto Global Service e nelle dimissioni del Sovrintendente Latini che mette in forse la realizzazione del Reate Festival, peraltro annunciato in tono minore, stante i noti problemi di finanziamento e copertura delle relative spese, infine nella grave esposizione debitoria nei confronti dell’ASM.

Questa condizione è stata inoltre alimentata dal senso di sfiducia che oramai pervade il blocco sociale di riferimento e gli interessi che la coalizione di centrodestra ha inteso rappresentare negli ultimi diciassette anni di governo, stante l’incapacità di risolvere la contraddizione vivente tra la destra liberista e berlusconiana della deregolamentazione e la destra sociale che avrebbe dovuto, e non è stata in grado, di tradurre in pratica una cultura politica di sostegno e di intervento.

Il tessuto imprenditoriale, non ha intravisto un’azione del Comune nella sua funzione di ente promotore dello sviluppo del territorio, anziché mero erogatore di servizi ed assistenza. I lavoratori, espulsi in gran quantità dai cicli produttivi, non hanno intravisto gli annunciati interventi dei governi “amici” che si sono succeduti nel tempo sia a livello nazionale che a livello regionale; al contrario, hanno dovuto registrare i tagli del governo di centrodestra, afferenti alle imprese per l’energia alternativa, che hanno indotto la crisi della Solsonica. I commercianti, in contrapposizione ai residenti, non intravedono la soluzione della ZTL ed aspettano da troppi anni un centro storico che possa divenire minimamente paragonabile ad altre esperienze municipali, centro di aggregazione sociale e culturale, punto di incontro, totalmente recuperato all’utilizzo dei cittadini e delle famiglie e non investito dal traffico. Quegli stessi piccoli commercianti che ben potrebbero nel centro storico vedere realizzato un centro commerciale naturale e che, al contrario, sono rimasti schiacciati e continueranno ad essere schiacciati da una politica urbanistica che ha previsto e che continuerà a prevedere la creazione di supermercati e centri commerciali che hanno esaurito anche la disponibilità di spazi presenti nel Nucleo di Industrializzazione della Provincia di Rieti.

La domanda non è pertanto se il congelamento della Giunta e l’eventuale voto favorevole sul bilancio dei consiglieri di centro destra, in autonomia dai partiti, come afferma il Sindaco, sia la soluzione della crisi o un “pannicello caldo” (propendiamo per la seconda ipotesi), né se il Sindaco debba dimettersi o meno, ma se dopo diciotto anni di governo della destra, le condizioni sociali ed economiche dei cittadini e le condizioni per “fare impresa” nel nostro territorio, siano effettivamente migliorate o meno. Riteniamo la risposta scontata e confidiamo in una acquisizione di consapevolezze da parte dei reatini che determini, alle prossime elezioni, un cambio della guardia al governo della città.