BORBONA, DENUNCIATO PER MALTRATTAMENTO

A Borbona in provincia di Rieti, a seguito di un intervento richiesto al 112 dalla convivente, i carabinieri hanno denunciato L. Marcello del 1968.

Le indagini hanno appurato che l’uomo avrebbe reiteratamente nel tempo maltrattato la convivente.

 

SPETTACOLO PIROTECNICO DISTRUGGE DUE ETTARI DI OLIVETO

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Al termine dello spettacolo  pirotecnico, regolarmente autorizzato, a causa della ricaduta di materiale inesploso in un terreno di proprietà privata, sito in localita’ Madonna dei Penitenti a Poggio San Lorenzo, si è sviluppato un incendio  che ha distrutto circa 2 ettari di oliveto.

Le fiamme sono state domate dal personale dei Vigili del Fuoco di Rieti, mentre i carabinieri intervenuti hanno identificato e denunciato per incendio boschivo il responsabile della ditta “Firewors Centro Italia SrL” di Rieti.

BLOCCATO DAI CARABINIERI UN RAVE PARTY AD ANTRODOCO

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I carabinieri della compagnia di Cittaducale in collaborazione con i carabinieri del reparto operativo di Rieti hanno bloccato in tempo un rave party organizzato in un’area boschiva di Antrodoco, in località Cinno.

I carabinieri venuti a conoscenza delle intenzioni degli organizzatori (alcuni pregiudicati provenienti da Roma–Ladispoli) di far partire un rave party nella zona di Antrodoco, che sarebbe dovuto iniziare la notte di domenica 14 Agosto, e proseguire per tutto il giorno di ferragosto, hanno cercato e atteso i partecipanti, controllando tutte le vie di accesso.

L’area prescelta è stata subito individuata, e i carabinieri hanno rintracciato e sequestrato i potenti impianti di diffusione sonora, oltre alle luci stroboscopice e psicadeliche, nascosti tra la vegetazione.

Tutti i partecipanti sono stati identificati man mano che si recavano nell’area indicata, concordata con i soliti sistemi del “passaparola”. Vistisi scoperti gli organizzatori si sono spostati nell’area di Cagnano Amiterno (Aq), loc. Valle dei Ladri, in un terreno boschivo di proprietà del Comune,  dove sono stati nuovamente individuati e denunciati per invasione di terreno e allestimento di un pubblico spettacolo senza autorizzazione.

Molti giovani (alcuni dei quali con precedenti penali specifici) sono stati denunciati:
D.M Piero,  del 1991, residente a Spoltore (Pe); 
R. N. Petrov, del 1980, cittadino bulgaro, residente a Ladispoli;

P. Alessandro di Roma del 1989;
O. Luigi, del 1988, residente a Capranica;
S. Alessandro, del 1981, residente a Chieti;
M. Fabio, del 1987, residente a Scoppito;
M. Mirko, del 1976, residente a Ladispoli (Rm);
F. Stefano, del 1975, residente a Spoltore ;
D. L. Sandro, del 1981, residente  a Spoltore (Pe);
L. C. Francesca, del 1980, residente a S. Giovanni Teatino (Ch);
P. Antonello di Cosenza del.1977;
P. Alessandro, di Atri (Te) del 1988;
C. Valentina, di Roma del 1984;
Z.Gloria de L’ Aquila del 1988;
D. Angelo, di  Pescara del 1986;
N. Pamela, del 1985, residente a Cisterna di Latina (Lt);
R. Augusto, de L’ Aquila del.1984;
S. Andrea, di Atri (Te) del 1986;
G.Marco, di Atri (Te) del 1985;
D. Andrea, del 1982, residente a Moscufo (Pe);
F. Nicola, del 1987, residente a Roseto degli Abruzzi (Te);
P. Rossella, del 1980, residente a Montesilvano (Pe);
V. Mihita, del 1986, cittadina rumena, residente a Civita Castellana (Vt);
R. Lucy Rose, del.1990, cittadina britannica.

"L'ULTIMO PRESIDENTE" DI OTTORINO PASQUETTI

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Spero ardentemente che il presidente Fabio Melilli non finisca nella storia di questa provincia, dopo anni di durissimo lavoro, con il titolo di ultimo presidente, così come Aisin Gioro Pu Yi vi entrò quale ultimo imperatore, in una storia più grande della nostra, quella della Cina, raccontata con la maestria che conosciamo, da Bernardo Bertolucci, nel 1987, in un film superpremiato, che tutti ricorderanno.

Melilli non merita l’affronto che il destino berlusconiano gli riserva: quello di chiudere la serie dei presidenti che l’hanno preceduto, alcuni di alto spessore politico e civico, iniziata con Annibale Marinelli De Marco, che fu prescelto direttamente da Mussolini per avviare le strutture dell’appena neonata provincia sabina, che lui stesso aveva voluto, e che Melilli, come tutti quelli che lo hanno preceduto, ha cercato di migliorare con nuovi progetti, iniziative e realizzazioni, festeggiandone solennemente l’Ottantesimo della fondazione appena quattro anni fa con l’intervento del Presidente del Senato Franco Marini.

Dal momento dell’annuncio della soppressione, assieme alle consorelle confinanti di Terni ed Ascoli Piceno, così da determinare un desertico unicum di poteri istituzionali intermedi dall’Adriatico pressoché al Tirreno, tutti i sabini sono chiamati a riflettere sulla forza sconvolgente dello tsunami che si è abbattuto sulla comunità provinciale, turbandone i sonni per il futuro nerissimo che l’attende, ad iniziare dai suoi giovani.

Deve credersi, meravigliandosene non poco, che il governo che ha deciso, sotto la pressione di alcuni giornalisti di gran nome e di alcuni leader non poco sprovveduti (ma questa non è una novità!), che hanno iniziato la sarabanda, promuovendo l’idea della soppressione delle province per risolvere, come un toccasana, tutti i mali di questa povera Italia, con assoluta certezza non sapeva bene cosa rappresenta quell’ente per una città ed un territorio e per tutti i suoi abitanti.

Deve ritenersi, per essere clementi, che si sia deliberato, beata incoscienza!, senza uno studio approfondito che spiegasse risvolti, esiti e soluzioni di quanto ne sarebbe derivato da quell’atto di soppressione, perché l’art. 15, del decreto legge 13 agosto 2011, stabilisce sotto il titolo Soppressione di Province e dimezzamento dei consiglieri e assessori:

1. In attesa della complessiva revisione della disciplina costituzionale del livello di governo provinciale, a decorrere dalla data di scadenza del mandato amministrativo provinciale in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto, sono soppresse le Province diverse da quelle la cui popolazione rilevata al censimento generale della popolazione del 2011 sia superiore a 300.000 abitanti o la cui superficie complessiva sia superiore a 3.000 chilometri quadrati.

2.
Entro il termine fissato al comma 1 per la soppressione delle Province, i Comuni del territorio della circoscrizione delle Province soppresse esercitano l’iniziativa di cui all’articolo 133 della Costituzione al fine di essere aggregati ad un’altra provincia all’interno del territorio regionale, nel rispetto del principio di continuità territoriale. La soppressione delle Province di cui al comma 1 determina (come conseguenza) la soppressione degli uffici territoriali del governo aventi sede nelle province soppresse; con decreto del Ministro dell’interno sono stabilite le modalità di attuazione del presente comma.

Il che significa, in breve, oltre alla decretata fine della provincia e delle sue strutture, l’obbligo fatto a tutti e 73 comuni di essa a scegliere, entro la regione Lazio, a quale provincia contigua aggregarsi: per tutti non restano che Roma e Viterbo, a meno che non si voglia andare con Frosinone o Latina. Il Cicolano e l’Amatriciano, dunque, con Roma e non con L’Aquila?
Il Leonessano non con Perugia, ma con Roma o Viterbo? E Rieti con Roma?

La prospettiva è a dir poco allucinante, meno che per la Bassa Sabina che si ricongiungerebbe alla Sabina romana, tornando ad epoche papaline e poi liberali certo da non augurarsi. Il progetto governativo, più che da politici saggi, sembra sia stato predisposto da alieni.

Passando all’elencazione degli uffici territoriali di governo che se ne vanno, eccoli elencati, sicuramente con qualche dimenticanza: in primo luogo Prefetto e Prefettura, Questore e Questura (con sede appena costruita) insieme a tutti i comandi provinciali delle varie forze di polizia, a partire dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza (con sedi di fresca e bella costruzione), Comando provinciale dei vigili del Fuoco, Agenzia provinciale delle Entrate con catasto, ipoteche, tesoro, ecc., Ufficio provinciale scolastico, Ufficio provinciale del Lavoro, Ufficio provinciale della Motorizzazione, INPS provinciale, Inail provinciale, Camera di Commercio, Industria e Artigianato, declassamento del Tribunale penale e civile con l’aggregazione a Tivoli.

Diventa difficile la sopravvivenza dell’Università per la mancanza di contributi provinciali essenziali da parte di Palazzo Dosi che nel 2000 ne volle l’istituzione, insieme a Comune di Rieti e CCIA e si creerebbero problemi identici per il sostentamento del Conservatorio di Musica e per il Nucleo industriale, essendo la provincia l’organo tra quelli fondatori e tra i maggiori sostenitori sotto i profilo economico.

L’impatto sui dipendenti pubblici impiegati sarà così negativo da non ipotizzarlo nemmeno, configurandosi come un disastro. E’ prevedibile un esodo biblico seguito a trasferimenti di funzionari ed impiegati pubblici, l’abbandono di palazzi ormai divenuti inutili come lo sarebbero le nuove case da costruire per le civili abitazioni di qua e di là per tutto il territorio.

La ricaduta sul commercio è facilmente intuibile con lo spopolamento già decretato dei supermercati, costruiti per un elevato numero di abitanti che non ci sarebbe più. L’impatto psicologico sui cittadini è misurabile in uno choc e nell’angoscia che ne immiserirà ogni iniziativa e ogni progetto, riprecipitando Rieti in quel ghetto di cui alla storica definizione dell’onorevole Lionello Matteucci che nel dopoguerra creò per essa lo slogan di Rieti “povero e degradato borgo agricolo”. Fino ad ora poche sono state le reazioni basate su riflessione e logica da parte delle istituzioni.

La più attrezzata è stata quella dell’ultimo presidente Fabio Melilli che, ovviamente, gli viene dalla sua ricca esperienza e dalla conosciuta idiosincrasia per ogni parlare a vanvera, che per sfuggire giustamente a questo destino crudele e ingrato a cui è stato assoggettato, ha proposto la costituzione di un comitato di coordinamento di tutte le province soppresse per studiare modalità e tempi di reazione. Il secondo, quello del presidente del consiglio comunale Gianni Turina circa la convocazione congiunta del consiglio provinciale e di quello comunale, che servirà davvero, se si sarà capaci di non fare demagogia, evitando le verbosità dei soliti iscritti a parlare.

Da quel che accadrà nei giorni avvenire e dai risultati che ne scaturiranno, si potranno misurare l’impegno, il lavoro, la dedizione e l’amore che coloro che attualmente rappresentano politicamente la provincia di Rieti spenderanno per salvarla, così da non far rimpiangere quelli che invece ne promossero l’istituzione, ignobilmente dimenticati: il principe Lodovico Potenziani, l’avvocato Mario Marcucci, Marinelli de Marco e tutti coloro che, nel periodo fascista, ad essi si unirono, concretizzando una nobile impresa a cui i reatini e i sabini aspiravano da secoli.

Oggi è veramente triste pensare ed è doveroso riflettere, mentre non è ancora valutabile l’impatto che la decisione avrà sul risultato delle prossime elezioni politiche, sul fatto che una dittatura istituì la provincia di Rieti e la democrazia della Repubblica italiana, che questa terra contribuì a costruire con il contributo di duemila morti durante la guerra di Liberazione, tanto da ottenere per questo, la medaglia d’argento al valore civile, adesso l’ha soppressa, sopprimendo insieme anche un consiglio provinciale, la più alta sede di civile ed essenziale dibattito e confronto democratico della Sabina.

Con un tratto di penna si è cancellata la provincia di Rieti, così come capitalisti e industriali, guardando solo ai denari e ai loro interessi economici, con un tratto di penna decretarono la chiusura dello Zuccherificio, la Nuova Rayon, la Texas e l’Alcatel, determinando l’impoverimento di questo territorio. Ciò provocò un gravissimo danno per il lavoro e per i lavoratori, per il tenore di vita, la cultura e per lo sviluppo di questa Sabina, così come ora tornerà a provocarlo, con maggior forza e definitivamente, il decreto di abolizione della provincia.

All’ultimo presidente e a tutti gli altri, il compito, come a Mosè, di condurre il popolo reatino fuori dall’Egitto, verso la terra promessa di una nuova Sabina.

PRESENTAZIONE RIETI BASKET CLUB E MEDIA TIME

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Giovedì 18 agosto, alle ore 12.15, presso il cortile antistante la Maison 57, in Via Roma 57si terrà la presentazione ufficiale della Rieti Basket Club stagione 2011/2012.

Dopo la prima conoscenza con gli atleti e con lo staff tecnico, avrà inizio un “Media Time” di 30 minuti per le domande dei giornalisti ai singoli elementi.

Prima e dopo la presentazione ufficiale la squadra lavorerà agli ordini del capoallenatore Donato Avenia.

Al termine dell’allenamento di venerdì mattina, verranno invece assegnati i numeri di maglia per la stagione 2011-2012. In accordo con i giocatori si è deciso di legare questo “classico” di inizio anno sportivo ad un’iniziativa di beneficenza. Così, in una specie di asta – molto amichevole – i ragazzi si contenderanno i numeri preferiti offrendo cifre che poi, nel loro totale, verranno devolute in beneficenza.

CONCORSO DIRIGENTE SCOLASTICO, SEDE CGIL APERTA IL 16 AGOSTO

La sede della CGIL di Rieti in via Garibaldi, 174 il giorno 16 agosto sarà aperta dalle ore 9.30 alle ore 13.00 per consulenze e informazioni relative alle scadenze delle domande al concorso a dirigente scolastico, alle domande di inserimento alle graduatorie di II e III fascia docenti e ai ricorsi alle graduatorie di utilizzazioni e assegnazioni provvisorie.

PALMERINI: RIETI AGGREGATA A ROMA PERDERA' LA SUA IDENTITA'

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E’ necessaria un’urgente analisi su ciò che sta accadendo in queste ore nella nostra nazione, i tanti proclami rischiano di far perdere di vista i veri motivi che hanno indotto il governo a varare una manovra finanziaria iniqua e dove gli unici “cuori a grondare sangue” sono quelli della povera gente che si vede di nuovo costretta a pagare gli errori dei nostri parlamentari, a dichiaralo è il segretario provinciale UGL – Marco Palmerini.

Il governo italiano è ostaggio della Banca Centrale Europea che impone all’Italia un vero e proprio programma di governo, – afferma Marco Palmerini – la BCE prescrive un elenco di misure di liberalizzazione di tutta la struttura dell’economia italiana, e come se non bastasse, la BCE mette il becco anche nel mercato del lavoro, esigendone una riforma che contenga una minore rigidità sui contratti a tempo indeterminato, implementando un sistema basato sulla flessibilità dei giovani e dei precari, ed infine per condire il tutto, chiede alcuni provvedimenti mirati all’indebolimento delle tutele dal licenziamento.

All’ordine di privatizzare in barba anche all’esito del recente referendum, all’imposizione di tagliare i costi della politica, all’invito a ridurre le tutele e i diritti dei lavoratori, il governo italiano s’inchina alla BCE ed obbedisce. Un suggerimento vorrei darlo io alla nostra classe dirigente politica, di ogni ordine e grado, incluso le inesistenti opposizioni – continua Palmerini – poiché si chiede più libertà nei licenziamenti, dateci una norma che permette di licenziare i politici incapaci, e lontani dai bisogni della gente che li ha eletti, prima della scadenza del proprio mandato. Naturalmente nel caso specifico non dovranno essere previste né buonuscita, né vitalizio.

Il nostro territorio – prosegue il segretario UGL – con questa manovra finanziaria sarà definitivamente destinato a diventare un luogo al servizio della capitale senza nessuna identità. Tagliare linearmente le provincie in considerazione della consistenza numerica della popolazione e senza tener conto delle specificità, è l’ennesimo strafalcione contenuto nella manovra. Qualcuno ci dovrebbe spiegare a quale provincia della regione Lazio Rieti sarà accorpata, la logica ci vedrebbe insieme a qualche provincia magari dell’Abruzzo, dell’Umbria o delle Marche, solo in questo caso questa manovra sarebbe una benedizione per Rieti, un sogno insomma, quello di sganciarsi definitivamente dal Lazio con Roma capitale.

Concordo – conclude Palmerini – con chi in questi giorni chiede di assumere una posizione decisa e determinata per contestare le scelte sciagurate per il nostro territorio, lottare tutti insieme per la sopravvivenza di Rieti provincia.

MELILLI: ISTITUIRE UN COORDINAMENTO TRA LE PROVINCE A RISCHIO SOPPRESSIONE

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"Ritengo interessante e appropriata l’idea del sindaco di Lodi Guerini di istituire un coordinamento delle città capoluogo delle Province a rischio soppressione, soprattutto perché arriva da un autorevole dirigente nazionale dell’Anci.

Un’iniziativa che trova ancor più giustificazione dopo le dichiarazioni del ministro Calderoli che ha annunciato che alla soppressione delle Province farà seguito anche quella delle Prefetture e degli uffici territoriali di Governo. Consiglio al sindaco Guerini di convocare anche i presidenti delle Province interessate".

COMITATO "LA ROTONDA 2010": LA ASL PENSI ANCHE AI CITTADINI DI CUPAELLO, VAZIA E MADONNA DEL PASSO

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Il Comitato “La Rotondo 2010” plaude alla solerzia della ASL che, attraverso il Dipartimento di prevenzione, ha informato il Comune sulla necessità di intraprendere una feroce battaglia contro i piccioni.

Lo stesso Comitato si chiede: l’ASL tanto diligente a tutelare la salute dei cittadini di Rieti città minacciata da alcune centinaia di piccioni, come intende tutelare la salute dei cittadini fuori del centro storico?

Per quanto tempo ancora gli abitanti di Cupaello devono respirare i fumi del vicino Impianto di Conglomerati bituminosi?

Gli abitanti di Madonna del Passo e di Vazia dovranno ancora sopportare le polveri sottili dell’impianto di inerti ubicato in Via Malfatti  e le esalazioni della fabbriche del Nucleo Industriale che possono altresì, arrecare danni ai malati del vicino Ospedale ed ai detenuti del Carcere Circondariale?

Si chiede pertanto, all’ASL di valutare la situazione ambientale dell’area di pertinenza del Nucleo Industriale e delle frazioni e con la stessa solerzia di informare chi ha la competenza per adottare le misure che riducano i rischi per la salute dei cittadini.

Al signor Sindaco si chiede:”Come mai dal 2008 si sono accertati scarichi abusivi nei fossi, nei fiumi e nei laghi nel Comune di Rieti e a tutt’oggi, dopo riunioni e sopralluoghi non sono state intraprese iniziative volte a debellare tali abusi?

Quando si emette un’ordinanza è dovere poi di farla rispettare, si chiede pertanto: In caso di inadempienza dei cittadini riguardo alla installazione dei dissuasori per i colombi, il Comune ha indetto una gara per intervenire?

Per le Chiese, gli edifici pubblici come vi comporterete?

CGIL, CISL, UIL: NO ALL'ABOLIZIONE DELLA PROVINCIA DI RIETI

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“Diciamo no all’abolizione della Provincia di Rieti chiedendoci se forse, non sarebbe il caso, nel Lazio, di indirizzare i tagli altrove.

Bisognerebbe ad esempio, evitare una discussione solo sui tagli ed invece, nell’ottica dell’istituzione di Roma capitale e della cosiddetta Area Metropolitana, di cui si parla sempre con più insistenza, individuare un progetto più adeguato e meno discriminatorio per i territori limitrofi e già oggi più penalizzati.

Dunque una operazione più equa, garantirebbe un notevole risparmio economico e nel contempo, permetterebbe di rafforzare le Province, in particolare quelle necessarie per la sopravvivenza dei territori che le stesse governano.
Appare evidente, visto il limite minimo di 300 mila abitanti inserito nella norma contenuta nella bozza della manovra all’esame del Consiglio dei Ministri, che nel Lazio, le Province soppresse saranno Rieti e Viterbo. La norma, se attuata, potrebbe costringere le due Province a confluire l’una all’interno dell’altra, prospettando una fusione di dubbia utilità. Ci chiediamo infatti che senso avrebbe l’accorpamento tra i due Enti, quali sarebbero i benefici, mentre le conseguenze che ne scaturirebbero sono già evidenti a tutti.

Siamo convinti che nel Lazio, le scelte oggi al vaglio del Governo, debbano essere subordinate alla definizione dell’Area Metropolitana e Roma capitale. Scelte di diversa natura apparirebbero intrise di pressapochismo. Concepite in assenza di un programma serio. In assenza di una razionalizzazione in grado incidere realmente sui costi della politica e sui privilegi della Casta, con gravi danni subiti dai cittadini.

Viceversa, troviamo interessante la razionalizzazione dei piccoli Comuni.
Dare efficienza e semplificare,  in questo senso, è necessario. Tuttavia, anche su questa misura c’è bisogno di una discussione legata al territorio, per trovare le giuste e opportune alternative e per garantire a tutti i cittadini pari opportunità, soprattutto garanzia di servizi alle fasce deboli.
 In definitiva, è urgente promuovere localmente una discussione aperta e partecipata, possibilmente con tempi limitati, per arrivare ad un progetto unitario da affidare alle nostre rappresentanze istituzionali e da sostenere con azioni di mobilitazione, se necessarie.

Al presidente Melilli, ai sindaci, al senatore Cicolani, l’onere e l’onore di mettersi alla testa del territorio di Rieti. Assolutamente necessario sarà avere dalla nostra parte la Regione Lazio e quindi, anche i consiglieri regionali, che con un’azione forte e decisa auspichiamo chiamino alla partecipazione la stessa Presidente Polverini”.