“Il Partito Democratico della provincia di Rieti inaugura una nuova stagione con la candidatura unitaria di Veronica Diamilla che, al termine del percorso congressuale che terminerà il 12 dicembre prossimo, sarà il primo segretario donna del partito provinciale di Rieti.
Una scelta che proietta il PD reatino verso le prossime sfide che lo attendono con rinnovato entusiasmo e con la consapevolezza di dover rivestire anche a livello locale un ruolo centrale e di responsabilità nella vita non solo amministrativa delle nostre comunità.
Sfide che il Partito Democratico è pronto ad affrontare da protagonista grazie anche allo spirito unitario con cui gli amministratori e gli iscritti hanno individuato in Diamilla la figura più adatta da mettere in campo: una donna che nonostante la giovane età ha una grande esperienza politica alle spalle e una preparazione amministrativa di primo piano in virtù dei ruoli professionali e istituzionali che tuttora riveste.
Il Partito Democratico della provincia di Rieti ancora una volta ha dimostrato maturità e la giusta consapevolezza del ruolo che spetta a un partito, l’ultimo grande partito, radicato nei territori attraverso un’unità di intenti che ha prevalso sull’interesse e le giuste ambizioni dei singoli. Un risultato cui va dato grande merito alla gestione di Antonio Ventura e della sua segreteria, cui vanno i ringraziamenti di tutti gli iscritti e simpatizzanti, che tra meno di due settimane giungerà al termine dopo che in questi anni ha accompagnato il PD provinciale in alcuni dei momenti più difficili non solo della nostra provincia ma anche della storia dell’intero Paese, come ad esempio il Sisma di Amatrice o i primi due anni della Pandemia che stiamo ancora vivendo, durante i quali è riuscito nel difficile compito di garantire uno stretto e proficuo collegamento tra i più alti livelli istituzionali con le piccole realtà locali di cui la nostra provincia è costellata con grande beneficio per tutte quelle comunità che con grande fatica fanno sopravvivere quelle aree interne che oggi abbiamo riscoperto necessarie e funzionali alla sopravvivenza dei nostri modelli di vita e di sviluppo”.