CONGRESSO PD, GIANFRANCO GIANNI: C’E’ FERMENTO NELLA POLITICA REATINA

PD Rieti

Il dibattito congressuale deve rappresentare non il momento della conta, ma l’occasione di confronto per immaginare la città del futuro.

Come tanti in questa città, pensiamo sia necessario che i partiti investano in una nuova classe dirigente, nel nostro caso dobbiamo valorizzare tante donne e tanti uomini che hanno visto nel PD la possibilità di costruire un’alternativa all’attuale governo cittadino.

Oggi il PD ha un leader indiscusso in Fabio Melilli a cui vanno riconosciute capacità politiche meritevoli di ulteriore valorizzazione a cui garantiamo il nostro sostegno, ma non dobbiamo incorrere nell’errore di pensare che fatto il leader è fatta anche la classe dirigente.

Costruire un partito forte, trova nel momento congressuale la sua massima espressione, ma troverebbe anche il suo momento di massima mortificazione se non avessimo il coraggio di valorizzare tanti militanti rappresentanti di una società fatta di nuove professionalità, di nuove capacità sulle quali occorre avere il coraggio di investire.
Se non guardiamo al futuro con speranza investendo su nuovi quadri siamo destinati alla rassegnazione di un partito sempre più legato al proprio passato.

La nuova struttura organizzativa non può non tenere conto dell’impegno profuso dagli attuali consiglieri comunali che per nostra fortuna fanno anche parte di una nutrita rappresentanza della generazione di trenta/quarantenni ai quali è demandato di pensare la costruzione di una società del futuro e ai quali non possiamo non pensare per costruire una nuova classe dirigente.

Anche grazie a loro nella città inizia a vivere l’esigenza di un nuovo e aperto confronto. Dall’altra parte prendiamo atto della positività del dibattito, aperto dall’assessore Costini, ma restiamo nella convinzione che un quadro non è fatto di tanti particolari, la logica di esaminare caso per caso risponde all’esigenza di rifuggire da regole generali, pensiamo all’urbanistica come strumento di amalgama tra le periferie e il suo centro storico, pensiamo all’urbanistica contrattata quale strumento per non mortificare le giuste aspettative dei privati, ma abbiamo la consapevolezza che i cittadini non sono divisibili per censo o per appartenenza e quello che vale per aree del viale Maraini può essere applicato in tante parti della città anche densamente abitate, con il vantaggio che altre parti della città non hanno bisogno di essere bonificate.