LETTERA APERTA DE "LA BOTTEGA DEL TEATRO"

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Teatro Flavio VespasianoNella stagione teatrale 2009/10, La Bottega del Teatro non presenterà alcuno spettacolo al Teatro Flavio Vespasiano o alla Sala ASI. Siamo partiti anche da un invito alla riflessione rivolto a tutti i gruppi dell’assessore Formichetti, quello cioè di migliorare gli standard qualitativi proposti dai gruppi locali, ma noi veniamo ancora da un po’ più lontano e se ne capiranno le ragioni in seguito.

Il nostro gruppo è una ONLUS, quindi associazione senza fini di lucro, i nostri incassi, infatti, hanno il solo fine di sostenere il gruppo in tutte le spese che incontra, affitto, varie, riallestimenti ed opere di beneficienza. Orbene per questi motivi all’interno del nostro bilancio non si trovano i fondi per esibirci al Teatro Flavio Vespasiano che ammontano a 1500,00 € per ogni sera di spettacolo, cifra che, a certuni gruppi reatini, pare addirittura irrisoria.

Dal nostro punto di vista, l’eventuale gratuità del Teatro o uno sconto che auspicheremmo tangibile sui costi che il Comune esige, figurerebbero entrambi come un sostegno all’attività del gruppo che in qualche modo cerca di mantenere viva la nostra lingua. Già lingua, perché il dialetto è una lingua, ci sono espressioni anche oggi presenti ed intraducibili in italiano, ma pur si evolve insieme ai cittadini che la parlano e che vedono negli episodi da noi rappresentati, episodi del loro vissuto quotidiano, così come all’epoca in cui scriveva Mariani o ancor prima di lui Mattei la lingua era e doveva essere quella del loro tempo.
Ci si dirà che non è possibile, i gruppi sono diventati tantissimi a Rieti.  

Noi non chiediamo soldi, chiediamo solo uno spazio da frequentare secondo i canoni della sicurezza imposti dalla Legge e richiesti dal Comune in una Città dove esiste il solo Teatro Flavio Vespasiano per questo scopo, se non al Flavio dove?
Da chi vengono fatte le scelte delle opere nel cartellone della stagione Teatrale del Comune? Quegli stessi selezionatori facciano analoghe scelte, che dovranno essere anche coraggiose, indubbiamente, sulle compagnie locali. Scelte praticando i metodi preferiti non ultimo, il più banale: Visionare gli spettacoli d’ogni singola compagnia e valutarne la qualità generale.
Noi siamo ed eravamo pronti ad affrontare il giudizio, eppure non abbiamo avuto mai l’onore ed il piacere d’ospitare ai nostri spettacoli assessori o chi per loro, chissà se altri gruppi avranno avuto tale onore? Eppure si è generalizzato affermando che la qualità è scadente, ma la qualità di chi? Comprendiamo che ci vuole forza e forse un po’ più di coraggio a giudicare ed esprimersi senza poi il timore di essere sottoposti a critica, o magari affrontare il prossimo giudizio elettorale, ma ne scaturirebbe una selezione giusta, severa, eguale per tutti però e……l’auspicata qualità che “sarà la sola a potersi esibire”.

La vita è fatta anche di piccole cose e tra queste, anche dal poco costoso “teatro dialettale”, e non solo di grandi e roboanti eventi dai quali purtroppo i più sono esclusi per questioni di censo. Rispetto assoluto all’impegno dell’Amministrazione Comunale di Rieti che tende ad arricchire il nome della nostra città presso un pubblico più ampio di quello locale. Il nostro gruppo si sente non “ultimo ma postremo” di fronte al pubblico impegno, pur tuttavia porterà la sua capacità in luoghi accessibili ai più praticando i soliti prezzi. Siamo pronti per una nuova avventura e presto saremo presenti al nostro amatissimo ed affezionato pubblico con una nuova commedia, e saremo presenti sul territorio anche con altre repliche e con un corso di dizione aperto a quanti vorranno frequentarlo.

Torneremo anche alla dialettale con un nuovo lavoro, speriamo di autori reatini se ne troveremo nell’esiguo campionario presente, sia per qualità, ma soprattutto per volontà di cedere i lavori, altrimenti torneremo a traslare nel vernacolo lavori d’autori “limitrofi” al nostro territorio e facilmente adattabili per situazioni proposte al “modus vivendi” della nostra città.

Crediamo che siano buone ragioni, …….comunque le nostre ragioni…. A PRESTO

PER UN IMPRONTA TOPO D'APPARTAMENTO PERDE LA LIBERTA'

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volante CarabinieriAll’alba di ieri, 05 novembre 2009, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Rieti, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal dott. Roberto Saulino dell’Ufficio GIP del Tribunale di Rieti – a carico di R.Francesco, romano di 59 anni, ritenuto responsabile del furto perpetrato il 17 febbraio scorso in un appartamento di via Marco Curio Dentato, a Rieti.
 
I militari reatini, coadiuvati dai colleghi della Compagnia Carabinieri “EUR” di Roma, hanno fatto irruzione in un appartamento del comprensorio popolare capitolino noto come “Laurentino 38”, bloccando sul nascere la più classica delle fughe, appena accennata dal malvivente, lungo i famigerati “ponti” che collegano tra loro i vari palazzi del quartiere e che hanno reso tristemente famoso questa zona di Roma, situata a ridosso della via Ardeatina.
Il palazzo, infatti, era stato opportunamente circondato, così come i ponti circostanti, da una decina di carabinieri, pronti ad intervenire nel caso in cui gli abitanti del quartiere si fossero riversati in strada, come in passato è in qualche caso avvenuto, a difesa del potenziale fuggitivo.

L’attività investigativa, coordinata dal sostituto procuratore Claudio Santangelo, della Procura della Repubblica di Rieti, ha consentito di raccogliere a carico dell’indagato gravi ed inconfutabili elementi probatori, che ne hanno poi determinato l’arresto.
Decisiva è risultata essere un’unica impronta, rilevata sul montante di una finestra, posta ad oltre 2 metri di altezza rispetto al piano stradale, e divelta dal pregiudicato romano per poter accedere all’interno dell’appartamento, approfittando della momentanea assenza dei proprietari.
Le successive comparazioni al Casellario Centrale d’Identità di Roma hanno permesso di associare, a quell’impronta, il volto del noto pregiudicato romano.

L’identificazione “dattiloscopica”, infatti, si basa sull’accertamento di almeno 16 punti caratteristici, “uguali”, per forma e posizione, e che costituiscono una prova inconfutabile e largamente riconosciuta nella letteratura giudiziaria e dalla giurisprudenza stessa.  
Ancora una volta, si sono dimostrate di estrema importanza le risultanze ottenute dai rilievi tecnici eseguiti sul luogo del delitto, opportunamente lasciato inalterato, su indicazione degli operatori del 112, dai proprietari dell’appartamento, in attesa dell’imminente arrivo dei militari del Nucleo Operativo.
Il R. Francesco è stato accompagnato presso il carcere di Regina Coeli a disposizione della Procura reatina. Nei prossimi giorni, a suo carico, sarà svolto il previsto interrogatorio di garanzia, che potrebbe risultare particolarmente utile per ricostruire, ulteriormente, le dinamiche del furto.

DOPO SOLTANTO UNA PARTITA PIROZZI TORNA AD AMATRICE

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Sergio PirozziPirozzi torna a fare il sindaco e lascia la guida della panchina del Messina. Un’avventura terminata prima ancora di iniziare, cominciata tra l’altro per niente bene.
L’esordio in panchina è stato infatti piuttosto amaro per il tecnico dell’ACR Messina, Pirozzi. I giallorossi sono infatti tornati da Acicatena (recupero della sesta giornata), con una sconfitta, la quarta consecutiva.

Non è dunque servito il cambio in panchina per interrompere la crisi.
Ma ora il Messina si ritrova di nuovo senza allenatore.
Solo domenica scorsa infatti la società della squadra messinese che milita in serie D, dopo aver perso il tecnico, ex Rieti, Infantino esonerato, aveva chiesto a Sergio Pirozzi, altro ex del Rieti, di passare al timone della squadra. Con difficoltà soprattutto dal punto di vista dell’organizzazione dovendosi dividere tra Messina ed Amatrice, il primo cittadino amatriciano aveva comunque accettato la proposta.

Ora invece sembrano esser sopraggiunti improcrastinabili impegni, così li ha definiti lo stesso Pirozzi il quale assicura che i problemi sono nati per la situazione del Messina Calcio e non per quelli che sarebbero potuti sorgere ad Amatrice.
Del resto sindaci poco presenti nei comuni della provincia ce ne sono in gran quantità. A cominciare da Mompeo il cui primo cittadino, l’ingegner Moretti, è anche l’amministratore delegato di ferrovie dello Stato.

GIUSEPPINI E MOSTARDA ELETTI RAPPRESENTANTI DELLE ISTANZE REATINE

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Anci LazioSu proposta della segreteria provinciale, l’Assemblea degli amministratori locali dell’UDC, riunita  a Palazzo d’Oltre Velino, ha indicato i nominativi dei rappresentanti in seno all’Anci Lazio e alla Direzione dei Piccoli Comuni laziali.

Per il comitato regionale ANCI lazio, è stato designato Marco Giuseppini, consigliere udc presso il Consiglio comunale di Rieti e Simone Mostarda, consigliere comunale udc presso il consiglio comunale di Poggio Bustone per la direzione dei piccoli comuni.

Secondo quanto stabilito dall’assemblea, i due amministratori dovranno farsi portavoce degli interessi e delle attese dei comuni sabini all’interno dei due organismi.
L’Associazione Nazionale Comuni Italiani del Lazio e quella dei Piccoli Comuni stabiliscono, infatti, la qualità dei rapporti in particolare con la Regione Lazio e all’interno dell’ Anci nazionale, con il Governo. “Puntiamo su giovani e motivati amministratori – hanno detto il segretario provinciale Lattanzi e il vice commissario regionale Beccarini – certi che saranno capaci di ben rappresentare le istanze reatine e soddisfare gli interessi dell’intera Sabina”.

COMUNICATO UNITARIO ELEZIONI RSU

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Snals ConfsalCisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal

 –        preso atto dell’a pubblicazione in G.U. del 31 ottobre 2009 del decreto “Brunetta” che dispone, tra l’altro, la proroga per le attuali RSU ed il conseguente rinvio delle elezioni per il loro rinnovo, da svolgersi comunque entro il mese di novembre 2010;

–        che lo stesso decreto prevede la riduzione dei Comparti di contrattazione e la loro ridefinizione in sede di accordo sindacale con l’ARAN;

–        che la nuova composizione dei comparti comporta l’accertamento della rappresentatività delle Organizzazioni sindacali in relazione alla diversa composizione dei comparti stessi;
 

–        che è necessario garantire nel frattempo la rappresentanza sindacale all’interno delle scuole quale presidio irrinunciabile per contrattazione decentrata;
 
–        che la proroga prevista dall’art. 65 del decreto “Brunetta”, assicurando la continuità e il pieno esercizio delle prerogative negoziali delle attuali RSU non appare in contrasto con quanto sopra enunciato,
 
hanno convenuto di non presentare liste, per non  rendere ancora più confuso un contesto segnato da improprie e strumentali forzature , rinviando a tempo opportuno una campagna elettorale che dovrà favorire ampia e libera partecipazione democratica dei lavoratori, in un quadro finalmente certo di collocazione nei comparti, quale presupposto di piena legittimazione del sistema delle RSU e dei Sindacati che le esprimono.
 
Non per polemica ,ma per amor di verità, ricordiamo a tutti, anche alla FLC CGIL, che la richiesta di rinviare le elezioni, in un quadro legislativo di cambiamento,è stata fatta all’ARAN da tutte le organizzazioni sindacali, esclusa la FLC CGIL, in una evidente posizione minoritaria.
A nostro avviso è necessario continuare a sostenere le RSU in carica partecipando insieme a loro alle contrattazioni d’istituto evitando di denunciare inesistenti attentati alla democrazia e scadere in una sterile ed astiosa contrapposizione di sigle.   

A VENT'ANNI DALLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO, MOSTRA FOTOGRAFICA

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Caduta muro di Berlino“Cade il Muro, rinasce l’Europa” è il titolo della mostra fotografica che sarà aperta il 9 novembre per celebrare il ventennale della caduta del Muro di Berlino.
L’allestimento verrà realizzato nella sala mostre del Palazzo comunale, a Rieti in piazza Vittorio Emanuele II.

All’apertura, prevista per lunedì alle 11, parteciperanno il vicepresidente del parlamento europeo, Roberta Angelilli, il sindaco di Rieti, Giuseppe Emili e gli assessori comunali Costini e Nobili.
La mostra, che ha avuto il patrocinio del Comune capoluogo e della Regione Lazio, proseguirà fino al 14 novembre con i seguenti orari: dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 20 ed è stata curata dalle associazioni culturali Area e Vacuna. Si tratta di un percorso storico e di emozioni attraverso il Secondo dopo guerra fino al giorno della caduta del Muro e spiega i principali avvenimenti che hanno stravolto gli equilibri dell’Europa.

“Vogliamo sensibilizzare anche le scuole su questo evento – spiega l’assessore comunale alle Politiche scolastiche Lidia Nobili -. Spesso i programmi scolastici non arrivano a toccare quegli anni e gli studenti non conoscono a fondo un avvenimento che ha determinato l’attuale assetto del Vecchio continente. La mostra affronta con onestà intellettuale la storia e il nostro obiettivo per i prossimi anni è di coinvolgere più istituti scolastici”.

“L’allestimento fotografico non è un’interpretazione della storia – aggiunge l’assessore comunale ai Rapporti con le comunità culturali Felice Costini – ma racconta i fatti così come andarono. L’intento è spiegare ai ragazzi che il Muro divise l’Europa in due civiltà e il ricordo della sua caduta è l’apertura di un varco in un silenzio strumentale su alcuni avvenimenti, poiché nella cosiddetta ‘memoria condivisa’ spesso si dimenticano volontariamente alcuni pezzi di storia”.

“Mi auguro che la mostra serva ai ragazzi per una maggiore conoscenza di quei fatti – continua Vincenzo Silvi, presidente di Area -. Abbiamo ricevuto il patrocinio di due importanti enti a testimonianza del valore dell’allestimento fotografico”.
“Molte delle immagini – spiegano Ilaria Adriani e Mariangela Lanzara, curatrici della mostra – sono tratte dagli archivi di stampa tedeschi. È un percorso storico, ma anche di sentimenti che vanno dalla rabbia per la costruzione del Muro alla speranza, fino alla gioia di quel 9 novembre. Il lato emotivo coinvolgerà i visitatori. Tra le foto più emblematiche ci sono sicuramente quelle delle persone, ormai divise tra Est e Ovest, che si salutano. Ci auguriamo che gli studenti possano capire che la libertà di cui oggi godono è frutto anche del sacrificio di quelle donne e di quegli uomini”.

La mostra si inserisce all’interno delle iniziative per le celebrazioni del ventennale della caduta del Muro. Tra queste vi è il concerto della “Compagnia dell’Anello” a Rieti, in programma per sabato 14 novembre alle 21 al “Blue Ice”, in via Fratelli Sebastiani, nei pressi della caserma dei Vigili del fuoco.
 

SIMEONI SUI DATI DEL LAVORO IN PROVINCIA

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Matteo Simeoni PdlIl peggioramento delle situazione occupazionale della provincia è sicuramente dovuto all’attuale crisi economica generalizzata, ma di fronte a una dato regionale il quadro locale risulta addirittura drammatico.
Abbiamo, infatti, un aumento dei disoccupati del 36 per cento, mentre è il 20 in ambito regionale, la mobilità cresce del 201 per cento, ma nel Lazio è “solo” del 7,6. Unica nota “positiva” sono le ore di cig nel primo semestre del 2008 che aumentano del 194 per cento, mentre a livello regionale segnano un più 325 per cento.

A questo punto è facilmente riscontrabile una responsabilità da parte della Provincia per questi dati. È, infatti, l’ente deputato a coordinare le politiche del lavoro sul territorio e, seppur si sia confrontata con un contesto già provato da precedenti crisi, ha mostrato una scarsa capacità di intervento e di progettualità in termini di strategie occupazionali.

Alcuni fattori che emergono dal rapporto di Upi-Eures sono emblematici per dimostrare questa inerzia. È sufficiente guardare i dati del Centro dell’impiego per comprendere che non esiste una capacità di reinserimento dei disoccupati a lungo termine o che vi è, ad esempio, una scarsa conoscenza da parte delle imprese delle funzioni che svolge il Cpi.

Si evince, inoltre, un’assenza di responsabilità sociale d’impresa nei confronti di chi ha diritto a un’assunzione in base alla normativa sulla disabilità e invalidità. Solo l’1 per cento degli assunti è, infatti, inquadrato con questo meccanismo. I tirocini formativi per i giovani invece che far incontrare lo studente con le imprese per produrre un’occupazione, solo in un’esigua percentuale hanno prodotto un’assunzione che comunque è cessata nell’arco di 12 mesi.
La formazione professionale, che dovrebbe essere un pilastro fondamentale per la crescita dell’occupazione e dovrebbe essere funzionale anche nelle fase di riconversione industriali, al di là di pochi esempi, non ha prodotto possibilità lavorative e un miglioramento del know how aziendale.

Ritengo che la Provincia debba iniziare davvero una serie di azioni concrete anche in virtù di una legge finanziaria e dei decreti anti-crisi che hanno raddoppiato i fondi per gli ammortizzatori sociali e hanno rilanciato il contratto di solidarietà. In questa fase, anche se si intravede un miglioramento della situazione economica del Paese, questa tipologia di contratto può rappresentare un utile strumento.

L’amministrazione provinciale non può più esimersi dalle proprie responsabilità come in passato e deve cominciare realmente una politica che possa dotare il territorio di un nuovo pacchetto lavoro capace di interpretare al meglio le esigenze di imprese, lavoratori e famiglie. Ci auguriamo che non si riproponga quanto avvenuto per il Patto Rieti 2006, che nonostante fosse precedente alla crisi economica mondiale, non ha trovato applicazione in nessun punto, anche a fronte di un contesto congiunturale più favorevole.

Auspichiamo, infine, che l’assessore provinciale Luigi Taddei, nella nuova veste di delegato alle Politiche lavorative, non riproponga le ricette utilizzate quando aveva la responsabilità del Personale per la pseudo stabilizzazione degli lsu in Provincia, un’operazione che non ha prodotto una buona occupazione, ma solo lo spostamento del problema.

OPERAZIONE: “JACKALS 2”, ALTRA ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE PER TERZINI E GIUFFRIDA

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Carabinieri di RietiUn’altra ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata a Luciano Terzini, 52 anni e a Filippo Giuffrida di 37, già ritenuti autori di 4 rapine effettuate a Passo Corese e Osteria Nuova, e arrestati dai Carabinieri del Reparto Operativo il 12 Ottobre scorso.
Questa volta l’ordinanza è firmata dal GIP del Tribunale di Forlì, e i due sono stati riconosciuti autori di una rapina perpetrata il 15 settembre 2009  alla banca popolare di Lodi – Agenzia 1 di Forlì, via Meucci 1.

Ad eseguire l’arresto sono stati i Carabinieri del Reparto Operativo di Forlì, che hanno operato in collaborazione con quelli del Reparto Operativo di Rieti.

A Giuffrida l’ordinanza è stata notificata alla casa circondariale di Regina Coeli, viceversa a Terzini è stata notificata alla casa circondariale di Rieti.

Il 3 luglio dello scorso anno Terzini e Giuffrida rapinarono 40.000 euro all’agenzia Cariri di Passo Corese. Quattro mesi più tardi, sempre a Passo Corese, un nuovo colpo gli fruttò un bottino di 15.000 euro. Lo scorso aprile, si erano impossessati di 22.000 euro e l’11 agosto, a Osteria Nuova, di 20.000.

Una speciale squadra anti-rapina del Reparto Operativo di Rieti analizzò i fotogrammi delle telecamere delle banche, e, studiando le caratteristiche antropometriche dei rapinatori, constatò che si trattava delle stesse persone, che successivamente furono identificate in Terzini e Giuffrida.

Il lavoro dei carabinieri del Reparto Operativo non finì lì e i militari analizzarono i fotogrammi di tutte le rapine rimaste ad opera di ignoti commesse negli ultimi mesi.

Hanno così scoperto che le immagini dei due sospetti comparivano in un numero impressionante di rapine eseguite a Roma, a Frosinone, nell’agro pontino, nel litorale romano e anche a Forlì.
Sono stati quindi i Carabinieri di Rieti a mettere quelli di Forlì sulla giusta pista, consentendogli, così, di scoprire gli autori della rapina e a farli nuovamente arrestare.

IL PORTAVOCE DELLA DIOCESI SUL CROCIFISSO IN AULA

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Crocifisso in aulaSta suscitando un ampio dibattito la sentenza della Corte di Giustizia dell’ Unione Europea relativa alla presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche dello Stato italiano.
L’Ufficio delle Comunicazioni Sociali della Diocesi di Rieti interviene nel dibattito proponendo alcune riflessioni all’opinione pubblica reatina.
Intanto è necessario constatare con una certa amarezza che nella quasi totalità delle scuole reatine, e di buona parte dell’Italia, il Crocifisso è scomparso da tempo, nonostante vi sia un certo legame della nostra gente con i simboli della religione e della tradizione cristiana; quindi si ha la sensazione che si stia lottando su princìpi astratti, mentre, di fatto, il problema sembra non porsi più.

La sentenza, emessa da giudici che notoriamente hanno una esplicita collocazione ideologica, manifestamente contraria alla cultura e alla religione cristiana, sembra partire dall’assunto che le religioni sono tutte eguali di fronte alla legge. Ciò è vero, ma è a tutti noto che questo riguarda la dignità delle religioni, la libertà di culto e di proselitismo, ma non si possono trattare situazioni diverse in modo eguale. Il contributo del cattolicesimo alla formazione del patrimonio culturale del popolo italiano sovrasta ogni altra esperienza religiosa pur rispettabile e degna.

Sembra anche che l’esposizione del Crocifisso sia contraria alla libertà di educazione religiosa delle famiglie, come se fosse un’imposizione ad abbracciare una fede religiosa.
La persona e l’opera di Gesù Cristo sono oggetto di studio, di apprezzamento e perfino di venerazione in quasi tutte le religioni non cristiane, e la sua condanna a morte, a una morte ingiusta e ignominiosa, suscita in credenti e non credenti riflessioni e sentimenti che oltrepassano ogni esperienza religiosa e ogni ideologia.
Il Crocifisso nei tribunali è segno di una sentenza ingiusta, che riunisce in sé tutte le ingiustizie della storia, ed è monito per gli operatori della giustizia, perché adempiano con avvedutezza e prudenza alla grave funzione di giudicare.
Il Crocifisso nei luoghi di cura, come segno di speranza e di condivisione del dolore umano, rappresenta la possibilità di superare le sofferenze e dare ad esse un significato più alto.
Il Crocifisso nelle scuole ricorda a tutti che il patrimonio storico-culturale del popolo italiano è totalmente pervaso di cristianesimo, anche, paradossalmente, quando il Crocifisso è stato ingiustamente strumentalizzato per giustificare atti di violenza e di sopruso.
Anche per i Giudici della Unione Europea, inoltre, vale il princìpio di essere soggetti solo alla legge e, nel caso, non vi sono leggi esplicite che impediscano l’esposizione di tale simbolo nelle scuole e negli Uffici pubblici del Crocifisso.

Se tale discutibile principio dovesse essere accolto potrebbe essere considerato lesivo della libertà di educazione in materia religiosa anche lo studio della Divina Commedia o della Storia dell’Arte, come pure la collocazione di Croci su edifici visibili dal pubblico (Chiese e campanili).
Ci si augura che i ricorsi che saranno presentati vengano accolti, per ragioni di ordine giuridico, logico e politico e che i Paesi appartenenti alla Unione Europea siano lasciati liberi di legiferare in tal senso e conservare usi e tradizioni secondo il sentire comune dei cittadini.

In caso contrario, se l’opera di demolizione di una precisa e ricca tradizione come quella cristiano-cattolica dovesse proseguire, dovrebbe essere posta in discussione la stessa partecipazione dell’Italia ad una Unione Europea come quella che si va costruendo.
Per ora, hanno votato di nuovo Barabba!

PROVVEDIMENTI PER EFFETTUARE IL DESPOLETTAMENTO E BRILLAMENTO ORDIGNO BELLICO

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Ordigno bellicoDomenica 8 novembre prossimo a partire dalle ore 10.00 e fino alle ore 14.00 saranno effettuate le operazioni di despolettamento e brillamento di un ordigno bellico rinvenuto in loc. Colle della Felce a Passo Corese di Fara in Sabina.

Per consentire lo svolgimento in sicurezza di tutte le attività il Sindaco di Fara in Sabina emetterà, d’intesa con la Prefettura, apposita ordinanza e le autorità competenti adotteranno una serie di provvedimenti che riguardano:

Viabilita:
chiusura totale al traffico della S.R. 313 che collega Fara in Sabina a Poggio Mirteto dal km. 0+800 (semaforo di Passo Corese) al km. 7+500 (loc. Pontesfondato) in entrambi i sensi di marcia;
blocco della S.R. 313 all’altezza del km. 10+200 (Bivio Colonnetta) con indicazioni in loco dei percorsi alternativi;
interdizione delle strade a carattere locale che ricadono nell’area delle operazioni.

La viabilità alternativa è stata indicata dalla Polizia Stradale nella S.P. 41 Farense con direzione Fara in Sabina per chi proviene dalla via Salaria, mentre per chi proviene da Poggio Mirteto la viabilità alternativa è individuata S.P. 42 con direzione Monopoli di Sabina.

Gas ed energia elettrica:
interruzione erogazione dalle ore 10.00 alle ore 14.00 nel raggio di 500 mt dal luogo delle operazioni.
 
Traffico ferroviario:
sospensione della circolazione ferroviaria nel tratto interessato nella stessa fascia oraria.
 
Trasporto pubblico:
il Cotral effettuerà il servizio secondo percorsi alternativi
 
Traffico aereo:
limitazione dello spazio e del traffico aereo nell’area nella stessa fascia oraria.
 
I residenti nelle zone più vicine a quelle delle operazioni saranno invitati ad allontanarsi dalle proprie abitazioni per il tempo strettamente necessario e comunque non oltre le ore 14.00.
Per il coordinamento delle operazioni sarà istituito presso la Delegazione Comunale di Passo Corese un Centro Operativo Misto.