“Come sindaco esprimo il mio più sentito apprezzamento per il varo da parte del Consiglio dei ministri della legge delega, un primo passo verso l’atteso Codice della Ricostruzione.
La condivido nella forma e nella sostanza. Si tratta di una riforma essenziale che crea le condizioni di una omogeneità fondamentale per semplificare e velocizzare i processi di ricostruzione dei territori colpiti dal sisma, evitando quelle frammentazioni che sono diventate per noi e per tutte le città del cratere, un autentico vulnus. La speranza è infatti, che in un paese civile come il nostro, purtroppo altamente a rischio, non può e non potrà più accadere che ad ogni evento sismico rilevante si ricominci da capo nella stesura di nuove regole di ingaggio.
Non c’è inoltre vera ricostruzione fisica se non accompagnata anche da una ricostruzione del tessuto socio-economico, con sostegni concreti, come prevede la legge delega, alle imprese e ai privati.
Auspico infine, che gli Uffici speciali regionali, deputati ad assistere i comuni nella pianificazione urbanistica degli interventi pubblici, in rapporto diretto con la potenziata struttura di missione del ministero degli Interni, competente il monitoraggio delle attività e la legalità, mettano al centro pure la prevenzione e si dotino realmente di personale stabile e professionalità all’altezza della missione da compiere. Per quanto ci riguarda, noi come Amatrice, forniremo il supporto progettuale e il capitale umano per condividere metodo e obiettivi.
La scommessa da vincere, infine, è culturale: gli incentivi fiscali per le case, ad esempio, devono essere collegati a una visione e a criteri urbanistici pubblici che obblighino, oltre al restyling ed al miglioramento termico dell’edificio, ad un miglioramento sismico, visto che la nostra cultura purtroppo non ci porta ad una maggiore sicurezza sismica, ma a solo un intervento estetico. Si potrebbe pensare che come è per la classe energetica (APE), ad inserire nei rogiti notarili, una sorta di livello di sicurezza sismica dell’edificio”.
Così in una nota Massimo Cortellesi, sindaco di Amatrice