PIANO PAESAGGISTICO, ZONE ARCHEOLOGICHE E AREE VINCOLATE AL VAGLIO DELLA CORTE COSTITUZIONALE

Terminillo

Il Consiglio dei ministri ha impugnato il Piano Casa regionale su richiesta del ministro dei Beni Culturali Galan che ora ha anche l’appoggio di Berlusconi arrivato dopo la minaccia del ministro stesso, di dimettersi, se il premier non avesse sostenuto il ricorso contro il programma edilizio della Polverini, che sarebbe dovuto diventare operativo domani.

Il Piano Casa regionale andrà ora al vaglio della Corte costituzionale, per la parte riguardante le deroghe al Piano paesaggistico, alle zone archeologiche e ai condoni sulle aree vincolate. Il resto del Piano – la parte ‘abitativa’ – sarà operativo da oggi. Questa la conclusione di un braccio di ferro interno al centrodestra, iniziato quest’estate, tra il ministro Galan e la governatrice della Regione Lazio, Renata Polverini.

Il primo, a seguito dell’approvazione del provvedimento, aveva sollevato obiezioni di costituzionalità. La seconda ha sempre difeso il Piano sostenendo che rispetta la Costituzione.

A seguito della decisione del Governo dunque, si bloccano ampliamenti e completamenti di edifici pubblici e privati di tipo commerciale e gli interventi in montagna. E proprio su questi il presidente della Provincia di Rieti Fabio Melilli aveva auspicato un ‘no’ all’impugnativa.

Ma per i Democratici,  invece l’impugnazione viene letta come una vittoria: "Galan – afferma il capogruppo Pd in Regione Esterino Montino – conferma la bontà della battaglia del Pd e dell’opposizione. Il ministro ha ghigliottinato il Piano casa, che ora vale la metà, come la credibilità di questa maggioranza".