17.500 cittadini hanno firmato per una sanità reatina senza declassamenti

Il Coordinamento per il Diritto alla Salute spiega le motivazioni della protesta pacifica ed inarrestabile basata su decreti e leggi e non sulle chiacchiere. Le Associazioni chiedono l’applicazione della legge e ogni sospensione di provvedimenti di depotenziamento. Appello a tutte le Istituzioni per mettersi in ascolto della gente e fare azioni concrete.

Richiesta vigorosa al sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti, di convocazione della conferenza dei sindaci. Presente alla conferenza l’assessore ai Servizi Sociali Giovanna Palomba che si farà promotrice dell’istanza anche presso il Consorzio sociale 1. Il Coordinamento verrà ascoltato martedì 16 aprile in Commissione sanità della Regione Lazio.

Il sindaco risponde all’appello delle associazioni e dichiara di voler accompagnare il Coordinamento Diritto Salute all’audizione in Commissione Sanità presso la Regione Lazio e le associazioni accolgono positivamente la presa di posizione del Sindaco e ringraziano anche il vice presidente della Commissione Loreto Marcelli per aver sin da subito perorato la causa presso la Regione nonchè un ringraziamento al Presidente della Commissione, l’on.Giuseppe Simeone per la disponibilità nell’accogliere la richiesta.


Contando solo sulle proprie forze, il Coordinamento Diritto Salute ha raccolto in un solo mese, 17.500 firme per difendere l’ospedale di Rieti da provvedimenti del 2014 che ne decretano il declassamento. Presente nell’atto aziendale dell’ASL di Rieti del 29 gennaio 2019, il provvedimento che certifica il depotenziamento del laboratorio analisi e a seguire il declassamento del centro trasfusionale e anatomia patologica.

Durante la conferenza stampa tenutasi mercoledì 10 Aprile presso l’aula consiliare del Comune di Rieti, i volontari delle associazioni hanno voluto spiegare con decreti alla mano, le motivazioni della protesta o meglio della battaglia che da molti anni stanno facendo per salvaguardare il livello e la qualità della sanità reatina.
Già nel 2013, il Coordinamento fece una battaglia contro le eccessive esternalizzazioni, per poi tornare ad organizzare le assemblee permanenti sulla sanità nel 2014 contro il decreto Lorenzin. Continue sono stati i colloqui e i confronti con tutte le parti politiche.

Oggi quei decreti del 2014 sono stati superati da una legge dello Stato Italiano, la legge 45 art 17 bis del 2017 che prevede la sospensione del decreto Lorenzin per tutti gli ospedali in zona sismica per almeno 48 mesi. Il Coordinamento chiede alla Regione Lazio all’unisono con la forza di 17.500 firme dei cittadini, di APPLICARE LA LEGGE E RENDERE OPERATIVA LA SOSPENSIONE DI OGNI PROVVEDIMENTO DI DECLASSAMENTO, RAZIONALIZZAZIONE, ACCORPAMENTO, ALMENO PER 48 MESI.

Sospensiva prevista per legge già applicata in Abruzzo per l’Ospedale de l’Aquila.
Stanchi di chiacchiere, promesse, dichiarazioni rassicuranti di amministratori, politici, le associazioni hanno agito secondo decreti scritti sin dal 2013 e vogliamo risposte chiare e concrete solo tramite decreti scritti.

Il Coordinamento rimane in attesa anche della Conferenza dei sindaci che il sindaco di Rieti avrebbe già dovuto convocare per affrontare il problema. Presente alla conferenza l’Assessore ai Servizi sociali, Giovanna Palomba, che si è presa l’impegno di perorare la causa presso il Consorzio Sociale 1 composto da 25 sindaci della provincia di Rieti.


Nei prossimi giorni verranno dati aggiornamenti sull’audizione in Commissione sanità della Regione spostata al 18 aprile. Il Coordinamento rimane in attesa inoltre di una presa di posizione di tutte le Organizzazioni Sindacali, Ordini Professionali e Associazioni, categorie sociali, produttive e culturali il cui silenzio è assordante e di tutti i rappresentanti politici che hanno garantito il loro interessamento concreto.

Coordinamento per il Diritto alla Salute