ALCATEL-LUCENT: NO AI TAGLI, SI AL LAVORO

Alcatel-Lucent Rieti

Il 10 febbraio  l’Alcatel-Lucent, impegnata nella ristrutturazione a livello Nazionale ha annunciato ai lavoratori di Rieti l’immediato trasferimento in altra sede, con modalità discutibili.

I lavoratori hanno chiesto delucidazioni in merito e l’azienda ha preso tempo per riferire i dettagli. Ad  oggi oltre a non aver ricevuta nessuna notizia in merito, si sta procedendo al piano di trasferimento della sede.

Tutto ciò avvalorato dalla presenza in sede nella giornata di oggi di estranei con macchine fotografiche, strumenti di misura, metro ecc… .

I lavoratori in agitazione già  da lungo tempo per le precaria situazione, hanno presa in  mano la situazione invitando gli ospiti ad uscire e sequestrando lo strumento di misurazione.  E’ seguita una  riunione alla presenza di Ricci FIM-CISL , Pietrantoni FIOM-CGIL e si è deciso di presidiare i nostri uffici impedendo la fuoriuscita di tutti gli strumenti di lavoro, server, pc scrivanie e quant’altro, fino al prossimo incontro stabilito dal Presidente della Provincia per il giorno 16/02/2012 alle ore 15.30, alla presenza dei maggiori politici locali, su richiesta dei nostri provinciali.

In quella sede ci auspichiamo di avere certezze, collaborazione a livello locale, regionale, parlamentare, per la soluzione dei molteplici problemi, la sede che è propedeutica a tutto il resto, ma soprattutto la garanzia che Alcatel-Lucent non esca.

Per il momento c’è il blocco totale di qualsiasi cosa si voglia far uscire ed entrare, ad esclusione di noi lavoratori.

I tempi sono oltremodo importanti; non solo la perizia che deve valutare i beni strumentali dell’azienda deve concludersi rapidamente, ma soprattutto essa è indispensabile per avviare le trattative per la ricerca di una nuova sede credibile, sicura e con la partecipazione provinciale.

Appare incomprensibile il rifiuto da parte dell’azienda dell’offerta fatta dal Consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia che chiediamo sia appoggiata e avvalorata  al più presto. I termini temporali sono strettissimi perché l’azienda vuole concludere il tutto entro il 28 Febbraio. La politica deve mettersi subito al lavoro per raggiungere un accordo  con l’azienda che possa garantirci  una sede dignitosa e la salvaguardia del posto di lavoro.