“Il Durc per congruità – continua Melilli – era stato condiviso e sottoscritto lo scorso anno tra la struttura commissariale per la ricostruzione, sindacati degli edili, associazioni imprenditoriali, dei professionisti ed i rappresentanti della 4 Regioni colpite dal sisma. Obiettivo: garantire una ricostruzione veloce nel pieno rispetto della sicurezza dei lavoratori impegnati nei cantieri. Tra l’altro, si trattava di un provvedimento che ricalcava un’analoga esperienza messa in campo in occasione del terremoto del ’97”
“Bene – continua Melilli – tra i primi atti compiuti dal nuovo commissario Farabollini subito dopo la sua nomina, c’è stato proprio quello di sospendere l’efficacia del Durc per congruità, nonostante la forte opposizione dei sindacati. Una decisione unilaterale grave, che favorisce il lavoro nero e l’illegalità, fa il gioco delle imprese scorrette e alimenta la piaga degli infortuni sul lavoro.
“Questi sono gli atti concreti del governo gialloverde nelle zone terremotate – conclude Melilli – che nessuna dichiarazione o riunione a favore di telecamere del sottosegretario Crimi può cancellare. Siamo disponibili al dialogo e al confronto per migliorare i provvedimenti utili alla ricostruzione. Ma sia fatto con serietà, chiarezza, salvaguardando il metodo di lavoro di condivisione delle scelte”.