A Configni Mozart e Giuseppe Verdi sotto il cielo

LiricoStruiamo e Mozart hanno aperto il sipario della seconda parte del Festival: 350 persone in piazza XX settembre a Configni per assistere alla prima rappresentazione di un’opera laddove altrimenti non ci sarebbe mai arrivata.

Illustri anche i personaggi presenti, tra cui il M° Vessicchio, che ha definito un miracolo l’impresa fatta. Il pubblico, anche se per la maggior parte alla sua prima esperienza con l’opera, ha apprezzato tanto da resistere alle fresche temperature serali di Configni fino alla fine dell’opera. Il prossimo evento in programma sarà “Rigoletto: notti d’amore”, che animerà la notte di San Lorenzo nella suggestiva cornice del Parco Montegrappa. L’evento sarà ad entrata libera fino ad esaurimento posti, con prenotazione vivamente consigliata su www.eventbrite.it.

Stiamo parlando di un’opera scritta più di 150 anni fa, dall’autore più rappresentato nei teatri d’opera del mondo con più di sedici mila recite l’anno, eppure incredibilmente ogni volta ha sempre qualcosa da dirci. In quest’opera ritroviamo la rappresentazione di un amore genitoriale così forte, così potente, che si rivolta contro sé stesso, e come sappiamo tutta la sua potenza si riversa nel peggior risultato possibile: una tragica fine. Rigoletto, nel 2019, non è più solo metafora e simbolo del rapporto genitori-figli, ma penetra così intensamente nella vita dell’uomo moderno da coprire tutto il raggio delle relazioni umane. Genitori-figli, marito-moglie, italiano-straniero…

Nel nostro piccolo, ogni giorno ci troviamo ad affrontare quei piccoli conflitti sui quali Verdi ci porta a riflettere, a ragionare su quale sia, effettivamente, il modo migliore per dimostrare al prossimo che si, noi lo amiamo. Quando l’incomprensione tra le persone è l’ingrediente della tragedia, il tocco di Verdi non fa che rendere il tutto una vera e propria poesia a cui non si può solo assistere, ma si deve per forza partecipare. Così sarà anche il 10 agosto, serata in cui la messa in scena sarà resa ancora più suggestiva dall’atmosfera della volta celeste, quale unica grande scenografia di una notte all’insegna della musica e della riflessione.

Notti d’amore – Un viaggio nella grande Opera italiana è una trilogia di spettacoli che abbraccia tre monumentali Opere liriche italiane (Turandot di Giacomo Puccini, La Traviata e Rigoletto di Giuseppe Verdi), legate da un potente fil rouge: l’amore.
Rigoletto porta in scena il grande conflitto tra amore romantico e amore carnale: la tragica storia di Gilda, delicata e sognante, e del Duca di Mantova, gretto ed egoista.

L’opera è anche pretesto per muovere una critica all’aristocrazia, che usa il proprio potere per soddisfare i propri capricci e desideri, noncurante della loro amoralità.
Perno di tutto è Rigoletto, il buffone di corte, l’antieroe che si fa portavoce di un altro tipo di amore: l’amore paterno. Colui che sembra essere il più irritante e fastidioso essere sulla faccia della terra svela un cuore dolce e sensibile, capace di tutto per difendere Gilda, la sua perla più preziosa, sangue del suo sangue. Lo stile a cui ci rifacciamo è quello della narrazione e dell’affabulazione, passando senza soluzione di continuità da un linguaggio più diretto e vicino al pubblico a quello più elevato dei librettisti, dalle rotture comiche ai momenti di forte pathos e drammaticità.

L’Opera diventa, così, non più qualcosa di inaccessibile, ma forma teatrale divertente e coinvolgente, adatta a chiunque sia pronto ad ascoltare una storia senza tempo e della grande musica.

ELISABETTA RAIMONDI LUCCHETTI

Nasce a Milano il 13 aprile 1992. Inizia a recitare da giovanissima nella compagnia amatoriale Teatro Sant’Andrea, frequentando poi corsi più approfonditi tenuti da Marco Pernich (Associazione Teatro Novecento) e Christian Poggioni. Insieme a quest’ultimo e ad alcuni allievi dell’Università Cattolica fonda la compagnia Kerkis – Teatro Antico in scena, specializzata nell’allestimento di opere dal repertorio greco e latino. Nel 2014 viene ammessa alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine e ottiene il diploma nel novembre 2017.

Dal 2018 lavora con la compagnia Scena Verticale, con cui debutta nel maggio 2018 con lo spettacolo per teatro ragazzi Il diario di Adamo ed Eva, e con la compagnia Enrico Lombardi – Quinta Parete, mettendo in scena nel gennaio 2019 lo spettacolo Una lacrima di Vov.

Parallelamente, porta avanti progetti personali: approfondisce l’interesse per il teatro di narrazione, scrivendo il suo primo monologo sotto la guida di Laura Curino e Francesco Niccolini, e per la Commedia dell’Arte, vincendo nell’aprile 2019 il premio I Giovani e la Commedia dell’Arte.

STEFANO IAGULLI

Nasce a Foggia e si trasferisce a Milano all’età di undici anni.
Dopo la Laurea triennale in Mediazione linguistica e culturale all’Università degli Studi di Milano, viene ammesso alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine e ottiene il diploma nel novembre 2017.

Studia con importanti Maestri italiani e internazionali, tra cui: Eimuntas Nekrosius, Marco Sgrosso, Elena Bucci, Arturo Cirillo, Ferruccio Soleri, Carlo Boso, Fausto Paravidino, Carolyn Carlson, Juri Alschitz e altri.

Nel 2018 debutta all’Odin Teatret di Eugenio Barba con lo spettacolo Pagliacci della compagnia Linee Libere mentre con la sua compagnia debutta al PODIUM FESTIVAL di Mosca con lo spettacolo A little party never killed nobody.
Nel 2019 entra a far parte della compagnia Turnée da Bar, con la quale porta in scena Macbeth con la regia di Riccardo Mallus. Nello stesso anno prende parte allo spettacolo L’ospite, regia Daniel Gol, prod. Teatro delle Briciole.
Il 2019 è anche l’anno del suo primo monologo (Vincenzo) scritto, interpretato e diretto (insieme alla collega Elisabetta Raimondi Lucchetti) con il quale vince la Menzione Speciale al Premio Giovani Realtà del Teatro.

LUCIA FILACI, SOPRANO

Laureata in canto lirico con il massimo dei voti presso l’Istituto Briccialdi di Terni. Ha iniziato la sua formazione all’età di otto anni nel Coro di Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Teatro dell’Opera di Roma. Ha frequentato masterclass di alto perfezionamento con i docenti Barbara Frittoli, Roberto De Candia, Bernadette Manca Di Nissa, Luciana Serra e Anna Vandi. Ha Debuttato come solista nelle opere Dido and Aeneas (40° Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano), La volpe astuta di Leóš Janácek, Chi rapì la topina Costanza di Roberta Vacca e Lo Scoiattolo in gamba di Nino Rota (Opera Studio Accademia di Santa Cecilia); Il piccolo spazzacamino di Benjamin Brittern (Opera Incanto), Die zauberflote di W.A. Mozart (OperaExtravaganza) e I due timidi e La notte di un nevrastenico di Nino Rota (Reate Festival in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma).

ALESSANDRO FIOCCHETTI, TENORE

Nato nel 1990, ha concluso il triennio di canto lirico presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali Giulio Briccialdi sotto la guida della professoressa Ambra Vespasiani. Vincitore del concorso internazionale di canto lirico “Fausto Ricci” di Viterbo nel 2014. Ha debuttato nel ruolo di Paolino ne Il matrimonio segreto di D. Cimarosa, di Nemorino ne L’elisir d’amore di G. Donizetti e Alfredo in La traviata di Giuseppe Verdi. Ha cantato all’estero per prestigiosi eventi, come il “Quinto Festival Culturale Internazionale di Musica Sinfonica” di Algeri. Dal 2014 collabora come solista nell’ensemble vocale “Il Contrappunto”, diretto dal Maestro Fabrizio Bastianini, con cui ha cantato la Missa in Angustis di F. Haydn, la Petite Messe Solemnelle di G. Rossini e ha partecipato alla prima rappresentazione de Il Grande Inquisitore di Fabrizio Bastianini. Nel 2017 ha debuttato sotto la direzione del Maetro Stefano Cucci all’università di Tor Vergata, lo Stabat Mater di Rossini e ha partecipato al proggetto “Liricostruiamo” interpretando Gastone in La traviata. Ha collaborato col T.L.S. – A. Belli di Spoleto interpretando il ruolo di Gherardo in Gianni Schicchi, come corista ne La Bohème di Puccini e come Le Remendado nella Carmen di Bizet. Nel 2018 è risultato idoneo alla partecipazione al “72° Corso di Avviamento al debutto 2018”, indetto dal Teatro Lirico Sperimentale A. Belli di Spoleto. Ha partecipato a numerosi master di perfezionamento e studia tecnica vocale col Maestro Romualdo Savastano.

PAOLO LEONARDI, BARITONO

Nato a Terni nel 1997, all’età di 11 anni inizia lo studio del trombone nell’Istituto Superiore di Studi Musicali Giulio Briccialdi, partecipando inoltre al coro di voci bianche e, come solista, nella produzione accademica dell’Opera da tre soldi.
A partire dal 2015 si dedica allo studio del canto lirico, procedendo poi sotto la guida del Maestro Roberto Abbondanza, per approfondire la conoscenza della musica vocale da camera. Accanto agli studi accademici prende parte a numerose masterclass presiedute da alcuni tra gli insegnanti e cantanti più noti del panorama europeo, quali Isabel Yi Man Chuan, Maria Tomanova, Maria Chiara Pavone, Luciana Serra ed Elizabeth Norberg-Schulz.

Nella stagione 2015/16 prende parte al “Cantiere Internazionale d’Arte” di Montepulciano, cantando nel coro dell’opera Dido and Aeneas di Henry Purcell. Nel febbraio 2016 collabora con il “Teatro Lirico Sperimentale” di Spoleto, nell’ambito del concorso per giovani cantanti lirici “Comunità Europea”. Canta come basso in diverse formazioni corali: sotto la direzione del Maestro Mauro Marchetti per la registrazione di due messe di Claudio Merulo e per l’esecuzione dei Carmina Burana di Carl Orff con l’Orchestra Regionale Toscana; con quattro colleghi dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Giulio Briccialdi nell’ensemble vocale “Sideris”, interessandosi allo studio del madrigale e del repertorio polifonico a cavallo tra il XV e il XVI secolo.

Cura la direzione della “Corale Confignana” dal febbraio 2017 e del coro “Stranivari”, con cui ha avuto l’occasione di esibirsi in contesti di rilievo, quali la Sala de’ Notari a Perugia, il Teatro di San Carlo a Napoli e la Philarmonie am Gasteig a Monaco di Baviera. Nel marzo 2017 collabora con il soprano Patrizia Cigna all’incisione del disco Carl Maria von Weber complete songs. Durante la stagione 2017/18 del ROLF (Ripatransone Opera Lirica Festival) prende parte a due produzioni: come basso nel coro della Petite Messe Solennelle di Gioachino Rossini e de La traviata di Giuseppe Verdi, nella quale interpreta anche il ruolo del Commissionario.

Incrementa la sua formazione musicale frequentando i corsi dell’Accademia del Festival della Piana del Cavaliere in Abruzzo, concentrandosi con il Maestro Roberto Abbondanza e Guido D’Angelo nello studio dell’opera; con lo stesso scopo trascorre un semestre in Norvegia, studiando con il soprano Elizabeth Norberg-Schulz e cantando in tutte le maggiori sale della città di Stavanger, dalla Cattedrale alla Konserthus, in cui si esibisce sotto la direzione del Maestro Vittorio Bonolis con l’orchestra “Roma Sinfonietta”.

EMANUELE GRIGIONI, PIANOFORTE

Si avvicina al mondo della musica iniziando a studiare il pianoforte all’età di sei anni; ad undici si iscrive all’Istituto Superiore di Studi Musicali Giulio Briccialdi di Terni dove, sotto la guida del Maestro Angelo Pepicelli, si diploma nel 2008 con il massimo dei voti, lode e menzione speciale e dove, nel 2010, consegue il diploma di II livello con il punteggio di 110 e lode. Nel mese di giugno 2013, sotto la guida dei Maestri Sergio Perticaroli e Stefano Fiuzzi, consegue, col massimo dei voti, il diploma presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Ha debuttato in veste di solista nel 2001 e da quel momento svolge un’intensa attività concertistica sia in recital solistici, sia in concerti con orchestra. Nel mese di dicembre 2013 tiene, insieme al musicologo Antonio Rostagno, un concerto-conferenza sulla sonata op. 110 di Beethoven per conto dell’Associazione Filarmonica Umbra. È insegnante di pianoforte e tastiere presso la scuola di musica Sintonie di Terni.