LA STORIA DI… Patrizio

LA STORIA DI… PATRIZIO è raccontata dalla direttrice di CNA Rieti, Enza Bufacchi.

Un po’ la passione, un po’ la fortuna, un po’ il carattere di chi non si esalta per le vittorie e non si abbatte per le sconfitte, sono gli ingredienti che nel tempo hanno fatto di Patrizio un ristoratore di successo.

Lui si racconta così: “Patrizio nasce come un appassionato di elettronica” e proprio per inseguire questa prima passione cambia scuola e dai “Geometri” si trasferisce alle “Industriali” e terminati gli studi comincia a lavorare in un’azienda che si occupava dell’allestimento di spettacoli.

Poi arriva il militare, destinazione Pinerolo, molto lontano da casa e con la prospettiva di missioni pericolose come “I Vespri Siciliani”, “militari di leva armati fino ai denti” impiegati per l’ordine pubblico.

Patrizio non nasconde che per “evitare un po’ queste partenze” approda come lavapiatti, di meglio non c’è, nella mensa ufficiali, e un fine settimana in una mensa semideserta e priva di cuochi, gli capita di dover cucinare una cena: “pennette all’arrabbiata, al dente, piccanti e con molto aglio”, come gli aveva insegnato la mamma abruzzese, Wilma, e come aveva sperimentato negli anni di università con gli amici. È un trionfo, arriva in cucina il comandante e lo incorona cuoco, anzi capocuoco!

Da lì comincia a girare per caserme a cucinare per feste e inaugurazione.

Nonostante la proposta di restare, finita la leva Patrizio torna a Rieti dove, racconta, “abbiamo rimesso tutto in una scatola e ho ricominciato a fare l’elettricista”, nel 1999 apre con un socio un’azienda sempre di allestimento spettacoli.

Ma pochi anni dopo, nel 2006, torna a “riaprire il cassetto della ristorazione” e avvia a Rieti, accanto ad un distributore di benzina, “Il Carro” con il carro di suo nonno sul tetto; è il primo successo come ristoratore, poi nel 2009 “La locanda del Carro” e ultimo, ma ancora per poco, nel 2012 “Il Coccio”, un ristorante già esistente al quale aggiunge una pizzeria. Per l’inaugurazione, tre giorni di seguito di pizza ad un euro, fuori la fila, il quarto giorno il pienone.

“Nel frattempo con Elia e Pierandrea, della Federazione Italiana Cuochi, siamo andati a fare un po’ di casino in giro”: leggi a portare l’Amatriciana in Giappone, Germania, Olanda, Matera, Napoli…

Intanto, grazie ai tanti corsi di formazione, compreso l’ultimo che lo ha consacrato maestro gelatiere, Patrizio è cresciuto professionalmente, ha stabilito un rapporto con l’Istituto Alberghiero di Amatrice per la formazione dei ragazzi e delle ragazze che tra l’altro ospita nell’alternanza scuola lavoro.

Non sono mancate nemmeno le difficoltà, prima l’avventura della gestione della “Capannaccia” al Terminillo – “è stata una bella esperienza, ma dal punto di vista economico molto costosa” – e poi il covid: “Se oggi siamo qui a parlare è perché non ci siamo fatti prendere dallo sconforto e dalla commiserazione, abbiamo reagito subito con asporto e delivery”.

Proprio grazie a questo temperamento Patrizio lavora già ad un nuovo progetto, l’apertura, a giugno, di quello che definisce, “il locale dei nostri sogni”. Come nel suo stile, lo dice senza l’enfasi che pure l’intrapresa meriterebbe: quasi cinquecento metri di superfice, con una grande cucina, una gigantesca griglia di quattro metri, un forno a legna rotante che può cuocere quindici pizze alla volta, il tutto immerso in un parco di tre ettari di verde che sta “cercando di riportare alla bellezza delle origini” e le sue braccia piene di graffi ne sono la prova.

Si chiamerà “Il Coccio Village” e sta sorgendo a Santa Rufina, solo pochi chilometri da Rieti, e impegnerà tante persone. La squadra che oggi affianca Patrizio è formata da sua sorella Alessia e suo cognato Massimo e poi da Novella, Marco, Hani, Gabriele e Nicolina.

… e che “Il Coccio Village” sia un nuovo grande successo!

Il Coccio
Via Paolo Borsellino, Rieti
Tel. 0746.760078
Fb IL COCCIO RIETI