I vertici di Ascom Confcommercio Rieti e di Ascom Fidi Rieti hanno incontrato il Prefetto di Rieti, Chiara Marolla, per manifestare le preoccupazioni della categoria sul tema del credito.
Un tema che rappresenta un anello fondamentale per la competitività di un territorio e per la possibilità delle imprese di avviare, consolidare e rilanciare le proprie attività soprattutto in questo periodo di crisi.
Eppure, dai dati presentati al Prefetto da Ascom, emerge uno scenario sconfortante, una vera “emergenza credito”, che riguarda in modo particolare le micro imprese che, a causa della crisi, hanno problemi di liquidità, rating deteriorati ed impossibilità di accedere al credito ordinario.
Nel 2012, a fronte di 63 domande di credito presentate agli istituti bancari locali da imprese associate, ne sono state accolte 41 e respinte 19, mentre nel 2013 sono 52 le domande presentate di cui solo 15 accolte, 24 respinte e 13 in corso di istruttoria, con tempi medi di istruttoria di circa 90 giorni.
I vertici dell’Associazione di categoria hanno ripercorso la cronistoria dell’utilizzo dei fondi antiusura della legge 108/96 erogati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ai Confidi per garantire le imprese ad alto rischio finanziario evidenziando che “siamo l’unico Confidi che a livello provinciale può assistere le imprese in grave crisi finanziaria”. Eppure ad oggi, hanno denunciato i vertici di Ascom Confcommercio e Ascom Fidi Rieti, “siamo completamente paralizzati ad assistere le imprese in grave crisi finanziaria per comportamenti non condivisibili da parte degli istituti di credito che privilegiano l’aspetto economico rispetto a quello sociale che la norma intendeva tutelare”.
“Dal 2002 – hanno proseguito – abbiamo garantito 100 micro imprese che hanno ottenuto finanziamenti per un milione e 395mila euro. In un momento così difficile, non poter utilizzare l’unico strumento straordinario per impedire il ricorso al credito illegale o gesti di disperazione è realmente avvilente”. Ed ancora: “rispetto alla gestione dei fondi antiusura, coma abbiamo gia’ avuto modo di sottolineare al ministero, siamo perplessi sulle modalità di recupero delle escussioni subite in quanto, a nostro avviso, le procedure esecutive sono troppo costose ed anche infruttuose viste le difficoltà in cui versano le imprese che vengono assistite”. Tra gli altri punti dolenti segnalati, la difficoltà, spesso impossibilità, per le imprese in fase di avvio di ottenere finanziamenti: “le banche non vogliono più sostenere le nuove imprese nonostante siano assistite dalla nostra garanzia e da garanzie personali e questo è un danno per l’intera collettività”.
Mentre per quanto riguarda le imprese in attività, “segnaliamo la difficoltà delle imprese a ristrutturare il debito a breve, perché con la crisi in corso i fidi di cassa e gli anticipi dei crediti sono spesso al limite e le imprese pagano conti salatissimi per gli sconfinamenti quali commissioni di istruttoria veloce e tassi extrafido del 14/15%. Serve quindi un intervento dello Stato che obblighi le banche a concedere alle imprese finanziamenti per ristrutturare il debito”.