PROTEZIONE CIVILE E IL RISCHIO TERREMOTO: INDAGINE SULLA SICUREZZA PERCEPITA DAI CITTADINI

Si è conclusa nei scorsi giorni scorsi l’indagine conoscitiva sulla percezione e la consapevolezza del rischio sismico tra i cittadini, che ha visto coinvolti un campione di 1.000 abitanti tra i 18 ed i 65 anni, residenti nei 13 Comuni censiti dalla Protezione Civile a più alto rischio terremoto nella nostra provincia, per la precisione Amatrice, Posta, Accumuli, Borbona, Cittareale, Micigliano, Antrodoco, Leonessa, Fiamignano, Pescorocchiano, Borgorose, Petrella Salto e Poggio Bustone.

Il progetto, intitolato "PERSONA AVVISATA MEZZA SALVATA", è stato promosso dal Centro Studi CE.S.I.S.S. in collaborazione con l’Associazione di Protezione Civile C.E.R. di Rieti, le cui conclusioni e la relazione finale saranno consegnate nei prossimi giorni all’Università di Perugia. Dall’indagine svolta emerge uno spaccato fatto di paure inconsce, mancanza di conoscenza, ed anche un pò di rassegnazione alla fatalità, che fà del rischio terremoto, un problema quanto mai attuale e molto sentito dalla popolazione che vive in provincia di Rieti, che genera allarme ed è motivo di grande preoccupazione.

Ci spiega i risultati della ricerca, Crescenzio Bastioni, responsabile del C.E.R. di Rieti, coordinatore delle attività sul campo: – "il presupposto da cui siamo partiti è la verifica dell’attuale livello di conoscenza dei cittadini sui rischi presenti nel territorio in cui vivono e sulla percezione che hanno di quali siano i comportamenti più sicuri da adottare in caso di pericolo. Un’area molto critica è rappresentata dalla mancanza di conoscenza circa l’esistenza di un Piano comunale di emergenza: sommando i “no” e i “non so” l’89% dei cittadini ammette di non conoscerlo.

La maggior parte degli intervistati ritiene che il soggetto preposto istituzionalmente alla redazione del Piano e alla sua diffusione siano i Vigili del fuoco; solo il 9% sa che questo obbligo riguarda il Comune. Non conoscendo il Piano comunale non si conoscono neanche le aree di attesa in caso di terremoto da esso previste, come conferma il 92,5% di coloro che sono stati intervistati, sommando i “no”ed i “non risposto”. Il terremoto dell’Abruzzo ha portato un leggero incremento delle conoscenze ma esse permangono in ogni caso drammaticamente basse: tra i genitori, ad esempio, dopo il terremoto aquilano, solo il 17% di coloro che hanno risposto al questionario si sono attivati per conoscere le caratteristiche strutturali della propria casa, il 29,5% la percentuale di coloro che ha cercato di conoscere le condizioni della scuola dei propri figli, e il 38% coloro che hanno sentito la necessità di sapere in quale zona sismica fosse collocato il proprio Comune. Poco, decisamente troppo poco.

La sfida, – prosegue Bastioni – è conoscere, informarsi, pretendere sicurezza per sé e per i propri figli. Se poi prendiamo ad esempio la parte più prettamente anagrafica, la fotografia che ne scaturisce è che ammonta complessivamente ad oltre il 39% la somma di anziani over 65 e delle persone non autosufficenti, che necessitano di assistenza diretta ed immediata in caso emergenza e che, in mancanza di un piano comunale che ne delinea le procedure, si ritroveranno in grande difficoltà e pericolo. Da questa indagine, svolta attraverso un questionario e per mezzo di interviste dirette ai cittadini, ci sono arrivate le risposte che attendevamo riguardo al grado di informazione che la popolazione ha sui temi che riguardano la protezione civile, e la loro comprensione reale e percepita di vivere in una dimensione di sicurezza.

La conoscenza di questi dati, – conclude Bastioni – ci permette di cogliere al meglio quali siano le esigenze reali che la popolazione necessita in termini di informazione corretta e condivisa, anche per meglio tarare quelle che sono le iniziative da promuovere nelle attività di prevenzione dai rischi, punto fondamentale su cui si basa qualsiasi azione di Protezione.