18.000 firme ma nessuna soluzione per l’Ospedale di Rieti

Migliaia di cittadini di Rieti hanno risposto come nel 2014, alla richiesta del Volontariato locale, di firmare per la difesa della nostra sanità e per la salvezza dell’attività sanitaria dell’Ospedale di Rieti. Come nel passato, questa battaglia non ha trovato soluzioni, ma si è arenata in una palude di silenzi e di barriere.

Ma in questa rinnovata battaglia, oggi, si riflette su una questione fondamentale di attualità in questi giorni.
Sembra che a gennaio 2018,  quando la Direzione Asl ha inviato a Roma la delibera del nuovo Atto Aziendale, valido per il triennio 2018 -2020, sia stata omessa la convocazione della Conferenza dei Sindaci preventiva, fatto, che se fosse verificato, sarebbe preoccupante, in quanto ha privato ai Sindaci la possibilità di contribuire alla programmazione Sanitaria ed alla individuazione degli obiettivi della salute, ma soprattutto non ha permesso ad essi di recepire l’art. 17/bis della legge 45 del 2017 che di fatto stoppava il decreto Lorenzin per l’Ospedale di Rieti, quello che, per capirci, salverebbe il Laboratorio Analisi, l’Anatomia Patologica ed il Centro Trasfusionale, ma che , più in generale, salverebbe l’intera offerta sanitaria medica e chirurgica dell’attività Ospedaliera Reatina. Quello che ci sorprende è l’eccessivo silenzio del Volontariato e della politica che si sono resi protagonisti in questa iniziativa, nonostante arrivino considerazioni a tal senso.

Ci domandiamo: perché tutto questo silenzio? Perché i responsabili sanitari e politici non rispondono a questa voce che chiede chiarimenti sulla Conferenza dei Sindaci? Perché questa norma di legge 17/bis della legge 45 del 2017, non è stata presa in considerazione sulla Raccolta Firme e sulla stesura del Piano Aziendale?

Considerazioni che facciamo solo noi o anche altri?

Cittadinanzattiva
Altovelino – Rieti