ANTONIO EMILI CANDIDATO A SINDACO: SIAMO NOI LA NOVITÀ E LA QUALITÀ

Rieti, presentazione candidatura ANTONIO EMILI

“Rinnovare le idee e la classe politica per un diritto al futuro nella città dove siamo nati e abbiamo scelto di restare”. Così Antonio Emili, già capogruppo consiliare di “Rieti città nuova”, candidato a sindaco per la lista civica “Rinnovamento” e per La Destra, nel corso della presentazione della sua candidatura alla presenza del segretario nazionale Francesco Storace e del sindaco Giuseppe Emili.

Hanno preso parte all’incontro il segretario regionale de La Destra, Vittorio Messa, il segretario provinciale, Vittore Antonini, il consigliere comunale Alessandro Stazi, il presidente della I/a circoscrizione, David Iacoboni e il presidente del consiglio comunale dei giovani, Daniele Sinibaldi.

“La mia candidatura e le liste a mio sostegno – aggiunge Antonio Emili, 34 anni a novembre, avvocato – sono la risposta di novità e qualità alle richieste che ci arrivano dai cittadini e dalla società civile. Siamo l’alternativa di buona politica al risultato ultimo delle primarie del Pdl, ovvero la divisione e la frantumazione di quell’area”.

“Il rischio – continua – è di consegnare la città alla sinistra massimalista e minoritaria. Un segmento politico che negli ultimi anni ha saputo dire soltanto ‘no’: no al recupero delle aree ex industriali, no ai Piani integrati, no al nuovo comprensorio sciistico del Terminillo, no alla Fondazione Flavio Vespasiano, no al Reate festival”.

“Vogliamo che Rieti sia un punto di arrivo e non una stazione di partenza – prosegue Antonio Emili – per questo ci batteremo per l’housing sociale, per il sostegno alle giovani coppie, alle famiglie numerose e a quelle i cui componenti sono senza reddito da lavoro, riformando il sistema di imposte comunali e di tariffe per i servizi. Maggiori risorse all’università, legando l’offerta formativa alle richieste del mercato del lavoro. Faremo di Rieti la città della cultura, della musica e delle tradizioni gastronomiche. Sarà imprescindibile la difesa del welfare locale in una fase congiunturale terribile per l’economia, trasformando l’assistenzialismo in politica sociale. Daremo sostegno alle imprese negli investimenti sul territorio”.

“In ultimo, è arrivato il momento di superare le fratture di chi vive la città, componendo gli interessi dei residenti, delle categorie produttive e commerciali attraverso un’amministrazione partecipata con le istituzioni”.