BELCANTO, CONVEGNO A VILLA POTENZIANI

Villa Potenziani

Se in Europa c’è una lingua adatta al belcanto, quella è proprio l’italiano. Parola di J.J. Rousseau. E’ il prof. Bruno Cagli, direttore artistico della Sezione Belcanto del Reate Festival, a “riesumare” le parole attraverso le quali il compositore illuminista tesse l’elogio della lingua nazionale: “Dolce, sonora, armoniosa e accentata più di ogni altra” .  Quattro qualità, queste, che si addicono perfettamente al canto.

Ed è stato proprio “L’italiano, una lingua per il canto”, il filo conduttore della prima sessione del convegno internazionale organizzato  dalla Fondazione Flavio Vespasiano. “Il recitar cantando nasce in Italia e fiorisce per secoli intonando testi in lingua. All’immenso patrimonio dei libretti musicati nella lingua di Dante contribuiscono per oltre due secoli compositori di tutti i paesi e di tutte le corti dove si aprono teatri per l’opera e per la musica. Il rapporto strettissimo tra la lingua italiana e lo sviluppo del “canto” e del “belcanto” non può non essere legato alle caratteristiche specifiche di quella lingua che sui palcoscenici realizza un’unità d’Italia assai prima di quella politica e un’unità che, di fatto, non ha confini. Dopo aver dato in pratica buona parte della terminologia musicale, l’Italia esporta dunque un patrimonio al cui fascino soggiacciono principi, compositori, librettisti, impresari, scenografi. Il teatro d’opera è il teatro della lingua italiana”, così il prof. Cagli che ha presieduto la prima sessione del convegno che per due giorni trasforma Rieti in capitale mondiale dell’arte belcantistica.

Domani, a partire dalle ore 10 al Park Hotel Villa Potenziani, al via la seconda sessione che sarà presieduta da Annalisa Bini. “L’importante appuntamento – ha spiegato il Sovrintendente della Fondazione Flavio Vespasiano, Carlo Latini – si inserisce nelle iniziative legate al Reate Festival, per la cui realizzazione dobbiamo dire “grazie” all’amministrazione comunale.  Il principio ispiratore è sempre quello della cultura quale volano per il territorio. Noi abbiamo messo in piedi una buona macchina organizzativa ma il grande merito è da attribuire al prof. Cagli che ha deciso di concentrare qui tutta la sua cultura. Grazie a lui Rieti sta ottenendo riconoscimenti internazionali. Ed allora non stupisce più di tanto che al Festival di Salisburgo si parli del nostro Reate Festival”.

A portare i saluti della città il sindaco Giuseppe Emili. “E’ un evento, questo, che nobilita il capoluogo sabino. Oggi il belcanto è protagonista di un seminario di studi con relatori internazionali di altissimo profilo. L’intento è sempre quello di far crescere il territorio e la comunità”.  Soddisfazione piena anche quella espressa da Gianfranco Formichetti, vice presidente vicario della Fondazione presieduta da Gianni Letta. “La due giorni dedicata al belcanto, che per oggi prevede non solo la seconda sessione del convegno ma anche il concerto “Chopin e il belcanto” (Flavio Vespasiano ore 20 e 30), dà l’idea della qualità di quello che stiamo organizzando. Il principio è sempre quello dell’internazionalità. Stiamo dando e daremo risultati di grande interesse. Il merito è dell’équipe Latini-Emili- Cagli –Formichetti della quale mi onoro di far parte”.