Polizia di Rieti arresta nigeriano senza fissa dimora per spaccio di eroina

Nei giorni scorsi, il personale della Squadra Mobile della Questura di Rieti ha arrestato un cittadino nigeriano di 27 anni, in possesso di regolare permesso di soggiorno ma, di fatto, senza fissa dimora in questo capoluogo, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Rieti, poiché resosi responsabile del reato di spaccio di eroina.

Le indagini erano state avviate nel settembre dello scorso anno quando, durante l’esecuzione del sequestro preventivo di un immobile a Rieti, in piazza della Repubblica, utilizzato da spacciatori come base operativa delle loro attività illecite, era stato rintracciato e denunciato in stato di libertà un giovane cittadino nigeriano trovato in possesso di alcune dosi di eroina.

L’attività investigativa ha consentito di individuare nel cellulare dello straniero sottoposto a sequestro, numerosi contatti di tossicodipendenti locali che richiedevano incontri con lo spacciatore.

La successiva particolareggiata attività di indagine, effettuata anche ascoltando le testimonianze dei soggetti che erano venuti in contatto con il giovane nigeriano, ha evidenziato come lo straniero fosse solito smerciare dosi di eroina nel centro storico reatino, in particolare nel rione San Francesco, convincendo il G.I.P. del Tribunale di Rieti, su richiesta del Pubblico Ministero titolare dell’indagine, ad emettere una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dello spacciatore.

Lo straniero è stato quindi rintracciato dagli Agenti della Polizia di Stato ed è stato arrestato ed associato presso la Casa Circondariale di Rieti a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.

Nell’ambito del procedimento penale instauratosi nei suoi confronti, l’eventuale responsabilità penale verrà accertata dal Giudice. Il presente comunicato si trasmette al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti dell’indagato che, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, è da presumersi innocente fino a sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza.