A Borgo Velino la chiesa di San Matteo torna ad accogliere i fedeli

FOTO: Chiesa di Rieti

La chiesa parrocchiale al centro del paese. Luogo di culto, ovviamente, ma anche punto di ritrovo e socialità, spazio della memoria e degli affetti, rifugio accogliente per i momenti difficili, ma anche della gioia e della festa. Sono i sentimenti riaffiorati la scorsa domenica con la riconsegna ufficiale ai fedeli della chiesa di San Matteo Apostolo a Borgo Velino. Sono passati otto anni dal sisma del 2016, che ne aveva compromesso l’agibilità. E quasi simbolicamente la riapertura al culto è avvenuta sulla soglia della settimana santa e della Pasqua.

«Dopo tanti passaggi legati sia ai lavori che alla burocrazia, siamo riusciti a rientrare per la Domenica delle Palme», spiega il parroco don Marcello Imparato. «Quando è arrivato il via libera ci siamo messi subito all’opera: per dare seguito ai lavori necessari l’aula era stata completamente svuotata degli arredi e ovviamente si è dovuto provvedere alla pulizia e al ripristino funzionale di tanti aspetti, comprese le campane e l’impianto di amplificazione. È stata un po’ una corsa contro il tempo, ma si è colto anche quanto l’intero paese tenga alla sua chiesa. C’è stato l’aiuto di tutti: fedeli e non, associazioni, amministrazione comunale…».

Una partecipazione evidente anche la scorsa domenica, terza del tempo di Pasqua, quando mons. Vito Piccinonna è giunto per la riapertura ufficiale, concelebrata insieme agli ex parroci. «Prima della celebrazione eucaristica il vescovo Vito è stato accolto dalle autorità e dallo spettacolo degli Sbandieratori di Borgo Velino e dopo la Messa tutti ci siamo ritrovati in piazza per un rinfresco che assomigliava più a un banchetto: una vera e propria festa per la comunità felice di aver riavuto la sua chiesa».

Un attaccamento che, spiega il sacerdote, ha senza dubbio radici anche in una sua importanza storica. Situata in una terra di confine, la chiesa era una collegiata con sei canonici. E questa sua centralità è evidente anche dalla ricchezza degli apparati, la cui bellezza un po’ contrasta con l’aspetto austero dell’esterno. Similmente alla chiesa dell’Assunta di Antrodoco, la chiesa di San Matteo è ricca di pregevoli stucchi e in molti dettagli ricorda nell’aspetto la Cattedrale di Rieti. Consacrata nel 1787, San Matteo ha una pianta centrale animata da alcune cappelle radiali, un pavimento policromo in mattonelle esagonali e una grande cupola decorata sopra l’altare maggiore.

La sua riapertura è una sfida che la comunità di Borgo Velino ha dimostrato di voler abbracciare con devozione e impegno. Il momento inaugurale, infatti, forse non è stato solo la celebrazione di una necessità materiale, ma un rinnovamento spirituale, un modo per rinforzare l’identità culturale del paese e la sua eredità religiosa: un momento simbolico di resilienza e rinascita. Anche la presenza del vescovo fa riflettere: la sua benedizione ha ricordato l’importanza di guardare i luoghi di culto non solo come edifici, ma come spazi vivi, nodi del più ampio tessuto della comunità diocesana.

Ora, con la chiesa nuovamente aperta, i fedeli di Borgo Velino possono guardare avanti con rinnovato spirito e speranza. L’edificio, con la sua storia e la sua nuova vita, rimane un pilastro della comunità, testimoniando il potere della fede e della cooperazione nel superare ogni avversità.

Chiesa di Rieti