ANMIL: svolta a Rieti la 67° Giornata Nazionale Vittime Incidenti sul Lavoro

Domenica 15 ottobre a Rieti si è svolta la Cerimonia civile dedicata alla 67esima Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro. Il convegno ha avuto inizio alle ore 9.30, nella Sala Consiliare del Comune (Piazza V. Emanuele II), alla quale hanno partecipato: il Presidente territoriale ANMIL Claudio Betti che ha aperto i lavori, il vice Sindaco Daniele Sinibaldi, funzionari della sede Inail di Rieti, il Responsabile di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro dott. Carmine Falsarone , e il Comitato ResilienzARTE (Comitato Promotore per il Monumento ai Mutilati e Invalidi del Lavoro). Nel corso dell’evento l’INAIL ha conferito i Brevetti e i Distintivi d’Onore agli invalidi aventi diritto e, al termine, i partecipanti si sono recati nella Cattedrale S.S. Maria Assunta, dove alle ore 11.30 è stata celebrata la S. Messa in suffragio dei caduti sul lavoro officiata dal Vescovo Domenico Pompili e, successivamente, alle ore 12.30, è stata deposta una corona d’alloro alla targa in memoria alle vittime del lavoro sotto i portici del Comune di Rieti (Piazza V. Emanuele II, 1).
Nel corso dei lavori sono state affrontate le principali tematiche rivendicative dell’ANMIL, a partire da quelle relative alla prevenzione del fenomeno infortunistico. Primo fra tutti il completamento dell’attuazione del Testo Unico Sicurezza. “Sono più di venti i provvedimenti da attuare ancora” ricorda il Presidente Territoriale Claudio Betti “e alcuni riguardano materie anche di grande rilievo”. Tra i temi che ancora attendono una regolamentazione, precisa Betti, “qualificazione delle imprese, sorveglianza sanitaria, sviluppo della pariteticità, attuazione di politiche di gestione del rischio che tengano conto effettivamente della presenza di lavoratori disabili nei luoghi di lavoro, malattie professionali e patologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico”. Occorre poi “accelerare i tempi della attivazione della Commissione Consultiva permanente per la sicurezza nella sua nuova composizione, facendo in modo che l’ANMIL possa contribuire ai relativi lavori”.
Ancora sul fronte della prevenzione, il Presidente Betti sottolinea la necessità di “promuovere studi scientifici su quei profili problematici nel riconoscimento delle malattie professionali e sulle conseguenti tutele da apprestare ai lavoratori colpiti, per la cui realizzazione le risorse economiche sono disponibili e vanno utilizzate”, nonché di “valorizzare la promozione della cultura della sicurezza nelle scuole”.
Sul fronte della tutela delle vittime, il dibattito verterà innanzitutto sulla rivalutazione delle prestazioni economiche INAIL, in stallo da alcuni anni a causa della crisi economica e dell’inflazione negativa. In proposito, dichiara il Presidente Betti, “l’ANMIL ha elaborato una apposita proposta emendativa (si veda documento allegato) in vista del prossimo disegno di legge di Bilancio, che renda possibile una rivalutazione annuale effettiva delle prestazioni, eliminando la soglia minima di aumento dei salari, divenuta difficilmente raggiungibile nell’attuale contesto economico e sociale”. Sul tavolo anche il riconoscimento dell’APE social agli invalidi del lavoro, proposte in favore delle vedove dei lavoratori vittime di infortuni e malattie professionali e per l’esclusione delle rendite INAIL ai superstiti dal calcolo dell’ISEE, “una battaglia difficile” afferma Bettoni “che comunque porteremo avanti con impegno”.
Stando agli ultimi dati INAIL, la situazione resta allarmante con un andamento altalenante delle denunce sia degli infortuni che delle malattie professionali sia di quelli con esito mortale.
“Già nei mesi precedenti dell’anno in corso si erano registrati i primi segnali negativi sul fronte infortunistico, ma se la conferma dell’incremento delle denunce negli OPEN Data INAIL al 31 agosto 2017 non sorprende, non può neppure lasciare indifferenti”, commenta il Presidente Territoriale dell’ANMIL di Rieti Claudio Betti. Come precisa l’INAIL, nel periodo gennaio-agosto sono state 421.969, ovvero 5.229 in più rispetto allo stesso periodo del 2016.
“La preoccupazione per l’aumento infortunistico dell’1,3% – spiega il Presidente Betti – è dettata soprattutto dal fatto che a tale incremento hanno contribuito soltanto le gestioni Industria e servizi (+2,0%) e quella Conto Stato dipendenti (+3,3%), quindi parliamo proprio di carenza di sicurezza nei luoghi di lavoro più rischiosi”. “Stesso discorso per le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale che sono state 682, 31 in più rispetto ai 651 decessi dell’analogo periodo del 2016 (+4,8%) – aggiunge Bettoni – quindi è tempo di riflessioni e di confronti che devono dare seguito a provvedimenti stringenti”.
“Per questo – conclude il Presidente dell’ANMIL – alla Giornata per le Vittime del Lavoro, che vede iniziative e incontri con autorità, istituzioni e parti sociali in tutte le città d’Italia, rappresenta un’importante occasione per riflettere e programmare le azioni più efficaci da intraprendere. Noi come ANMIL siamo pronti a fare la nostra parte e dare il massimo supporto per promuovere la cultura della prevenzione, ma questa lotta agli infortuni si vince solo operando tutti con un medesimo obiettivo: il rispetto della salute e della vita dei lavoratori”.
Lo spot “Cambiamo la storia” può essere visionato sulla pagina dedicata alla Giornata sul sito ANMIL www.anmil.it.