LA STORIA DI… Enrico

LA STORIA DI ENRICO è narrata dalla direttrice della CNA Rieti, Enza Bufacchi.

La passione per la montagna e poi la fotografia per raccontarla, è la sintesi del puzzle che compone la storia di Enrico.

Alla fine due passioni che continuamente si incrociano nella vita e nel lavoro e che lo portano a girare il mondo per conoscerlo e raccontarlo con le immagini, alla fine due lavori: la fotografia e i lavori in quota con l’uso delle corde.
Così oggi!, dopo un lungo percorso che a rileggerlo sembra appunto un puzzle che pian piano si compone.

Nel 1981, dopo scuola e servizio militare, ad Enrico capita l’occasione di gestire il rifugio Sebastiani sul Terminillo e con altre due persone si cimenta nell’impresa.
Passano due anni e con suo fratello tenta una nuova avventura, rilevare e gestire una pizzeria, ma anche questa esperienza finisce e torna ancora per un anno al rifugio.
In questo periodo la passione per la montagna si consolida e si professionalizza; frequenta il corso per istruttore di alpinismo e nel 1982 diventa il primo tecnico di soccorso alpino del Lazio.

Intanto anche la passione per la fotografia si consolida e si fa largo al punto che il gruppo con il quale fa nel 1984 la prima spedizione, quella in Groenlandia, affida a lui il compito di documentarla.

La richiesta di un particolare lavoro di fotografia lo porta a specializzarsi in fotogrammetria architettonica, una tecnica per il rilievo dei monumenti, e per tre anni Enrico fotografa tutti i monumenti più importanti della Campania e tanti altri in Turchia e Libia.

Ormai la fotografia è il suo mestiere e nel 1989 apre uno studio e inizia a servire aziende, privati, istituzioni, riviste specializzate, giornali. Fotografa per Nestlè, Edizioni ERI, Touring Club, AD, la prestigiosa rivista di arredo, Scienza e Vita, Speciali de “La Repubblica”, solo per citarne alcuni.

Ora Enrico è un fotografo bravo e apprezzato, ma non per questo abbandona la sua passione per la montagna, per l’alpinismo e per le spedizioni: monte Kenya e Himalaya le due più importanti che si aggiungono alla prima.

Naturalmente questa passione è nota, e nota è la sua abilità nell’uso delle corde in quota, e perciò ogni volta che c’è da fare un lavoro inaccessibile molti si rivolgono a lui; cosi pian piano si consolida un altro lavoro, per il quale Enrico è altrettanto apprezzato.

Le sue foto mentre “penzola” nel Roma Convention Center, la famosa Nuvola di Fuksas, hanno fatto il giro dei social.

Siamo alla fine, abbiamo più volte domandato a Enrico da dove nascono queste passioni, ma non abbiamo avuto ancora risposta. Riproviamo, gli chiediamo dove è nato, sperando che, ricominciando da capo, la domanda abbia una risposta… E improvvisamente ecco la tesserina del puzzle che mancava: “Sono nato a Girgenti” risponde e dopo un attimo aggiunge: “Da piccolissimo il mio programma televisivo preferito era ” il pericolo è il mio mestiere”, scomparivo per giornate intere tra le montagne e tra i giochi preferiti c’era quello di camminare sopra un fusto vuoto, quelli della benzina, come un acrobata o quello di salire sui castagni e poi ridiscenderne lanciandosi, come le scimmie, da un ramo all’altro o, ancora, quello di salire sulle pareti di rocce lisce prendendo una lunga rincorsa”.

Conclude Enrico “la fotografia è prima che un mestiere una passione”, invece, aggiungiamo noi, lavorare con le corde in quota è forse ancora un gioco!

GEKI VERTICAL WORK SOLUTIONS di Ferri Enrico
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Link alla storia su FB: https://www.facebook.com/rieticna/posts/1786472971376593
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