Spacciano droga, Polizia di Rieti arresta iracheno e denuncia libico richiedenti asilo

Nei giorni scorsi gli agenti della Squadra Mobile e della Squadra Volante della Questura di Rieti hanno arrestato un trentunenne libico, richiedente asilo, residente in un Comune della provincia, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, aggravato dalla presenza nelle vicinanze di istituti scolastici e hanno denunciato in stato di libertà, per gli stessi reati, un ventiseienne iracheno, richiedente asilo, senza fissa dimora.

In particolare, nel corso dei servizi finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati di spaccio di stupefacenti, una volante ha proceduto al controllo di un gruppo di persone che sostavano, in atteggiamento sospetto, in piazza Mazzini, nei pressi di una scuola. Nella fase di avvicinamento, gli operanti hanno assistito ad uno scambio di denaro fra due giovani, uno dei quali, alla vista degli agenti, si è allontanato repentinamente, lasciando cadere a terra uno spinello.

E’ stata pertanto effettuata una perquisizione personale nei confronti dei presenti, che ha permesso di rinvenire, nella disponibilità di un trentunenne libico, un piccolo quantitativo di hashish, la somma di euro 120 suddivisa in banconote di piccolo taglio e due coltelli, uno con la lama intrisa di sostanza stupefacente. Anche indosso ad un giovane iracheno, sono stati rinvenuti alcuni grammi di hashish, la somma di 90 euro in banconote di piccolo taglio ed un coltello a serramanico.

La perquisizione domiciliare effettuata dalla Polizia presso l’abitazione del cittadino libico ha consentito di rinvenire due panetti di hashish, del peso complessivo di oltre 150 grammi, nascosti in un beauty case, un bilancino di precisione elettronico e la somma di 785 euro, suddivisa in banconote di piccolo taglio. Nella sua camera da letto è stato rinvenuto anche un taser perfettamente funzionante. Al termine dell’attività di polizia giudiziaria, l’arrestato, come disposto dall’Autorità Giudiziaria, è stato condotto presso la sua abitazione, in regime di arresti domiciliari.

Nell’ambito dei procedimenti penali instauratisi nei confronti dei due stranieri, l’eventuale responsabilità penale verrà accertata dal Giudice.