CASAPOUND SULLA POLEMICA CON IL PDCI

Casa Pound

Giovanni Rositani, coordinatore provinciale di CasaPound Rieti, risponde alle accuse  mosse dal PdCI – federazione di Rieti e da altre sigle di sinistra.
Riportiamo integralmente il comunicato pervenuto in redazione.

Partiamo dal principio.

Come associazione avevamo pensato di contribuire ai festeggiamenti per il 150 anno della nostra nazione con un semplice volantino, che alleghiamo, con scritto viva l’Italia da un lato e un incitamento a rinnovare lo spirito grande e creatore del nostro popolo dall ‘ altro. Fin qui nulla di strano, il volantinaggio recepito come augurio e riflessione da tutti i cittadini presenti al Flavio Vespasiano ci viene invece accartocciato e tirato in faccia insieme ad insulti e invettive dal fortunatamente ex senatore “Onorevole” Angelo Dionisi e dal segretario prov. del PdCi Luca Battisti, che in nome dell’ antifascismo ( a detta loro ) ci intimano di allontanarci dal teatro, in quanto noi non avremo dovuto e potuto festeggiare questa ricorrenza perché appartenenti ad una cultura di destra che non sa cosa vuol dire il patriottismo (?…) Tutte le autorità presenti intervengono a calmare i due sotto la sguardo incredulo della folla che non riesce a capire cosa ci sia di così sovversivo nel distribuire un volantino con scritto W l’ITALIA nel 150 compleanno del nostro paese.

L’ affissione incriminata.
Ovviamente chi semina odio massimo che può raccogliere è rancore. Veniamo a  sapere nella mattinata di sabato controllando le testate on-line  che siamo accusati di violenze, assalti e danneggiamenti alla sede del PdCi che sinceramente prima di ieri non sapevano neanche che esistesse, data l’ inconsistenza politica del movimento in questione. Preoccupati ci rechiamo sul posto per capire l’ entità dei danni e scopriamo che si trattava di due manifesti incollati su un muro affianco la porta della sede del PdCi. Ci teniamo a precisare che i manifesti in questione sono a carattere nazionale, autorizzati e distribuiti in tutto il paese gratuitamente a militanti  e simpatizzanti. Capiamo subito che si tratta di un’ occasione ghiotta per chi non ha contenuti politici da portare alla gente per avere qualche riga di visibilità e fare un po’ di propaganda anti Giunta Emili con largo anticipo rispetto alle elezioni. 

La risposta.
Decidiamo di dare una risposta  serena ma politica ai signori del PdCi organizzando insieme alle altre associazioni e sigle come Sala Macchine Teseo Tesei e  Rinnovazione  un presidio in onore dei 150 anni dell ‘Italia, distribuendo gli stessi volantini incriminati dal “nuovo tribunale del popolo” appena costituito da Dionisi e Battisti e innalzando uno striscione di 6 m per 3m con scritto  “UN’AVVENTURA LUNGA 150 ANNI”, nel pomeriggio di sabato a Piazza  Cavour. Come immaginavamo l’iniziativa piace ai cittadini e ai tanti giovani che sabato pomeriggio popolano il centro storico che addirittura si iniziano a fare foto ricordo con lo striscione mentre i militanti continuano il volantinaggio nella piazza.

Considerazioni.
Ciò che ci dispiace veramente e vedere come tanto odio e rancore mischiati a rabbia e delusione politica animi questi due signori che volutamente condannano una palese ragazzata senza nessun tipo di conseguenza come una violenza squadristica, organizzata, premeditata per intimorire chissà chi. Ci vediamo puntato il dito per responsabilità storiche di 90 anni fa come se fossimo stati noi i promotori della 2° Guerra Mondiale. I due signori devono capire che non hanno a che fare con un gruppetto di emarginati nostalgici ma con la migliore gioventù della provincia, che è riuscita con impegno, sacrificio, dedizione, militanza e serietà a ritagliarsi il suo spazio in Italia e a Rieti, e che oggi rappresenta sempre più studenti, universitari, lavoratori, volontari nell ‘ associazionismo e nello sport oltre che in molti casi amministratori locali seri ed impegnati. Mai ci sogneremmo di innescare violenza o una clima di odio, perché questo non favorisce chi lotta tutti i giorni nelle strade , nelle scuole e nei posti di lavoro per ritrovare la dignità del nostro popolo, ma solo sciacalli che vivono nell’ombra con le loro pensioni politiche da migliaia di euro o con stipendi da portaborse e escono una volta ogni 6 mesi con un comunicato stampa, che non hanno un militante e non riescono a coinvolgere un giovane nella loro attività figlia di una concezione ante caduta del muro di Berlino, che usano parole d’ordine del vecchio PC queste sì, relegate in un angolo dalla storia.

Ci scusiamo dunque per i due manifesti che hanno provocato l’animo dei nostri amici, non sarà mai nostra intenzione alzare un polverone di tensione; vi promettiamo che distribuiremo meno manifesti in giro, cosi eviteremo di invadere il vostro spazio politico… Vi testimoniamo anche noi, come il PD ha saggiamente fatto cavalcando la notizia per un po’ di propaganda anti Silvio e anti Emili, la nostra solidarietà e vicinanza con la speranza di vedervi forti come un tempo…almeno avremo qualcuno con cui confrontarci.