AL LICEO SCIENTIFICO DI RIETI GLI STUDENTI HANNO INCONTRATO SALVATORE BORSELLINO

Liceo Scientifico

Nella mattina di lunedi 14 maggio, presso la palestra del liceo scientifico “Carlo Jucci” di Rieti, gli studenti hanno incontrato Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo, ucciso il 19 luglio 1992 nell’attentato  di Via D’Amelio per aver lottato contro la criminalità organizzata in Sicilia.

Salvatore Borsellino ha ripetuto più volte le diverse scelte di vita tra lui e il fratello Paolo, uno fuggito dalla realtà siciliana in cerca di riscatto ed emancipazione da una logica mafiosa, l’altro, amante della verità, della giustizia per la sua Palermo e per lo Stato è rimasto nella sua città.

Salvatore Borsellino ha rievocato i momenti drammatici della strage sottolineando il collegamento con la strage di Capaci nella quale, solo 57 giorni prima, era caduto il collega ed amico fraterno Giovanni Falcone.

Molti sono stati i punti salienti del discorso ad aver suscitato grande attenzione e partecipazione da parte degli studenti  e del corpo docente per un evento che sembra essere lontano dalla nostra realtà ma dal quale potremmo essere ancora minacciati. Nella  ricostruzione, Salvatore Borsellino ha ripetuto di voler far nascere sentimenti di rabbia e non di compassione, fermandosi anche con particolari riferimenti all’“agenda rossa” nella quale il fratello, nei giorni immediatamente seguenti l’attentato di Capaci, aveva fissato tutte le informazioni riservate,  "agenda rossa" rubata poco prima del suo attentato.

L’ospite, sostenendo di attingere dai giovani la speranza per vivere  e la forza per continuare a parlare del fratello, ha concluso lanciando un messaggio alle scuole affinché in esse possano formarsi coscienze pronte a combattere qualsiasi forma di ingiustizia, in ogni ambito, contribuendo, in tal modo, non solo a rendere omaggio alla morte di un eroe quale Paolo, ma anche a realizzare il suo sogno di legalità e di uomo di stato.