IL MARMO DI COTTANELLO, UNA PIETRA DI GRANDE IMPORTANZA DIMENTICATA PER SECOLI

Il Cottanello nella Basilica di San Pietro

Nel territorio compreso tra Cottanello e Castiglione, nel corso dei secoli, sono state aperte numerose cave di estrazione del marmo, utilizzato fin dai tempi degli antichi romani  come materiale da costruzione, oltre che nei dintorni del luogo di estrazione, anche  in aree più lontane come, Ostia, Albano Laziale, Ercolano, Terracina.

Le cave di Cottanello hanno dato lustro ai castelli del XVI secolo, ma è tra la fine del 1640 e il 1690 che l’importanza di questo marmo aumentò notevolmente.

Il marmo di Cottanello fu scelto da Gian Lorenzo Bernini per la costruzione di molti edifici della Roma barocca e proprio grazie al Bernini, e a Sante Ghetti, uno scalpellino carrarese che ne propose l’utilizzo, oggi è possibile ammirare questo  marmo in molte Chiese di Roma tra le quali la Basilica di San Pietro nella quale fu utilizzato per la realizzazione di 46 colonne (44 per il colonnato e 2 per il monumento di Alessandro VII).

Oltre alla Basilica di San Pietro, è possibile trovare il marmo di Cottanello nella chiesa S. Andrea al Quirinale , Santa Maria Maggiore, San Paolo fuori le mura, Santa Maria degli Angeli e in molte altre.

Questo  marmo fu molto utilizzato anche nel periodo dell’Unità d’Italia come al Vittoriano e a Montecitorio e addirittura la via che si percorreva per trasportarlo a Roma fu chiamata “La Via del Cottanello”. Anche per i due leoncini, risalenti al 1722,  collocati nella piazza accanto alla Basilica di San Marco a Venezia fu utilizzato questo splendido marmo, nonchè in importanti restauri più moderni come l’Abbazia di Farfa.

L’Associazione Culturale Castel Leone nel corso della manifestazione "I Vicoli dell’arte" che si svolgerà a Cottanello nei giorni 7 e 8 maggio 2011, presenterà un’esposizione di campioni, una mostra fotografica e altro materiale legato al marmo.