RITEL: LE RIFLESSIONI DI UN LETTORE

Ritel

L’ultima notizia in ordine di tempo ci parla di cassa integrazione. Quest’azienda non è stata risparmiata dalla crescita dei paesi asiatici, in primis la Cina. Quello elettronico è un settore molto competitivo.

Tutte le aziende sopravvissute al “ciclone asiatico”, si caratterizzano per un fattore cruciale; l’innovazione. Ormai non si può pensare neanche lontanamente di competere nella produzione di apparecchiature elettroniche. E’ il risultato della ricerca che le tiene in vita.

La Ritel ha un settore che fa ricerca? Nel caso, quali innovazioni tira fuori? Secondo voci non ufficiali, all’interno dello stabilimento si lavorerebbero prodotti ormai obsoleti. Se questo fosse vero, è come tenere in vita una persona con l’ausilio di macchinari. Perché un grande gruppo o azienda dovrebbe investire in queste condizioni? Si può rischiare, investire, scommettere su qualcosa, purché si veda un minimo di luce (si legge ritorno).

Soprattutto i politici locali (tutti) dovrebbero spiegare a chiare lettere – per onor del vero e onestà intellettuale – a chi vi lavora, che non c’è più speranza. L’appoggio statale della cassa integrazione terminerà, e i dipendenti dovranno trovarsi un altro lavoro. Oppure gli si può ancora raccontare favole del tipo “è vicino un accordo”, “c’è un interessamento”.

P.s.  persone di 40/50 anni che hanno sperimentato un po’ di tutto della vita (già dipendenti dell’azienda Arcobaleno), cosa se ne fanno di un corso di autostima?