LA STORIA DI… Monica e Lucilla

LA STORIA DI… MONICA e LUCILLA è narrata dalla direttrice della CNA Rieti, Enza Bufacchi.

Sorelle, quasi coetanee, per le clienti ancora “le figlie di Franca”, come tutti chiamavano Gianfranca, la loro mamma, titolare del negozio di abbigliamento e intimo “Il Capriccio”, che ora è loro.

Non c’è per Monica e Lucilla una loro storia disgiunta dalla storia della madre, né prima né ora che pure sono passati tanti anni.

Da lei hanno imparato a vestire le persone più che a vendere vestiti, una antesignana del personal fashion, Franca, che aveva trasformato il suo negozio in una boutique: era il 1982 e tutto ciò non era scontato.

Di origine modenese, “non era una persona colta, ma raffinata”, dice di lei Monica; allora non c’erano i rappresentanti e lei andava a rifornirsi a Carpi, a Firenze, dove c’erano le più belle aziende di maglieria che si distingueva per la qualità dei tessuti e delle rifiniture, o a Positano, dove andava a comprare ” gli stracci di lusso” che erano la moda del momento.

Lucilla e Monica erano ancora ragazzine, frequentavano la scuola, ma già davano una mano, “a prezzare e a mettere nelle stampelle i capi fino a notte fonda”, quando la madre tornava con i nuovi acquisti che le clienti aspettavano per vedere le novità.

Intanto le due sorelle crescono, studiano, fanno diverse esperienze: Lucilla va a lavorare in fabbrica come tecnico, poi si licenzia e si trasferisce in Germania; Monica fa un corso di vetrinista, lavora in un negozio ma il suo punto di riferimento resta sempre “Il Capriccio”.

Così arriva il 1995. Monica, con il pancione della figlia che sta per nascere, ristruttura il negozio, partorisce. Lucilla torna per la nascita della nipotina; la madre le chiede di restare per lavorare insieme, ma si ammala e dopo qualche mese muore.

Lucilla e Monica non hanno più il tempo di riflettere e scegliere, “si rimboccano le maniche e fanno il possibile e l’impossibile” e per amore della madre portano avanti l’attività conservandone stile, genere, rapporto con le clienti, usando con loro financo le stesse espressioni, per consigliare un capo piuttosto che un altro, “perchè noi ci ricordiamo anche quello che le clienti hanno nell’armadio”.

È questo rapporto speciale con le persone che consente a Monica e Lucilla di conservare il patrimonio di fiducia avuto in eredità con il negozio.

Così per molti anni, attraversando le profonde trasformazioni del settore dell’abbigliamento, la nascita dei colossi del fast fashion e l’affermarsi delle vendite online, che hanno messo profondamente in crisi i negozi di prossimità come il loro.

Ma Lucilla e Monica hanno una grande intuizione: mettere insieme la forza e la storia di un grande marchio e la forza del loro rapporto con le clienti, e così da pochi mesi “Il Capriccio” è uno store Ragno di successo, sempre abbigliamento femminile.

Nulla è cambiato nel loro rapporto con le clienti che, dice Lucilla, devono sentirsi “libere di entrare nel negozio, comprare oppure solo chiedere un consiglio o fare due chiacchiere” e sentirsi comunque accolte: ancora come faceva Franca loro mamma e maestra.

Il Capriccio di Monica e Lucilla Lunari
Via Giuseppe Ferrari, 45 Rieti
Tel. 0746 483497

#lastoriadicnarieti
Link alla storia su FB: https://m.facebook.com/rieticna/posts/1821778324512724