TAGLI ATA, MASSIMI PD: QUALE FUTURO PER LA SCUOLA REATINA?

Aula scolastica a Rieti

Non è mai simpatico dover dire “lo avevamo detto” ma sin dall’approvazione della riforma Tremonti-Gelmini il PD, attraverso molteplici e diffuse iniziative, ha messo in guardia circa le conseguenze che la stessa avrebbe avuto. Ciò non per posizioni ideologiche né per opposizione fine a se stessa, ma perché da subito la riforma è apparsa come risposta ad esigenze economico-finanziarie e non strumento per la realizzazione di un progetto pedagogico-didattico-culturale.

Le scuole dell’infanzia e le scuole elementari pubbliche, fiore all’occhiello del nostro paese, sono state falcidiate e,  lì dove sono rimaste, funzionano con difficoltà, ridotte a svolgere le prime mero compito di assistenza, le seconde mera trasmissione nozionistica.

Oggi registriamo l’ultima mazzata: tagli indiscriminati del personale Ata che in province come la nostra, determinano la cancellazione delle scuole nei piccoli comuni, cancellazione che porterà automaticamente alla morte di tanti piccoli centri. Il Pd di Rieti sosterrà con forza e determinazione iniziative dei dirigenti scolastici, dei sindacati, delle famiglie, per salvare il salvabile; siamo, infatti,  probabilmente fuori tempo massimo e mi chiedo cosa potremo ottenere se un assessore regionale alla scuola e tre consiglieri di maggioranza, di cui uno appartenente al mondo della scuola, tutti di Rieti non sono riusciti ad ottenere deroghe a garanzia della tipicità del territorio e di diritti fondamentali dei suoi abitanti?

Che fine ha fatto la grandemente decantata attenzione del tanto agognato assessore regionale verso la scuola reatina? Ad oggi registriamo l’assegnazione del Liceo Musicale non a Rieti ma ad Ostia, per quanto attiene la scuola superiore, una insostenibile perdita di posti docente ed infine di personale ATA, con conseguente chiusura di plessi e sezioni, nella scuola primaria. Vale la pena tener presente che nella nostra provincia non ci sono solo cacciatori, cinghiali e castanicoltori con i loro diritti ed interessi, ci sono anche bambini e ragazzi che dovranno affrontare notevoli sacrifici per frequentare la scuola e dei quali dobbiamo salvaguardare un diritto costituzionalmente riconosciuto: il diritto al sapere.