Gianluca Barneschi – L’inglese che viaggiò con il Re e Badoglio

Gianluca Barneschi, è nato il 12 gennaio 1960 a Roma, dove prevalentemente vive, con la sua famiglia e svolge la professione di avvocato, nel settore delle radiodiffusioni e telecomunicazioni. Da un ventennio, si occupa di storia del XX° secolo: suoi saggi, sono stati pubblicati in Nuova Storia Contemporanea, in vari quotidiani e periodici.

Il suo volume d’esordio, Balvano 1944 I segreti di un disastro ferroviario ignorato, uscito nel 2005, oltre a rivelarsi un caso storico-letterario (avendo svelato, dopo sessant’anni, i segreti della più grave tragedia ferroviaria mondiale), è risultato vincitore del Premio Basilicata 2005, per la saggistica storica. Nel 2014 è stato pubblicato per LEG: Balvano 1944 Indagine su un disastro rimosso.

I retroscena della resa italiana del settembre 1943, con particolari inediti e in parte clamorosi affiorano attraverso la misconosciuta storia dell’agente speciale britannico Dick Mallaby in questo accurato lavoro di Gianluca Barneschi. Mallaby apparve misteriosamente a bordo della corvetta Baionetta che portò in gran segreto, la famiglia reale, Pietro Badoglio e i vertici militari da Roma a Brindisi.

Come fu possibile che un inglese, facesse parte di una comitiva così esclusiva? E’ da questa domanda, o felice intuizione, che Barneschi ha sviluppato la sua ricerca storiografica, scoprendo, a poco a poco, che in realtà Mallaby, membro del segretissimo Special Operations Executive (S.O.E.:), fu, a seguito di incredibili eventi, testimone e protagonista, di due dei più rilevanti episodi della storia della Seconda Guerra Mondiale in Italia.

Infatti, l’agente del S.O.E. divenne trait d’union fra italiani ed Alleati, nelle trattative per la resa del settembre 1943 e, nel febbraio 1945, riuscì a convincere, il capo delle S.S. in Italia, Karl Wolff a intraprendere le trattative segrete per quella che sarebbe divenuta la famosa “resa degli ottocentomila”.

Frutto di intense e decennali ricerche presso gli archivi italiani, statunitensi ed inglesi, e corredata da testimonianze inedite, l’opera si avvale, per la prima volta, anche del memoriale dello stesso Mallaby. Il poderoso apparato documentale ha consentita all’autore di chiarire tutti i dettagli, molti dei quali ignoti, relativi a questi due cruciali eventi della storia italiana del ventesimo secolo, chiarendone, definitivamente, tutti i dettagli, dopo decenni di confusione, più o meno voluta.